Non sgridare il cane, ecco perché è la mossa giusta
Il rapporto con Fido dev'essere di qualità. Tra le prime cose da sapere per salvaguardarlo è che non si deve sgridare il cane. La punizione non serve
Non si deve sgridare il cane. Il legame tra bipede e quadrupede è sempre più simbiotico, decenni di convivenza a strettissimo contatto hanno permesso di migliorarlo sempre più e di conoscere il linguaggio del corpo di Fido.
Avere maggiore consapevolezza permette anche di sapere riconoscere i suoi stati d’animo, i bisogni e di agire al meglio per salvaguardarlo. Il suo benessere psicofisico, dunque, deve essere una priorità.
Per evitare che non ci siano regole e che a comandare sia il cane, assecondando rapporti non equilibrati, è fondamentale la fase di socializzazione, periodo durante il quale Bau impara a interagire con il mondo che lo circonda nel rispetto di tutti gli attori in gioco.
Come punire il cane quando sbaglia
Anche se c’è un problema da risolvere che non va assecondato o fatto passare in cavalleria, l’importante è non sgridare il cane e metterlo in punizione. Non capirebbe il nostro modo di agire e ne soffrirebbe solamente. Se il nostro amico a quattro zampe non si è comportato bene, dobbiamo fare in modo che capisca che ha sbagliato seguendo il suo modo di pensare. A tal proposito, può tornare utile conoscere il linguaggio del cane nella maniera più approfondita e anche sapere come parlare al cane per farlo sentire protetto e al sicuro.
Fondamentale, soprattutto se si è alle prime armi e non si conosce a fondo l’etologia della nostra piccola palla di pelo, è bene affidarsi a un professionista esperto in comportamento canino. La fase di socializzazione deve cominciare sin dalle prime settimane di vita e seguire un programma ben dettagliato. A tal proposito, può tornare utile conoscere i vari corsi di addestramento per cuccioli e sapere come si diventa allevatori Enci, così da avvalersi solo di gente competente.
Come sgridare un cane che scappa
Non sempre otteniamo il risultato sperato, e spesso dipende da un errore commesso in buona fede da parte nostra. Ecco perché è importante non affidarsi al fai da te o al sentito dire di sedicenti esperti, ma è meglio chiedere aiuto quando si ha qualsiasi dubbio o incertezza al veterinario di fiducia. Solo lui, infatti, e gli etologi, ha le competenze necessarie e può tracciare un quadro completo tenendo anche conto di eventuali pregressi clinici o caratteristiche di razza che possono incidere sul comportamento di Fido.
Il punto è che ci possono essere errori di comunicazione. Caderci, infatti, è molto semplice visto che abbiamo linguaggi completamente diversi e nel nostro amico a quattro zampe prevale quello non verbale. Non possiamo sperare che le cose che diciamo a nostro figlio, nella stessa maniera, possano essere comprese da Fido. Conoscere il linguaggio del corpo ci darà un valido aiuto per interpretarlo correttamente e imparare a parlare con lui.
I pelosi, infatti, utilizzano tra loro dei modi comunicativi che non hanno nulla a che vedere con in nostri. Ecco presto detto, allora, perché per quanto facciano di tutto per capirci e compiacerci, non sempre ci riescono. Non dipende dal grado di intelligenza, ma piuttosto siamo noi a sbagliare approccio. E, se vogliamo un cambiamento, siamo noi i primi a doverlo mettere in atto.
Schiaffetto correttivo al cane
Non bisogna sgridare il cane, né tantomeno usare il famoso giornale arrotolato. Per quanto non gli faccia male fisicamente, lo terrorizza psicologicamente, e lo spirito è importante tanto quanto il corpo. L’addestramento, quindi deve avvenire con raziocinio, all’insegna del relax e del divertimento.
Anche quando si tratta di far sapere a Fido che il suo è stato un comportamento sbagliato ci sono modi e modi. Fondamentale è comunicare con il cane senza che si spaventi. Un cane stressato, infatti, non è un cane in salute e – a lungo andare – ne può risentire anche l’organismo.
Il nostro amico a quattro zampe, in sostanza, deve capire che non deve comportarsi in una determinata maniera soltanto perché così noi siamo fieri di lui e non come conseguenze di meccanismi di paura. Per comprendere al meglio questo concetto, basti pensare che allo stato brado il cane alfa non commette mai ‘azioni con la forza’.
L’obbedienza è il risultato del rispetto verso il capobranco e la gerarchia che lo compone. A prevalere sono calma, equità e saggezza. Per comprendere a fondo basta riflettere sulla differenza tra autoritario e autorevole: noi agli occhi di Fido dobbiamo essere autorevoli e puntare su un rapporto che si basi sul rispetto reciproco.
Quando il cane è offeso
In sostanza, quindi, non è opportuno sgridare il cane o, perlomeno, non nel modo in cui lo intendiamo noi bipedi. Al posto di urla e punizioni, dobbiamo applicare il meccanismo del rinforzo positivo, del premio quando si comporta bene. Come funziona la memoria dei cani, infatti? Attraverso delle associazioni che possono essere positive e piacevoli o negative e traumatiche. Quello che dobbiamo evitare a tutti i costi, quindi, è di contribuire affinché il cane sia traumatizzato.
Un po’ come accade con i bambini che devono comprendere l’errore, affinché non lo commettano più e capiscano il comportamento virtuoso, anche Fido deve capire dove ha sbagliato. Solo in questo modo non lo ripeterà più, serve una presa di coscienza.
Schiaffetto sul muso del cane
Prima di tutto, se vogliamo educare sul serio la nostra piccola palla di pelo, dobbiamo dirgli “no” con fare deciso ma pacato. Calma ed equilibrio sono le doti che ci vengono richieste se vogliamo istaurare un bel rapporto con Bau. Infatti, non bisogna dominare, ma farsi rispettare.
Perché capisca che la pantofola non va presa, è meglio togliergliela senza mostrare rabbia e associando al gesto anche il “no”. Lo stesso vale per qualsiasi altro comportamento errato, perché è così che si favoriscono le associazioni virtuose.
Inoltre, non dimentichiamo mai che ogni volta che assistiamo a un atteggiamento corretto dobbiamo fargli sapere che ne siamo contenti, premiandolo con un rinforzo positivo: il giocattolo preferito, un bocconcino succulento. Ricordiamoci poi che deve incanalare correttamente le proprie energie e giocare insieme a colui il quale considera il capofamiglia.
Il segreto, in definitiva, è essere pazienti! È nell’ordine delle cose che il nostro amico a quattro zampe sbagli, dipende anche dall’età e dalla fase della crescita che sta vivendo. Con un addestramento mirato e consapevole tutto si può risolvere, senza che nessuno debba subire alcun trauma.