Avvelenamento da stricnina nel cane: come riconoscerlo e agire tempestivamente
L'avvelenamento da stricnina nel cane è molto pericoloso e può causare la morte di Fido: ecco cosa sapere per salvargli la vita
L’avvelenamento da stricnina nel cane è davvero molto pericoloso per i nostri amici a quattro zampe: basta un boccone avvelenato per rischiare la vita!
C’è da tenere sempre gli occhi aperti, il pericolo può essere dietro l’angolo: nella maggior parte dei casi l’avvelenamento da stricnina è causato da bocconi avvelenati lasciati apposta in giro da crudeli malintenzionati.
Quindi facciamo molta attenzione perché strade, parchi e giardinetti non sempre sono dei luoghi sicuri!
La stricnina è un veleno molto potente che agisce rapidamente e se non portiamo Fido subito dal veterinario può provocarne la morte dopo una brutta agonia.
Perciò se il nostro cane ha ingurgitato un boccone sospetto dobbiamo osservarne attentamente il comportamento.
Se non riesce a stare sulle zampe, perde l’equilibrio, sbava in modo anomalo e respira male con tremori e convulsioni è molto probabile che abbia ingerito del veleno!
Scopriamo allora cos’è la stricnina e come agisce nell’organismo, ma soprattutto quali precauzioni possiamo adottare per fare in modo che Fido non ingurgiti cibo trovato per strada cadendo nella trappola di brutti malintenzionati.
Che cos’è la stricnina
La stricnina è una tra le sostanze più tossiche e nocive in natura e la sua scoperta risale addirittura al 1818.
I due chimici francesi Pelletier e Caventou l’hanno scoperta nella fava di Sant’Ignazio e nella noce vomica.
In passato utilizzare la stricnina era piuttosto comune e serviva come pesticida per topi, ratti, volpi e rapaci.
Si presenta in polvere bianca cristallizzata e al gusto è molto amara, ragion per cui si utilizzano bocconcini di carne o dolcetti per celarne il sapore.
Infatti bastano pochissimi milligrammi di questa sostanza per provocare il decesso quasi istantaneo di chi l’assume.
Ad oggi la vendita della stricnina è bandita in tutta l’Unione Europea, anche se purtroppo è facilmente reperibile nei siti e-commerce.
Stricnina: cosa dice la legge in Italia
Sulla scia delle misure adottate a livello europeo, anche la legge italiana vieta l’uso della stricnina.
Nel dicembre 008, infatti, è entrata in vigore l’ordinanza ministeriale Martini per la tutela della salute pubblica e l’incolumità sia delle persone che degli animali.
La legge è molto chiara: sono assolutamente vietati la produzione e l’abbandono nell’ambiente di esche e bocconi avvelenati contenenti sostanze tossiche e nocive, inclusi vetro, plastiche e metalli.
L’ordinanza regolamenta anche le operazioni delle ditte che effettuano i servizi di derattizzazione e disinfestazione delle aree pubbliche.
Queste devono dare avviso alla popolazione tramite degli appositi cartelli di tali attività almeno cinque giorni prima di procedere, specificando la durata del trattamento e le sostanze utilizzate.
Inoltre obbliga i proprietari o i responsabili dell’animale deceduto a causa dell’avvelenamento da stricnina di segnalare il fatto alle autorità competenti.
Anche il veterinario che stabilisce la causa di morte dell’animale per avvelenamento deve dare immediata comunicazione alla ASL territorialmente competente.
Deve darne comunicazione anche al sindaco, il quale attiverà un’indagine in collaborazione con le autorità competenti e provvederà alla bonifica e alla segnalazione dell’area in cui è avvenuto l’avvelenamento.
Sintomi di avvelenamento da stricnina nel cane
In caso di avvelenamento da stricnina nel cane i sintomi compaiono molto in fretta perché il veleno agisce subito dopo l’ingestione sul tratto gastro-enterico bloccando la glicina, un neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale.
I sintomi in genere compaiono entro 10-30 minuti dall’assunzione, mentre la morte può intercorrere in un lasso di tempo variabile, nell’ordine tra 1 minuto dopo la comparsa dei sintomi e le 3 ore.
Ecco i principali sintomi di avvelenamento da stricnina nel cane:
- Ansia;
- Difficoltà respiratorie (aumento frequenza respiratoria, dispnea);
- Convulsioni;
- Atassia (alterazione della coordinazione);
- Eccessiva salivazione;
- Midriasi (dilatazione della pupilla);
- Opistotono (iperestensione e curvatura di testa, collo e zampe);
- Riso sardonico (contrattura dei muscoli facciali).
Molti di questi sintomi sono tipici anche di altri casi di avvelenamento come quelli da metaldeide, solventi antiruggine e sostanze antigelo per motori, ma anche veleno per topi e diserbanti.
Quando Fido ingerisce una dose molto alta di stricnina i sintomi compaiono subito. Il cane ha le convulsioni e muore quasi istantaneamente.
Diagnosi e trattamento
L’avvelenamento da stricnina nel cane è un problema serissimo e la sopravvivenza di Fido dipende soprattutto dalla velocità del nostro intervento.
Non appena compaiono i primi sintomi dobbiamo portarlo immediatamente dal veterinario, proprio perché la sostanza in questione agisce rapidamente all’interno dell’organismo del cane.
Non esiste al momento un antidoto per questo genere di veleno, quindi si procede a stabilizzare e monitorare la funzione respiratoria attraverso l’intubamento con somministrazione di ossigeno.
Le convulsioni e le contratture muscolari, invece, vengono attenuate attraverso la somministrazione di barbiturici e benzodiazepine.
Anche l’ambiente circostante gioca un ruolo importante per salvare la vita del cane e tutte le fasi diagnostiche devono essere effettuate in un ambiente calmo e in penombra.
Una volta stabilizzata la situazione di Fido il veterinario deve procedere con una lavanda gastrica a base di carboni attivi.
Allo stesso tempo deve anche somministrare al cane fluidi per aumentare la massa sanguigna e proteggere fegato e reni. In alcuni casi dà al cane anche l’ammonio per facilitare l’eliminazione del veleno attraverso le urine.
Dopo tutte queste fasi arriva il momento più difficile da superare: dobbiamo aspettare dalle 24 alle 72 ore affinché il cane superi la cosiddetta fase acuta.
Il tempo che occorre dipende dal lasso di tempo intercorso tra l’avvelenamento e il trattamento, ma anche dalla quantità di veleno ingerito e dal decorso dei sintomi.
Molto spesso a causa della rapidità d’azione della stricnina anche una terapia tempestiva e accurata può essere del tutto inutile e provocare la morte del cane.
Avvelenamento da stricnina nel cane: come evitarlo
Che si tratti di avvelenamento da stricnina o provocato da altri tipi di veleno parliamo solo ed esclusivamente di qualcosa che dipende dalla volontà di persone senza cuore.
La stricnina è vietata per legge non solo perché fa male agli animali domestici ma anche perché fa male anche a noi esseri umani e può essere letale per entrambi.
Non possiamo prevedere se Fido troverà in giro un boccone avvelenato, tuttavia possiamo ben educarlo fin da cucciolo in modo che non raccolga e ingerisca tutto ciò che gli capiti a tiro.
Dobbiamo addestrarlo a non mangiare nulla quando facciamo la passeggiata: Fido deve imparare che la sua pappa è soltanto quella contenuta nella sua ciotola!
I nostri amici a quattro zampe sono degli inguaribili golosoni ma spesso questo si traduce in una vera e propria ossessione per il cibo.
È un fenomeno che nel linguaggio tecnico viene chiamato picacismo, o semplicemente pica, e non è altro che il desiderio irrefrenabile di ingerire sostanze sia commestibili che non.
L’educazione del cane inizia da casa
Mai come nel caso di avvelenamento la salvezza di Fido dipende dalla nostra capacità di educarlo al meglio!
Possiamo servirci di numerosi espedienti ed esercizi per insegnare al cane a non raccogliere cibo per strada.
Ma soprattutto dobbiamo iniziare con delle buone pratiche già in casa, evitando ad esempio che mangi al di fuori dei pasti oppure che prenda il cibo dalle mani o da qualsiasi altro posto che non sia la sua ciotola.
Quando abbiamo ospiti in casa anche questi devono attenersi alle nostre regole e dobbiamo impedirgli di dare da mangiare al cane.
Fido deve ricevere la pappa solo ed esclusivamente dal padroncino e mai dalle mani di altre persone!
Ma soprattutto deve imparare a mangiare solo ad orari ben precisi e rigorosamente dalla ciotola della pappa.
Addestrare il cane a non raccogliere esche avvelenate
Per addestrare un cane occorrono polso fermo, pazienza ma anche l’atteggiamento e le tecniche giuste.
Il miglior metodo è sempre quello del rinforzo positivo, cioè dare una ricompensa (di solto uno snack) a Fido ogni volta che svolge un’azione nel modo giusto.
In ogni caso caso dobbiamo evitare di sgridarlo o punirlo, o peggio comportarci in modo violento e aggressivo tirandolo per il collare o per la coda.
Fido ha bisogno di tempo per imparare un comando e con questi metodi violenti non facciamo altro che provocargli ansia, insicurezza e perfino aggressività.