Actinomicosi nel cane: cause, sintomi, prevenzione
che si localizza nella bocca causando però disturbi generalizzati a tutto il corpo
L’actinomicosi nel cane è un’infezione causata dal batterio Actinomyces. Si tratta di batteri gram-positivi ramificati che si annidano nelle ferite e nelle lesioni. Solitamente inoltre la malattia ha origine nella bocca ma si estende anche al resto del corpo con sintomi generalizzati.
Cause
L’actinomicosi nel cane è una patologia batterica detta “opportunistica” in quanto il batterio da cui ha origine si localizza solitamente nella bocca ma dà luogo a una sintomatologia molto varia.
Il batterio Actinomyces è microaerofilo e anaerobico, cioè in grado di sopravvivere con poco o senza ossigeno. Inoltre raramente si trova da solo all’interno della lesione ma convive molto spesso con altri batteri presenti. La sinergia infatti tra l’Actinomyces e altri microrganismi si dice che può dare luogo a un’infezione polimicrobica.
Sono inoltre numerosi i fattori di rischio che possono dare luogo all’actinomicosi nel cane. L’infezione infatti può scaturirsi attraverso tagli, graffi o ferite da morso nella mucosa o nella pelle che possono causare uno squilibrio del microambiente batterico.
O ancora, a provocare l’infezione possono essere malattie parodontali e squilibri in cani immunodepressi.
Sintomi
Dicevamo che l’actinomicosi nel cane si presenta con vari sintomi generalizzati a tutto il corpo come dolore e febbre. Tra i segnali più frequenti della malattia inoltre si possono evidenziare infezioni sulla faccia o sul collo sia localizzate sia diffuse, pustole sulla pelle e ascessi da drenare.
A questi si possono aggiungere anche peritonite, osteomielite localizzata negli arti associata a compressione del midollo spinale e deficit motori e sensoriali come difficoltà a camminare.
Diagnosi
Per prima cosa bisognerà riferire al veterinario esordio e natura dei sintomi. Nella fase successiva verranno eseguiti esami ematochimici completi e un profilo elettrolitico.
Per accertare la presenza di actinomicosi nel cane potrebbe essere necessario un esame ai raggi X in grado di mostrare una nuova stratificazione ossea attorno al periostio, cioè lo strato esterno dell’osso, l’osteosclerosi reattiva, vale a dire l’indurimento dell’osso e l’osteolisi cioè la dissoluzione ossea che dimostrebbe la presenza della malattia.
In aggiunta potrebbe essere richiesto anche un esame batteriologico del pus per individuare la presenza di gram.
Cura
Dal momento che si tratta di un’infezione, il veterinario potrebbe richiedere una terapia antibiotica per almeno 3-4 mesi. Nel caso in cui però fossero presenti anche degli ascessi cutanei potrebbe essere necessario un drenaggio.
Per verificare l’effettiva limitazione dei sintomi e per evitare complicanze saranno infine necessari controlli frequenti e programmati.