Alpenländische Dachsbracke, storia e origine di questa razza
La storia dell'Alpenländische Dachsbracke per come lo conosciamo oggi inizia a metà dell'Ottocento tra le montagne dell'Austria
La storia del piccolo e coraggioso Bassotto austriaco, l’Alpenländische Dachsbracke, ha inizio a metà dell’Ottocento.
L’intento degli allevatori era quello di creare un cane da caccia in miniatura ma estremamente forte e resistente.
Alpenländische Dachsbracke: una storia antica
Esistono molte testimonianze che attestano la presenza in Europa di cani da caccia simili all’Alpenländische Dachsbracke già in tempi antichi.
Troviamo descrizioni di questi piccoli segugi persino in alcune raffigurazioni risalenti all’epoca romano-gallica che mostrano dei cani simili all’odierno Alpenländische Dachsbracke intenti a cacciare cinghiali.
Stessa cosa accade in alcuni dipinti del Dodicesimo secolo che ritraggono scene da caccia in cui protagonisti sono cani con le fattezze del piccolo Bassotto austriaco.
Ma la storia più recente dell’Alpenländische Dachsbracke ha inizio a metà dell’Ottocento quando alcuni cacciatori decisero di selezionare un cane da caccia che fosse al contempo forte e fedele.
Questa efficace opera di selezione diede vita a un cane dalla duplice funzione, prima di tutto abile nella ricerca degli animali feriti poi utile nell’inseguire la selvaggina di piccole ma anche di grandi dimensioni.
Tutti i cacciatori conoscono la proverbiale forza dell’Alpenländische Dachsbracke che, a dispetto delle piccole dimensioni, è in grado di acciuffare persino i cinghiali.
Alpenländische Dachsbracke: la selezione
Il piccolo Bassotto alpino, antenato dell’Alpenländische Dachsbracke, era una vera e propria leggenda nel mondo della caccia.
Non a caso dunque il principe ereditario Rodolfo D’Asburgo si innamorò letteralmente di questa razza canina, pretendendo di averne sempre degli esemplari al suo fianco a ogni battuta di caccia.
L’Alpenländische Dachsbracke fu selezionato a partire da alcuni esemplari di Bassotto alpino che furono incrociati con cani da caccia di taglia più grande.
L’obiettivo della selezione era ottenere un cane di taglia piccola che mantenesse le zampe corte e il corpo allungato tipici del Bassotto ma che allo stesso tempo avesse la forza e il temperamento dei cani più grandi.
Il risultato che ottennero fu semplicemente perfetto: l’Alpenländische Dachsbracke concentra in sé tutte le caratteristiche che lo rendono il cane da caccia per eccellenza.
Dalla seconda metà dell’Ottocento perciò trovò subito una rapida diffusione, utilizzato sia per cacciare prede di piccole dimensioni come conigli, lepri e volpi ma anche mammiferi più grandi e forti come i cinghiali.
Origine e significato del nome
Difficilissimo da pronunciare, tranne che per chi conosce bene la lingua, il nome dell’Alpenländische Dachsbracke ha una sua storia e un suo significato.
L’aggettivo Alpenländische significa letteralmente “delle zone alpine” e sottolinea naturalmente la provenienza della razza canina.
Per quanto riguarda la parola Dachsbracke, invece, possiamo citare due diverse interpretazioni, entrambe plausibili.
Secondo la prima il sostantivo sarebbe composto dalle parole Dachs e Bracke, dove Dachs potrebbe essere tradotto con “tasso”.
Quindi il nome si tradurrebbe come “segugio tasso” per sottolineare la somiglianza degli appiombi anteriori con quelli del tasso.
Secondo un’altra interpretazione, invece, il nome deriverebbe dalla parola Dachshund, il nome del Bassotto, per sottolineare il fatto che si tratti di una via di mezzo tra il Bassotto e il segugio.
Alpenländische Dachsbracke: standard e riconoscimenti
Il primo riconoscimento ufficiale dell’Alpenländische Dachsbracke risale al 1932, quando fu inserito nei registri della più alta associazione cinofila austriaca come razza di cani per pista di sangue.
Inizialmente il nome scelto fu Bassetto delle Alpi dell’Erzebirge, modificato nel 1975 con quello attuale.
Nel 1970 l’Alpenländische Dachsbracke fu inserito anche tra le razze riconosciute dalla FCI ma l’evento causò qualche dissapore tra gli allevatori.
La FCI inizialmente aveva indicato come Paese d’origine della razza la Germania.
Con le pressioni dei cacciatori austriaci infine lo modificò e oggi la razza è riconosciuta ufficialmente come austriaca.
Ai tedeschi rimase il riconoscimento della paternità del Westfälische Dachsbracke (Segugio della Vestfalia).
Un cane di dimensioni più piccole, meno conosciuto e diffuso rispetto al “cugino” austriaco.
Oggi l’Alpenländische Dachsbracke, secondo la classificazione della FCI, fa parte del Gruppo 6 dei Segugi e Cani per pista di sangue.
Alpenländische Dachsbracke: storia più recente
L’Alpenländische Dachsbracke è un cane ancora oggi molto apprezzato non solo dai cacciatori ma anche da chi cerca semplicemente una compagnia in casa.
Continua a essere impiegato come cane da caccia e da lavoro soprattutto in Svizzera e in Germania.
Qui gli esemplari vengono addestrati a superare difficili prove non solo di pista ma anche di versatilità.
L’Alpenländische Dachsbracke, però, nel tempo si è dimostrato un ottimo cane da compagnia per via del suo carattere allegro e affettuoso.
Non è soltanto un piccolo temerario che si impegna in ogni cosa che fa, è anche un cane coccolone e generoso che non risparmia mai effusioni ai suoi padroncini.
Vive bene in famiglia, specialmente in presenza di bambini che diventano di diritto i suoi compagni di giochi preferiti.
Tuttavia resta un cane energico e che ha bisogno di fare molto movimento, quindi non è adatto a una vita sedentaria e ha bisogno di ricevere continuamente stimoli.