Alabai, Pastore dell’Asia Centrale: tutte le curiosità
Qualche curiosità sul mondo dell'Alabai, il grande e maestoso Pastore dell'Asia Centrale che attira l'attenzione di appassionati e curiosi
Uno dei cani più maestosi che ci siano l’Alabai, conosciuto anche come Pastore dell’Asia Centrale, una razza molto antica amatissima dagli appassionati.
Non è un caso che il grande Alabai ancora oggi riscuota tanto successo tra i cinofili, per la sua storia ma anche per le sue particolarità.
Un cane imponente ma agile
L’Alabai è un vero e proprio gigante del mondo canino, un cane grande e maestoso come pochi al mondo.
Chiunque ne veda un esemplare non può che restarne colpito: muscoloso, possente e ricoperto da un mantello fitto che può essere di moltissimi colori.
L’Alabai da sempre è ammirato per la sua fisicità che si traduce in una forza senza eguali tanto da valergli il titolo di Pastore dell’Asia Centrale.
Era impiegato proprio come cane da pastore nelle aree oggi appartenenti alla regione del Turkmenistan, un guardiano delle greggi senza pari.
A fronte di questa imponenza, però, l’Alabai riesce a mantenere un’agilità tale da essere spesso descritto come un “gatto nelle vesti di un cane“.
Un paradosso che di certo ci strappa un sorriso dato che l’Alabai è così grande che risulta molto difficile accostarlo all’immagine di un piccolo gatto!
D’altra parte però ricordiamo che l’Alabai, il grande Pastore dell’Asia Centrale, era considerato dai russi un Volkodav, vale a dire un “distruttore di lupi”.
Un cane fiero e indipendente
Il Pastore dell’Asia Centrale racchiude in sé tutte le caratteristiche che un guardiano del gregge dovrebbe avere, non solo fisicamente parlando.
L’Alabai oltre a essere forte e resistente nel fisico è un cane dal carattere fiero e indipendente, caratteristica che lo rende capace di prender decisioni in autonomia.
Non è uno di quei cani che dipendono in tutto e per tutto dai comandi o dagli ordini del proprio padrone e se ha un obiettivo fa di tutto per raggiungerlo.
Dato che il suo impiego era ed è principalmente quello di badare al bestiame, questo cane riesce a proteggere il gregge in qualsiasi situazione, anche la più dura.
L’Alabai, il cane Pastore dell’Astia Centrale, è estremamente intelligente e coraggioso perciò qualunque padrone può fidarsi di lui ciecamente: non ne resterà mai deluso!
Alabai e socialità
Quando abbiamo a che fare con un Alabai non dobbiamo mai dimenticare che si tratta di un cane da pastore abituato a vivere nelle regioni più remote dell’Asia Centrale.
Ciò si traduce in una certa difficoltà a sopportare gli ambienti troppo affollati o troppo rumorosi perché è un cane che ha sempre vissuto in luoghi in cui la presenza dell’uomo era davvero minima.
Per questo motivo nell’addestramento di un Alabai è importante mettere al primo posto la sua socialità e fare in modo che pian piano si adatti alla presenza umana.
Non ha alcun problema con il padrone o la famiglia, piuttosto con gli estranei risulta un po’ restio e non ci mette molto a entrare nel panico se si trova in mezzo a troppa gente.
Il cane va abituato da una parte ma rassicurato dall’altra, quando occorra tranquillizzarlo se vediamo che inizia ad agitarsi o a innervosirsi in determinate circostanze.
Alabai e “abbigliamento”
Forse non tutti sanno che l’Alabai in passato veniva impiegato anche nel settore della “moda”: il pelo del Pastore dell’Asia Centrale era perfetto per realizzare abiti e accessori.
Il suo mantello era considerato persino più efficace della lana delle pecore a cui faceva la guardia.
Del resto ha delle caratteristiche che lo rendono perfetto per tenersi al caldo negli ambienti freddi e ostili delle regioni del Turkmenistan.
Quindi le donne erano solite servirsi di questo pelo corto (a volte lungo) ma fitto e soffice allo stesso tempo per realizzare scialli e altri indumenti da indossare per difendersi dalle temperature troppo rigide dell’inverno.