Basenji, curiosità: tutto quello che vorreste sapere su questo cane
Cosa vorremmo sapere sul Basenji? Quali curiosità particolari e intriganti descrivono questo splendido esemplare dallo sguardo dolcissimo?
Quali sono le curiosità sul Basenji che meglio ci descrivono l’esemplare? Quali informazioni particolari ci aiutano a conoscere meglio questo splendido cane dallo sguardo tenerissimo? Scopriamo insieme qualche singolarità.
Basenji e curiosità: cosa sapere
Quali sono le curiosità più peculiari che ci descrivono al meglio un esemplare di Basenji? Quali sono i dettagli particolari da sapere su questo meraviglioso e antico cane?
Sicuramente, alcune informazioni curiose sono quelle che ci raccontano la storia delle sue origini, con particolare riferimento alle leggende legate alla sua esistenza.
Poi, per conoscere al meglio questo dolcissimo cagnolone di taglia media si deve assolutamente accennare al carattere, al fine di capire quale tipo di rapporto riesce ad instaurare con l’uomo.
Inoltre, un altro elemento importante può riguardare l’ambito della sua educazione. Come si insegna al Basenji come seguire qualche piccola regola, allo scopo di avere una convivenza pacifica e tranquilla?
Cercheremo di analizzare nel dettaglio questi aspetti, per dare un’idea generale dei punti salienti della razza. Prima di adottare un cane, infatti, è anche importante sapere cosa lo caratterizza, qual è la sua indole, come si pone nei confronti dell’uomo e del mondo esterno.
Intanto, collochiamo il Basenji. Questa razza è stata ufficialmente riconosciuta dalla FCI, la federazione internazionale delle associazioni di allevatori canini ed è stata inserita nel Gruppo 5, quello dei cani di tipo spitz e di tipi primitivo.
La razza è di taglia media e ha un’aspettativa di vita che si aggira intorno ai 12-14 anni. In Italia non è diffusissima, ma ci sono comunque svariati allevamenti sparsi sul territorio che si occupano di portare avanti la specie e prendersene cura al meglio.
Basenji e origini: dettagli curiosi
Il Basenji è un cane originario dell’Africa Centrale; il suo luogo natale specifico si colloca nella zona del Congo, più in particolare la sua prima diffusione è legata al territorio della foresta pluviale dell’Ituri.
Inizialmente, si racconta che il Basenji fosse il cane preferito di una comunità che viveva in queste zone in tempi antichissimi, quali i Pigemi.
Essendo essi una popolazione che basava la sua stessa esistenza su tre attività essenziali, quali la caccia, la pesca e la raccolta, si può ben presupporre il ruolo che veniva assegnato ad un cane come il Basenji.
Lui, infatti, grazie alle magnifiche doti di ottimo cacciatore, era perfetto per fare da supporto a tale popolazione. Vista incredibile, olfatto eccezionale e agilità e velocità imparagonabili, il Basenji era il migliore amico nelle battute di caccia.
Forte, tenace e intelligente, non solo divenne il cane perfetto per aiutare un’intera comunità a procurarsi il cibo, ma fu altrettanto ideale sia per la protezione della famiglia, della casa, delle terre, sia ineccepibile come migliore amico dell’uomo, per fedeltà e lealtà.
Leggende: cosa tramanda la tradizione?
Grazie alla perfezione di questo cane e allo splendido lavoro svolto in moltissimi settori, il Basenji in tempi antichissimi fu quasi mitizzato e sacralizzato. Sono sempre state tramante moltissime storie su di lui. Tali leggende trattavano di lui come una sorta di figura mitologica che andava addirittura venerata.
Alcune teorie lo credevano in grado di scacciare gli spiriti maligni che aleggiavano sulle case. Dunque, il Basenji svolgeva quasi un ruolo di protettore in senso spirituale e metaforico della famiglia e della casa, colui che riusciva a tener lontana qualunque sventura.
Questo spiega anche la sua rapidissima diffusione nell’antichità. Tutti volevano un Basenji al proprio fianco, in virtù di questi suoi ipotetici “poteri magici” che gli permettevano di salvare coloro che gli erano accanto.
Un’altra leggenda, invece, fa capo all’antico Egitto. Qui, furono addirittura i faraoni a credere nella bellezza, nell’eleganza e nella “magia” del Basenji. Esso, infatti, fu proprio eletto come animale sacro al faraone stesso.
Lui doveva restare al fianco del faraone sempre, anche dopo la morte. Alcuni scavi archeologici, infatti, hanno fatto dei ritrovamenti sensazionali. Sembrerebbe che al fianco di sarcofagi risalenti al 3600 a. C. circa siano state ritrovate delle raffigurazioni di Basenji.
Come mai? Evidentemente la credenza dell’antica civiltà egizia investiva tale cane di un ruolo ancora più grande! Quale? Il Basenji avrebbe accompagnato il defunto nel lungo passaggio al nuovo mondo, vegliando su di lui per l’eternità.
Educazione e carattere
Qualche altra curiosità sul Basenji? Si cercherà ora di descrivere il suo carattere, delineando i tratti più distintivi della sua personalità. Intelligente, vivace, vispo e iper-attivo, il Basenji è stato abituato da sempre alla presenza dell’uomo.
Generalmente, infatti, instaura un rapporto bellissimo con il suo padrone, anche se a volte diventa fin troppo possessivo. Anzi, il suo amore e la fedeltà che vuole dimostrare al suo amico umano, spesso, sono quasi morbosi.
Non deve assolutamente sfuggirgli nulla! Quando percepisce una potenziale situazione di pericolo, il Basenji sarà sicuramente pronto a reagire e difendere coloro che gli stanno più a cuore, senza freni e senza remore.
Deve sempre avere la situazione sotto controllo. Questo gli permette di accorgersi di tutto e di salvare la situazione, qualora gli eventi lo richiedano.
Protettivo e leale, è un perfetto cane da guardia per tutta la famiglia e per la casa. La dolcezza e la tenerezza, inoltre, non sono di certo elementi che mancano.
Sa essere socievole con tutti, con ogni membro della famiglia, con eventuali animali presenti in casa, purché ognuno riesca a rispettare il proprio ruolo.
Non ama sottomettersi agli ordini di altri animali, dunque è importante farlo socializzare con tranquillità e serenità con i suoi futuri coinquilini a 4 zampe.
Coraggioso, curioso e avventuriero, è il cane perfetto per fare lunghe passeggiate, godersi l’ambiente esterno e correre e sfogare le immense energie che si porta dentro.
Il suo spirito di libertà, però, tende a prevalere in ogni momento. Facciamo bene attenzione, quindi, alla sua educazione! Al fine di evitare che l’indipendenza lo porti a scappare per esplorare e sentirsi leggero di scorrazzare senza obblighi, è importante addestrarlo un po’.
Questo non è proprio facile. Caparbio e testardo, non ama sottomettersi alla volontà di nessuno. Ci vuole tante pazienza, calma e polso: e anche tanto, tanto tempo!
L’unica possibilità di riuscita è questa: iniziare fin dai primissimi mesi di vita, quando ancora è facilmente gestibile. Conquistare la sua fiducia in tenera età è l’unico modo per sperare di farci ubbidire una volta diventato adulto.