Alain Delon e i suoi 50 cani “seppelliti” nel giardino di casa, ognuno con la sua lapide
L'attore Alain Delon se n'è andato: il mondo del cinema è in lutto, così come gli appassionati di cani. Lui ne ha posseduti 50 e li ha amati tanto fino alla fine
Da qualche giorno il mondo del cinema è in lutto per una grave scomparsa. L’attore più bello di tutti i tempi è venuto a mancare. Era anziano ed era da tempo malato (oltre che al centro di una diatriba famigliare per la sua eredità). Non ricorderemo solo i film di Alain Delon, ma anche il suo amore per i cani. Ne ha avuti almeno una cinquantina, tutti seppelliti nel giardino di casa sua con una lapide ciascuno dedicata.
“Tutta la mia vita è lì, nelle tombe dei miei cani“. Con queste parole il grande attore francese ha descritto il suo grande amore per i suoi amici pelosi. Nel giardino della sua casa a Douchy, comune nel dipartimento del Loiret nella regione del Centro-Valle della Loira dove ha vissuto, ci sono le tombe dei suoi 50 cani circa, ognuna con una lapide dedicata. Le coppie le ha sepolte insieme in quello che è un cimitero privato per poter aver i suoi migliori amici sempre accanto. L’attore ha anche chiesto di poter essere sepolto in quello stesso posto, per poter riposare per sempre insieme a loro.
L’attore sex symbol è morto all’età di 88 anni. I cani sono sempre stati protagonisti della sua vita, gli unici capaci di dare ad Alain Delon quell’amore puro, vero e sincero di cui aveva bisogno. Soprattutto negli ultimi anni della sua vita, non semplici da vivere. Uno dei primi cani è stata Gaia, un Dobermann: “Un giorno le ho urlato contro, le ho dato uno schiaffo sulle natiche. Lei si è seduta e mi ha guardato. L’ho vista piangere“. Da allora “ho capito tutto. Da allora i miei cani hanno sempre sorriso“. Alain Delon aiutava anche gli altri animali in difficoltà, partecipando, ad esempio, alle battaglie animaliste dell’amica Brigitte Bardot.
Uno degli ultimi cani è stato Loubo, Pastore Belga Malinois adottato nel 2014. Nel suo testamento, l’attore ha scritto che, se lui fosse morto prima dell’animale, i veterinari avrebbero dovuto sottoporlo ad eutanasia, perché non rimanesse solo. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molte persone, mentre c’è chi ha visto la preoccupazione dell’uomo nei confronti del suo animale.