Come addestrare un cane da salvataggio
Adottare un cane è sempre un'azione lodevole ma dobbiamo capire che addestrare un cane da salvataggio richiede tempo e pazienza
Sono altruisti e hanno un passato unico e che a volte ne condiziona i comportamenti: vediamo come addestrare un cane da salvataggio a fare i bisogni.
I cani da salvataggio possono essere accolti in casa a qualsiasi età, anche quando sono già adulti.
Ci vuole solo un po’ di tatto in più e prestare maggiore attenzione alle loro esigenze, perché non sono come tutti gli altri cani.
Scegliere un punto
Per addestrare un cane da salvataggio a fare i propri bisogni prima di tutto dobbiamo scegliere un punto esatto fuori in giardino.
Ed è in questo preciso punto che dobbiamo portarlo ogni volta, in modo che inizi ad associarlo all’atto di andare in bagno.
È importante che sia sempre lo stesso perché di volta in volta il cane rilascerà lì il suo odore, cominciando a sentirlo come un posto tutto suo.
Programmare le uscite
Non solo il luogo, per i bisogni è necessario dare a Fido anche degli orari precisi per la passeggiatina “liberatoria”.
Innanzi tutto bisogna portarlo fuori al mattino, appena si sveglia, poi durante la giornata almeno una volta all’ora o circa mezz’ora dopo aver mangiato.
Infine, di sera, è giusto concludere la giornata con un’ultima passeggiata serale prima di andare a dormire.
In fase di addestramento, inoltre, sarebbe opportuno evitare di lasciare Fido libero di vagare in tutti gli spazi di casa perché potrebbe accidentalmente marcare una stanza in cui invece non deve assolutamente fare i propri bisogni.
“Incidenti” in casa
Se dovesse capitare qualche incidente di percorso possiamo rimediare pulendo per bene il punto in cui Fido ha fatto i bisogni in casa, accertandoci di eliminare totalmente il suo odore.
In questo modo non sentirà più l’impulso di tornare in quel punto per andare in bagno, ma attenzione: evitiamo i prodotti a base di ammoniaca perché si ottiene l’effetto contrario.
Usiamo piuttosto prodotti specifici pensati per le case in cui vivono animali e preoccupiamoci di risciacquare sempre per bene l’area che puliamo, per non lasciare tracce di detergente.
Non dimentichiamo mai che ogni cane ha il suo carattere e delle esigenze specifiche, perciò osserviamo bene il linguaggio del corpo di Fido perché è con questo che ci comunica se ha un bisogno “impellente”.
Premi sì, punizioni no
Altra cosa, il rinforzo positivo: se Fido ha fatto i bisogni nel suo posto è stato bravo quindi si merita un premio, che siano carezze, elogi ma anche qualche croccantino.
Di contro, però, se il cane sbaglia e va in bagno nei posti sbagliati non dobbiamo punirlo con violenza.
Mai ad esempio strofinargli il muso sui bisogni, è un gesto che non capirebbe anzi lo spaventerebbe portandolo magari a nascondersi da noi quando ha bisogno di liberarsi.
Avere pazienza
Quando si addestra un cane da salvataggio, come qualsiasi altro cane, dobbiamo tenere a mente che ogni animale impara al proprio ritmo.
Perciò non mettiamogli (e mettiamoci) fretta, dobbiamo essere pazienti e lavorare in maniera serena e tranquilla per trasmettergli fiducia e sicurezza.
Evidentemente se il cane impiega troppo tempo a imparare stiamo sbagliando qualcosa: aggiustiamo il tiro e assicuriamoci di dargli un messaggio chiaro e coerente, in modo che non si confonda.
Non lasciarlo solo
Quando arriva un nuovo amico a quattro zampe in casa prendiamoci del tempo libero da trascorrere con lui, anche per un’intera giornata.
In questo modo, specialmente nella prima fase di addestramento, Fido avrà sempre qualcuno a disposizione per uscire quando sente l’esigenza di andare in bagno.
E se non possiamo farlo personalmente possiamo sempre affidarci a un amico o a un altro membro della famiglia.
L’importante è spiegargli per filo e per segno quali regole stiamo dando al cane e quali comandi usare, in modo da non interferire con il nostro addestramento.