Africanis, storia e particolarità di questo cane
Si dice che fu addomesticato già 10000 anni fa: ecco l'Africanis, storia e teorie sulle origini di uno dei cani più antichi che esistano
Tra le razze canine più antiche e particolari al mondo c’è l’Africanis, storia e origini lo dimostrano così come i tratti fondamentalmente selvatici.
Come si evince dal suo nome, l’Africanis è una delle razze autoctone del continente Africano e in Europa resta ancora rarissima e praticamente introvabile.
Gli antenati dell’Africanis
Se l’Africa è la culla dell’umanità, possiamo dire lo stesso per moltissime razze canine e specie animali dalle origini antichissime.
Secondo gli studi più recenti il cane Africanis è una delle razze più antiche ad oggi esistenti nonché tra i primissimi esemplari addomesticati dall’uomo.
Le fonti più accreditate fanno discendere questo cane dai branchi di lupi selvatici provenienti da India e Arabia.
La razza canina che conosciamo oggi, dunque, sarebbe figlia dei primi lupi addomesticati dall’uomo nel continente africano circa 10000 anni fa.
Africanis: storia e addomesticamento
A sostegno della teoria secondo cui l’Africanis discenderebbe dai lupi selvatici diverse migliaia di anni fa vi sono numerose testimonianze.
Nella valle del Nilo, ad esempio, sono state rinvenute durante gli scavi archeologi numerose ossa e mummie di cani molto simili agli esemplari di questa razza.
In particolare possiamo citare tracce e resti provenienti da un sito a Cape St. Francis, un villaggio in Sudafrica situato su un promontorio nella provincia del Capo Orientale.
Qui vivevano i Khoisan, termine che indica i due gruppi etnici principali dell’Africa meridionale ovvero i khoi (cacciatori e agricoltori) e i san (pastori).
Grazie a questi ritrovamenti possiamo affermare che l’Africanis divenne domestico già nell’800 a.C. e utilizzato come cane da villaggio, da compagnia o da caccia.
Africanis: storia più recente
Anche i Conquistadores spagnoli nel Quattrocento hanno dedicato delle pagine al cane Africanis, un animale che colpì profondamente il loro immaginario.
Si possono leggere ad esempio alcuni scritti che raccontano di «cani simili a quelli portoghesi e agli sciacalli, utili agli uomini».
Perfino negli appunti di viaggio dell’esploratore Vasco De Gama viene descritto un cane del tutto simile all’odierno Africanis.
E in effetti la descrizione calza a pennello date le caratteristiche dell’Africanis il cui aspetto è un mix perfetto di alcune specie autoctone africane.
I ricercatori Johan Gallant e Joseph Sithole che in tempi più recenti si sono dedicati proprio allo studio dei cani del Sudafrica individuarono questa razza.
In parole povere si accorsero che i cani del Sudafrica non erano semplici cani selvatici ma una vera e propria razza a sé che contava su caratteristiche e comportamenti precisi e comuni.
Come è nata la razza Africanis
Gli studi di Gallant e Sithole hanno dato il via a un approfondimento sulle origini e lo sviluppo di questa razza canina.
Fino a non molto tempo fa si credeva che gli esemplari sudafricani fossero il frutto di accoppiamenti casuali. Fondamentalmente dei semplici meticci.
Studiandone le caratteristiche, l’aspetto e il comportamento i due studiosi capirono che questi esemplari erano tutti accomunati dalla stessa storia genetica.
L’Africanis, quindi, sarebbe a tutti gli effetti una razza canina frutto di secoli di adattamento che oggi le conferiscono l’aspetto che possiamo ammirare.
Africanis: storia e pareri discordanti
Poiché l’Africanis sarebbe frutto di un continuo processo di adattamento con esiti diversi in base alle zone di residenza dei cani, per molti non può essere considerata come razza a sé.
Il fatto che ne esistano diverse varianti con caratteristiche differenti ha impedito finora che la razza venisse riconosciuta dalla FCI.
Perfino nel continente africano il riconoscimento di questa razza canina è fortemente contrastato.
Infatti l’Africanis Society dell’Africa australe rifiuta categoricamente che il termine Africanis venga utilizzato per indicare pochi esemplari di una sola area geografica.
In poche parole vorrebbe allargarne il significato includendovi vari gruppi autoctoni africani riconosciuti, però, con gli antichi nomi indigeni.
Un cane prezioso per il Sudafrica
Possiamo dire molto sull’Africanis, storia e teorie sulle sue origini ne sono una lampante dimostrazione.
A rendere interessante questo cane vi sono però anche altri elementi, legati proprio alle sue più antiche origini.
Nel tempo l’Africanis si è adattato alla vita con l’uomo diventandone un compagno inseparabile e preziosissimo per la vita nei villaggi.
Ancora oggi molti villaggi africani vivono di attività semplici come la pastorizia, il raccolto e la caccia per il sostentamento di chi lo vive.
L’Africanis in questo contesto si dimostra un membro essenziale della famiglia perché contribuisce a proteggere le persone, il raccolto e le case dagli animali selvatici.
Del suo antenato lupo ha mantenuto la propensione a vivere in branchi che vengono organizzati spontaneamente seguendo precise gerarchie.
Oggi la vita nei villaggi è cambiata e non si utilizzano tecniche di caccia antiche e rudimentali come una volta.
Per questo motivo l’Africanis non riceve più il rispetto che gli era riservato un tempo e non è raro che gli esemplari siano trattati alla stregua di cani randagi.