Come viene addestrato un cane per ciechi? Ecco tutto ciò che deve imparare
Fido spesso e volentieri è un compagno per l'uomo, arriva dove lui non può. In quest'ottica, ecco come viene addestrato un cane per ciechi. I dettagli
Come viene addestrato un cane per ciechi? Con un corso mirato e che lo fa diventare una vera e propria ombra, un bastone a quattro zampe per il suo compagno di avventure non vedente. Questo tipo di impiego non fa altro che sottolineare il rapporto straordinario che si può venire a creare tra bipedi e quadrupedi e quanto siano sorprendenti le capacità dei secondi.
Il legame tra cani e umani, nel corso dei secoli, si è trasformato ed è diventato quasi simbiotico. Passare tanto tempo a contatto ha permesso loro di conoscersi meglio, di sapersi interpretare a vicenda e di ridurre un divario comunicativo inevitabile tra due specie così diverse fra loro. Questo ha permesso che Fido non fosse solo un mero cane da guardia, da caccia o che controllasse il bestiame; ma che diventasse il braccio destro di un essere vivente per cui sarebbe disposto anche a dare la propria vita.
Cani per ciechi da adottare
Come viene addestrato un cane per ciechi? Prima di tutto si sceglie l’esemplare idoneo e poi lo si sottopone a una sorta di socializzazione un po’ speciale. Il nostro amico a quattro zampe, infatti, è stato il primo animale nella storia a essere addomesticato da noi bipedi. Questo processo è iniziato ai tempi del Neolitico, quando è nata una specie di collaborazione tra bipedi e quadrupedi.
Con il tempo, le tecniche di addestramento sono diventate sempre più sofisticate e oggi Fido è un supporto indispensabile in tantissimi contesti. Basti pensare al cane molecolare che aiuta nelle operazioni di ricerca dei dispersi dopo un terremoto o una qualsiasi calamità naturale, oppure ai cani poliziotto che entrano a far parte delle squadre cinofile delle forze dell’ordine. O, ancora, alla caneterapia – meglio conosciuta come pet therapy – diventata ormai un must tra le corsie degli ospedali o nelle case di riposo.
Il nostro amico a quattro zampe non ci delude mai e ci supporta, praticamente e psicologicamente, quando noi abbiamo bisogno di aiuto. Cosa possiamo volere di più? A tal proposito, può interessare sapere come addestrare un cane poliziotto e quali sono le 10 razze per caneterapia.
Come avere un cane per ciechi
In tutti i casi, si tratta di un processo lungo e che richiede tanta pazienza da entrambi gli attori in gioco. Non ci si può improvvisare e non si può pretendere che i risultati arrivino in un baleno. Esistono, infatti, delle scuole di addestramento specializzate che mixano l’approccio nozionistico e teorico dei primi tempi con quello pratico della fase più avanzata.
La consegna del cane avviene solo dopo che ha acquisito tutte le competenze di cui il futuro padrone necessita nella vita di tutti i giorni. A tal proposito, può tornare utile sapere quali sono i benefici del cane guida, qual è il valore aggiunto che riesce a donare a chi lo prende con sé. Non bisogna avere fretta e non si devono accelerare per nessuna ragione i tempi di apprendimento fisiologici.
Addestramento di cani per non vedenti
Prima di sapere come viene addestrato un cane per ciechi, partiamo dall’abc e specifichiamo che ci sono delle razze più inclini e adatte. Dovranno sopportare, senza per questo soffrire un’imbracatura speciale con una maniglia che supporti il non vedente.
A essa va affiancata il classico bastone che aiuta a orientarsi ‘al buio’ fra mille ostacoli che ogni giorno la strada ci mette davanti. Inoltre, in fase di allenamento, Fido dovrà avere a che fare con una serie di simulazioni. La sessione classica prevede una scala, un tombino e altri oggetti comuni che alzino il livello di difficoltà ogni giorno di più.
Ogni scuola e addestratore hanno il proprio metodo. Ma, prima di tutto, devono avere fra le mani il soggetto più adatto alla formazione. Una distinzione di genere va fatta, anche se non è detto che debba essere sempre assecondata. Di solito, infatti, i cani di sesso femminile si dimostrano più inclini a questo tipo di percorso. Sarà per il senso materno, il desiderio di protezione, sta di fatto che spesso sono loro a diventare più facilmente cani guida.
Cani per ciechi, le razze
Inoltre, esistono alcune razze che rispondono meglio di altre agli stimoli specifici che le sessioni di addestramento prevedono. Fido si sceglie con cura, bisogna valutarlo sia dal punto di vista caratteriale che di stazza. La taglia, infatti, non può essere né troppo piccola né troppo grande rispetto al futuro proprietario. La gestione deve essere possibile e sicura da entrambe le parti. Delle sorprese, infatti, una persona non vedente non le può affrontare come chi ha il supporto di tutti e cinque i sensi.
Le razze che meglio si prestano a questo ruolo sono il Pastore Tedesco e il Labrador, ma qualche volta si impiegano per tale scopo anche i meticci. Si tratta comunque di soggetti che dimostrano di possedere una certa empatia nei confronti dell’uomo, sensibili e amorevoli. A tal proposito, potrebbe essere utile conoscere le leggi sui cani guida, cosa è permesso e cosa invece no.
Come diventare addestratore di cani per ciechi
Esistono addestratori certificati e non. Le truffe possono essere sempre dietro l’angolo, motivo per cui la prudenza non è mai troppa quando si deve valutare chi è il soggetto più idoneo allo scopo e a chi rivolgersi per avere un esemplare formato come si deve.
Scoprire come addestrare un cane senza istruttore non è semplice, ma non impossibile (se si tratta dei comandi base e di dover affrontare condizioni di vita standard). Diverse, invece, sono le esigenze per i non vedenti e conoscere come viene addestrato un cane per ciechi non è impresa facile. Non ci si deve improvvisare esperti in materia, non si tratta certo di un gioco.
L’allenatore del cane guida, infatti, dovrà fare in modo che questo si abitui a una imbracatura speciale. La presa dalla maniglia dice molto a Fido, tutto. Ma non è un processo istintivo, c’è bisogno di tanto allenamento. In questo modo farà particolare attenzione a tutti gli ostacoli e sarà gli occhi del suo padrone.
Si tratta di un dettaglio fondamentale che fa discernere al cane il contesto in cui si trova. Solo con la pettorina speciale, infatti, entrerà in servizio, capirà di essere al lavoro. Viceversa, con un guinzaglio normale, saprà che è in libera uscita e che potrà comportarsi in maniera istintiva (questo però non vuol dire che non abbia delle regole).
L’importanza delle parole
L’addestramento ha luogo soprattutto all’aperto, fuori casa. Fido si eserciterà in special modo nel riconoscimento degli ostacoli che non conosce e di quelli non previsti. I comandi e i gesti devono essere basilari e facilmente intuibili. Molti addestratori usano la lingua tedesca, perché il suono si presta meglio al tono del comando.
Altri addestratori, invece, prediligono la propria lingua, perché preferiscono un suono più naturale e familiare, e di conseguenza più gradevole. Le parole sono sempre importanti in fase di allenamento, ma assumono una valenza maggiore se poi il cane dovrà gestire la convivenza con una persona con difficoltà visive. Se gli si dice “bravo”, va pronuciato con tono di voce regolare. La parola “fermo”, si dice con calma, “avanti” e “indietro” in base al pericolo che ci si trova davanti. A tal proposito, può essere interessante sapere se i cani possono essere bilingue o meno.