Ariègeois: storia e origine di questo cane nobile, dal sangue blu
Ariègeois, storia: da dove viene questo splendido esemplare di cane dal sangue blu? Le origini nobili di tale razza sono particolari e intriganti: ecco qualche dettaglio che racconta i suoi natali e il suo sviluppo nel corso del tempo.
Ariègeois: storia e origini
Esemplare di Ariègeois, fonte: Instagram, petsultan_
L’Ariègeois è un cane originario di una zona che si trova a sud-est della Francia, territorio da cui prende il suo stesso nome.
Tutt’oggi non è una razza molto diffusa al di fuori del suo paese d’origine; anche in Italia non è così famoso. Nonostante questa poca notorietà, nel nostro paese ci sono alcuni allevamenti ufficialmente riconosciuti dell’ENCI.
Ariègeois, storia: qual è l’origine specifica e precisa di questo esemplare di cane francese?
Nel 1912 si propose il primo standard di questa razza; nello stesso anno, essa ottenne anche il riconoscimento ufficiale. La Francia risultò subito una zona molto fertile per la sua diffusione. Moltissimi appassionati di caccia, infatti, si resero ben disponibili a volersi deliziare della sua presenza.
Perché quando si parla della storia del Ariègeois si fa riferimento al sangue blu? La vicenda della sua nascita ci racconta che fu un certo conte di nome Elie de Vézins, verso la fine dell’Ottocento, a voler incrociare vari esemplari di segugi conosciuti.
Lo scopo era quello di creare un perfetto esemplare che fosse ottimo per la caccia alla selvaggina. Il risultato finale fu più che soddisfacente! L’Ariégeois non solo è un grandissimo cacciatore, ma è anche un cane estremamente dolce, affettuoso, ubbidiente e disponibile.
Vennero accoppiati segugi già esistenti con un’altra categoria di cani che veniva definita “chien d’ordre“, ovvero “cani che cacciano in muta”. Fra questi ultimi, si presuppone che fossero stati scelti o il Blu di Guascogna o il Gascon Saintongeois.
Sembrerebbe che questi esemplari, al tempo ben conosciuti e famosi, venissero considerati a loro volta di “aristocratiche” origini. Erano gli stessi nobili, dunque, a sceglierli per affrontare le battute di caccia e portare a tavola la miglior selvaggina esistente.
Tutta la vicenda sembra aver portato alla creazione di un ottimo cane da caccia, ma non solo. Le aspettative erano quelle di avere un esemplare che potesse accompagnare i nobili durante le battute di caccia: quello ne uscì, in realtà, fu molto di più! L’Ariégeois è un cane perfetto anche solo per la compagnia di tutta la famiglia!
Vogliamo sapere di più su questa particolare tipologia di cane? Ecco come scegliere il cane da caccia che diventerà il nostro migliore alleato.
Breve introduzione alla razza
Esemplare di Ariègeois, fonte: Instagram, noieloroonlus
L’Ariègeois, anche noto con il nome Brique du Midi, è un cane di origini francesi, luogo della sua maggiore diffusione anche attualmente. In Italia è ancora poco conosciuto. È di taglia media e appartiene alla categoria dei segugi.
Il corpo di tale esemplare è muscoloso e possente, pronto ad affrontare tutte le avventure durante le battute di caccia e le lunghe passeggiate che adora fare in mezzo ai boschi.
Ha un carattere estremamente socievole, disponibile nei confronti di qualunque essere umano, adulto, bambino o anziano. Molto intelligente, sa perfettamente adattarsi ad ogni situazione e riesce a comprendere come comportarsi in base alla persona che ha di fronte.
Ha bisogno di spazio per correre e per tenersi allenato, quindi non è un cane fatto per la vita sedentaria. Può tranquillamente essere tenuto in un appartamento, ma bisogna tener presente che la passeggiata dovrà essere quotidiana.
A cosa è adatto e come si gestisce?
La fedeltà è il principio secondo cui sviluppa un attaccamento solido e maturo con l’uomo: l’Ariègeois è ottimo sia come cane da caccia, sia da compagnia, sia da guardia.
Ha una personalità fiera, sicura di sé e competitivo. Se si mette in testa di svolgere un lavoro, possiamo ben star certi che lo porterà a termine al meglio delle sue capacità, cercando di non deludere mai le aspettative che si hanno su di lui (o che si crea lui stesso).
Addestrarlo non è assolutamente difficile. Una buona educazione può essere impartita fin da cucciolo, ma non ci vorrà molto a fargli capire che qualche piccola “imposizione” è necessaria alla convivenza.
È disponibile, ligio alle regole e ubbidiente: l’uomo è davvero il suo migliore amico, sia da difendere e proteggere, sia da affiancarsi nella quotidianità della vita.