Bandog, a chi è adatto? Con chi va d’accordo e che cosa è meglio evitare
Bandog, a chi è adatto? Come ci si deve comportare di fronte ad un cane di tale stazza e corporatura? Come possiamo entrare in confidenza con lui e diventare i suoi padroncini ideali? Ecco qualche informazione utile che potrebbe aiutarci a conoscerlo meglio.
Bandog: con chi va più d’accordo? A chi è adatto?
Il Bandog è un cane abbastanza difficile da gestire. Questo perché le sue origini lo fanno derivare da un mix di varie razze che nel corso del tempo si sono mischiate sempre di più.
Questo miscuglio assurdo ha portato ad una confusione tale da non riuscire a standardizzare perfettamente il temperamento del Bandog.
Ciò che rimane certo, però, è un aspetto: il suo carattere è forte, testardo e caparbio! Di certo, dunque, ci vuole un po’ di polso e di costanza per tenerlo a bada.
Dunque, quali sono le persone con cui il Bandog va più d’accordo? O meglio, qual è il padroncino ideale per questo cane così grande e resistente? A chi è più adatto fra i membri della famiglia?
Sicuramente, quando si sceglie di prendere in casa un esemplare di Bandog bisogna considerare che non stiamo di certo decidendo per il classico cane da compagnia.
Quello che è importante sapere riguardo tale razza è questo: deve essere addestrata a dovere, fin dalla tenerissima età. Una volta insegnate delle semplici regole e dei comandi fondamentali da rispettare, potremmo entrare perfettamente in confidenza con lui.
Bandog e adulti
Il Bandog va d’accordo con gli adulti: ci sarà, in particolare, una persona che considererà di più rispetto agli altri, un umano che sarà sicuramente il suo modello, punto di riferimento, il suo appiglio.
Il rapporto che si instaurerà con il suo amico adulto è di rispetto e fiducia reciproca. Per ottenere tutto ciò, però, ci vogliono costanza, pazienza e fermezza! L’addestramento è fondamentale: come pensiamo di gestire, altrimenti, circa 50 kg di cane ben piazzato e tonico?
Una volta conquistata la sua fiducia, il Bandog diventerà il nostro migliore amico. Essendo il tipico cane da guardia, svolgerà i suoi compiti al massimo delle sue possibilità.
Se non fosse educato a dovere, potrebbe mostrare dei segni di aggressività che fanno parte della sua indole impetuosa e irruente.
È bene, allora, assicurarci che l’addestramento avvenga nel migliore dei modi. Se non ci sentissimo all’altezza, potremmo contattare un esperto e farci dare una mano per raggiungere al meglio l’obiettivo.
La conclusione, però, è la seguente: quando il Bandog ha acquistato fiducia in noi, ci rispetterà in modo assoluto e non perderà mai occasione per proteggerci o farci sentire la sua vicinanza. Diventerà il nostro ottimo cane da guardia insostituibile.
Con bambini e anziani?
Partiamo da un presupposto: il Bandog non è un cane d’appartamento. La sua corporatura e la sua indole lo costringono ad avere sempre un grandissimo bisogno di sfogarsi, di muoversi, di correre e liberare tutte le energie.
Anche a livello di benessere fisico, inoltre, è fondamentale che lui riesca a scorrazzare: questo lo aiuta a smaltire e mantenersi in forma.
Dunque, è bene prendere un cucciolo di Bandog solo qualora si abbia lo spazio esterno necessario alle sue esigenze. Insomma, in casa sarebbe davvero troppo costretto e non riuscirebbe nemmeno a tranquillizzarsi: il nervi prenderebbero il sopravvento!
Allora, si può concludere che non è un cane particolarmente adatto ai bambini, tanto meno alle persone anziane per il bisogno costante di movimento e di passeggiare e anche per la stazza.
Con i più piccoli, però, si può fare un’eccezione. Se riuscissimo a farli crescere insieme, i bimbi diventerebbero per il Bandog i suoi protetti, coloro che devono essere tenuti al sicuro in qualunque momento della vita.
Il Bandog, infatti, è abbastanza intelligente da capire che per alcuni soggetti serve più delicatezza che per altri. Questo, però, è un percorso che va fatto con calma, gradualmente e soprattutto dopo aver insegnato al nostro cane qualche piccolo comando basilare.
O sennò, bambini e Bandog possono crescere insieme fin dalla tenera età: questo sicuramente aiuterà entrambi a fidarsi e ad interagire delicatamente.
Quello che ci vuole, in sostanza, è questo: non trattarlo MAI con impeto, ma sempre con calma, serenità, autorità e fermezza. Così, lui non reagirà istintivamente in modo aggressivo e capirà che i suoi interlocutori stanno agendo per il suo bene. Quando si rende conto che nessuno vuole fargli del male, il gioco è fatto!