Affidamento del cane dopo la separazione: manca la legge in Italia
A chi affidare il cane se la coppia si separa? Purtroppo in Italia manca una legge apposita
Cosa succede agli animali domestici quando i genitori umani decidono di separare le loro strade? Non è facile prendere una decisione per quello che riguarda l’affidamento del cane (o del gatto) dopo la separazione dei proprietari. Anche perché manca una legge in Italia che possa aiutare i giudici a sentenziare. Ecco come fanno in questi casi.
Una recente sentenza del Tribunale di Livorno ha fatto storia in materia di affidamento degli animali domestici. La vicenda vede protagonisti una coppia non sposata che, dopo la separazione, ha avviato una disputa legale sull’affidamento di Yuri, il loro cane acquistato poco prima della fine della convivenza. Inizialmente, i due avevano trovato un accordo informale, decidendo di condividere la custodia dell’animale. Tuttavia, con il tempo, la donna si è trasferita prima dai genitori e poi a Pisa per lavoro, portando Yuri con sé.
L’uomo, ritenendo di avere diritto alla custodia condivisa, ha avviato una causa legale, ma il giudice ha deciso a favore della donna. La sentenza, emessa dal giudice Giulio Scaramuzzino, ha sottolineato come il cane, risultando intestato alla donna presso l’anagrafe canina, fosse legalmente di sua proprietà. Inoltre, il tribunale ha stabilito che il miglior interesse di Yuri fosse quello di vivere con una persona stabile e non in una situazione di “affidamento alternato”. Nonostante l’uomo avesse argomentato sulla possibilità di offrire al cane spazi più ampi, come un giardino, il giudice ha chiarito che per un cane è fondamentale l’interazione con la persona di riferimento, non tanto l’ambiente.
Un altro elemento a sfavore dell’uomo è stato l’acquisto di un secondo cane durante il periodo del contenzioso, sollevando dubbi sulla capacità di garantire una convivenza serena tra Yuri e il nuovo arrivato. La donna, inoltre, ha sostenuto che l’ex compagno usasse la questione del cane come pretesto per mantenere i contatti dopo la fine della relazione. Questa sentenza rappresenta un precedente importante in Italia, dove non esistono leggi specifiche sull’affidamento degli animali da compagnia in caso di separazione. Il giudice si è basato sulla “Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia“, ratificata dall’Italia nel 2010.