A che età i cani vanno in calore?
A che età i cani vanno in calore dipende da tanti fattori. Il primo amore di Fido difficilmente si scorda, soprattutto se ci si fa trovare impreparati
A che età i cani vanno in calore possiamo saperlo solo indicativamente. Da un certo momento in poi comunque è bene aspettarselo, ed essere preparati alle conseguenze.
Dopo i primi mesi di vita, oltre ad aumentare considerevolmente la stazza del nostro amico a quattro zampe, si noterà un mutamento ormonale e comportamentale. Vediamo i dettagli.
Il primo calore
Il primo calore dei cani avviene intorno ai sei/otto mesi di vita. Le tempistiche possono subire variazioni a seconda della taglia del nostro amico quadrupede.
Le cagnoline più piccoline maturano sessualmente prima di quelle di taglia medio-grande. Queste ultime infatti hanno il primo estro attorno ai quindici mesi.
La cosa fondamentale e da monitorare è che il ciclo sia sempre regolare: se iniziano ad andare in calore ogni otto mesi, basta che sia sempre quello l’intervallo. Non è affatto un buon segno invece se è irregolare: può indicare un disturbo alle ovaie.
Quanto dura
Indipendentemente da quando si verifica per la prima volta, il calore dei cani dura circa tre settimane (ventuno giorni), e in alcuni casi può arrivare anche a quattro. Niente paura, esiste una regola per evitare incidenti di percorso: non fare avvicinare la cagnolina a un esemplare di sesso opposto prima di trentacinque giorni.
Inoltre bisogna fare attenzione a eventuali fughe o intrusioni da parte dei maschietti che, a dispetto di quanto si possa pensare, non vanno mai in calore ma sono molto sensibili a quello delle femminucce, e il richiamo può essere molto forte.
Segnali del primo calore
Per sapere a che età i cani vanno in calore bisogna capire quando si manifesta il primo ciclo estrale. Si tratta di una fase importante, una costante che accompagnerà le femmine di cane per il resto della vita. Le fasi si dividono in:
- Proestro
- Estro
- Diestro
- Anestro
Il proestro si manifesta con una perdita di sangue dalla vagina, insieme a un ingrossamento della vulva. Può durare in media dagli otto ai tredici giorni. I maschietti sentono il richiamo esattamente in questa fase, ma le femminucce – purtroppo per loro – non sono molto inclini all’accoppiamento, anzi: capita che li mandino via malamente.
L’estro è il momento di accettazione dell’accoppiamento, che comunque sarà sempre selettivo da parte della femmina. La vulva è più morbida e più sgonfia, e le perdite vaginali continuano a manifestarsi. Ha una durata media di nove giorni, ed è accompagnata dalla secrezione dell’ormone luteinizzante (LH), fenomeno che anticipa l’ovulazione.
Il primo giorno di diestro si presenta circa sei giorni dopo l’ovulazione o dopo nove giorni dall’inizio del calore. Ovviamente ci si arriva solo in caso di gravidanza.
L’anestro è la fase dell’inattività sessuale tra i cicli e termina con l’avvio del proestro successivo. Dura dai quattro ai cinque mesi, e la sua variazione determina la frequenza dei calori.
Come comportarsi quando un cane va in calore
Per aiutare la nostra piccola amica a quattro zampe a gestire al meglio il calore è consigliato non punirla e non rimproverarla. L’irrequietezza e la disubbidienza infatti dipendono dagli ormoni, e lei può farci poco. Cerchiamo invece di manifestarle la nostra vicinanza.
Massima allerta durante le uscite quotidiane: teniamo sempre la cagnolina al guinzaglio, controlliamo che non ci siano maschietti curiosi in giro e avvertiamo sempre gli altri proprietari del calore.
Oggi comunque si ricorre molto più spesso alla sterilizzazione per prevenire malattie a cui può essere predisposta la cagnolina in calore, e per controllare le nascite nel caso di randagi ai quali non sempre si riesce a garantire una sistemazione idonea.
Il momento del corteggiamento
Se la cagnolina in calore è abbastanza giovane e sta bene, incontra un potenziale compagno – particolarmente sensibile al richiamo degli ormoni – e accetta l’accoppiamento. La probabilità di trovarsi entro breve con una cucciolata è molto elevata.
Se invece la gravidanza viene programmata e si sceglie il partner per l’accoppiamento, è meglio portare la femmina ad accoppiarsi a casa del maschio per due o tre giorni consecutivi così da aumentare le probabilità che l’incontro avvenga durante l’ovulazione.
I test e quando farli
Se vogliamo che la nostra cagnolina abbia dei cuccioli, possiamo chiedere supporto al veterinario, ci dirà lui a che età i cani vanno in calore e farà i test necessari per decidere il momento migliore per tentare l’accoppiamento.
Si può fare lo striscio vaginale: un esame al microscopio delle cellule. Un’eventuale gravidanza farà registrare cambiamenti nell’aspetto e dal punto di vista numerico di queste cellule. È un test affidabile e non invasivo, che viene eseguito in serie.
Il test del progesterone sierico misura, come suggerisce il nome stesso, il livello di progesterone nel sangue. Questo test è molto preciso ed è diventato popolare proprio per questo motivo. È utile nei casi di problemi di fecondazione.
La gestazione dura mediamente 63 giorni e la diagnosi è possibile solo dopo 20 giorni dall’accoppiamento, quando si sviluppano le mammelle e l’addome inizia ad aumentare di volume.
La particolare situazione ormonale non permette una diagnosi precoce tramite l’esame del sangue, come avviene per la donna. Il test della relaxina e l’ecografia addominale sono gli esami diagnostici più utilizzati. L’ecografia in particolare ci permette anche di valutare le condizioni di salute dei cuccioli.
Il falso mito dei maschi
I cani maschi non vanno mai in calore. Diciamo subito che l’espressione cane in calore non è proprio corretta: i maschietti captano solamente quello delle cagnoline che incontrano. Raggiungono la maturità sessuale prima delle femmine, e ciò avviene attorno ai sei mesi. Da quel momento in poi saranno semplicemente più sensibili nei confronti del gentil sesso.
Anche a distanza saranno irrequieti e inclini alle fughe d’amore: l’odore che emanano le cagnoline in calore è un richiamo davvero difficile da ignorare.
Inoltre non hanno un istinto paterno molto sviluppato. Il padre, di solito, rimane indifferente di fronte a mamma e piccoli. Quando crescono gioca con loro, ma come farebbe con altri cuccioli non imparentati. Possono verificarsi anche litigi e casi di violenza; è bene quindi tenere il papà lontano dai cuccioli per le prime settimane.