Come faccio ad allontanare il cucciolo di cane dai cani randagi?
Allontanare il cucciolo di cane dai cani randagi: tutti i modi utili per preservare la benessere del piccolo separandolo dai randagi di zona.
In alcune aree la presenza dei cani randagi risulta più pressante, per questo la passeggiata con il cucciolo di cane potrebbe risultare maggiormente difficoltosa. Ecco che allontanare il cucciolo di cane dai cani randagi potrebbe trasformarsi in un’esigenza preponderante, in particolare se in presenza di un gruppo di esemplari corposo e magari aggressivo.
I randagi sono una presenza fissa nei territori dove la gestione delle sterilizzazioni o dei canili è al collasso, con una presenza di cucciolate continue che si tramuta in gruppi affollati di animali a piede libero. Anime disperate spesso malate e maltrattate, sicuramente disperate a causa della fame e della sete. Alla ricerca costante di nutrimento, per questo non è strano intercettarli a pochi passi da casa.
In particolare se si possiede un giardino e si vive con un cucciolo di cane, che può accedere liberamente a cibo e acqua. Non è necessario utilizzare rimedi estremi, magari impiegando sostanze tossiche o azioni violente vietate dalla stessa legge. Meglio attingere a soluzioni meno invasive e sicuramente più pratiche, così da allontanare il cucciolo di cane dai cani randagi con successo.
Repellenti e strumentazione tecnica
Le soluzioni per allontanare il cucciolo di cane dai cani randagi possono essere tante e tutte molto valide, in particolare rispettose del benessere di tutti gli esemplari. Per tenerli a distanza di sicurezza da casa basta utilizzare rimedi validi ma non aggressivi, neppure lesivi della salute degli stessi randagi. In commercio è facile recuperare repellenti spray di tipo naturale, impiegati con costanza.
Il loro utilizzo è legato al rilascio delle urine del cucciolo, sono prodotti che servono a dissuadere il cane dal fare i bisogni corporali su tappeti, pavimenti e altro. E per questo possono trovare impiego anche per tenere a distanza i cani randagi, l’odore rilasciato risulterà sgradevole così da evitare l’avvicinamento domestico. Ovviamente è bene impiegarli in punti strategici della recinzione, così che il rilascio sia direzionato verso l’esterno senza disturbare il piccolo di casa.
Un’altra tecnica molto valida potrebbe riguardare l’impiego dei dissuasori a ultrasuoni, apparecchiature udibili solo dall’orecchio finissimo del cane. Non sono pericolosi ma con il loro suono tengono a distanza i cani randagi. Anche in questo caso è bene posizionarli in modo che operino verso l’esterno senza disturbare l’udito del piccolino di affezione, lasciando in casa quest’ultimo fino a quando gli intrusi avranno desistito.
Autorità e comandi
Se i randagi si avvicinano alla dimora oppure al cucciolo durante la sgambata è bene mettere in atto alcune strategie, così da tenerli a distanza. Non tutti sono pericolosi, molti vogliono sono giocare, delle attenzioni e un po’ di cibo, ma in tanti sono spaventati dalle azioni dell’uomo. Per tenerli a distanza è importante agire in modo sicuro e senza l’impiego di strategie nocive per il loro benessere.
Magari richiamando il cucciolo con i comandi di base, impedendo che interagisca con loro se non interessati a un’eventuale conoscenza reciproca. Sollevandolo da terra in modo che i randagi non lo raggiungano, lasciando un po’ di cibo e delle crocchette così da distrarli e prendere la via di casa. Se i cani si avvicinano alla dimora è bene utilizzare repellenti naturali e dissuasori, come già anticipato, evitando di lasciare in giardino ciotole e cibo a disposizione.
Infine si possono contattare le autorità di competenza locale che potranno recuperare i randagi così da strapparli a un’esistenza di sofferenza e indigenza. Impedendo che finiscano investiti o si trasformino in un pericolo per gli altri cani, oppure per la stessa comunità.
Perché i randagi cercano il cucciolo
Le motivazioni che spingono i randagi ad avvicinarsi al cucciolo possono essere tante, molte legate alla necessità di cibo e attenzioni. Potrebbero cercare di entrare in contatto per ricevere qualcosa da mangiare, in particolare se disponibile nel giardino di casa come già anticipato. La vita di strada potrebbe spronarli a cercare un riparo o semplicemente a creare una connessione, per giocare e ricevere carezze e amore.
L’avvicinamento potrebbe essere legato alla necessità di accoppiarsi, il cucciolo potrebbe essere una femmina non ancora sterilizzata e magari in preda al primo calore. Una condizione che potrebbe spingere i cani a varcare i confini della casa, oppure durante la semplice sgambata all’aria aperta. In alcuni casi i randagi potrebbero identificare il passaggio del cucciolo come una violazione del loro territorio, oppure trovare fastidiosi alcuni umori corporei emanati. Una condizione critica che potrebbe spingerli a interagire in modo minaccioso.
Ma nella maggioranza dei casi l’avvicinamento risulta timido e timoroso, spesso legato a una necessità o anche a un’emergenza. Il randagio cerca attenzione perché ha fame, ha sete oppure sta male e per questo cerca aiuto. Prima di scacciarli o spaventarsi è importante valutare la situazione in modo obiettivo, così da comprendere le reali intenzioni dei cani randagi agendo di conseguenza. In modo da intervenire positivamente per il benessere del quadrupede di casa, per allontanare il cucciolo di cane dai cani randagi. Oppure per aiutarli in modo efficace.