Il cane è troppo viziato? Come capirlo e rimediare
L'educazione di Fido è importantissima, se non vogliamo avere problemi noi e causarli a lui. Se il cane è troppo viziato, quindi, bisogna intervenire
Il rapporto tra bipede e quadrupede è sempre più intenso, simbiotico. Il gap comunicativo tra due specie così diverse si sta riducendo sempre di più. Il cane troppo viziato può diventare una naturale conseguenza se non facciamo attenzione. Insomma, basta distrarsi un attimo e ne pagheremo le conseguenze molto a lungo.
Proprio come succede con i bambini, se coccoliamo troppo il nostro amico a quattro zampe, le cose possono velocemente sfuggire di mano e tornare indietro diventa davvero impegnativo. Non è certo impossibile, ma come sempre la prevenzione si rivela l’approccio migliore.
Questione di definizione
Il cane è troppo viziato? A volte dipende dai punti di vista, ci sono dei proprietari più rigidi e alcuni più morbidi: certamente i loro giudizi tendono a essere differenti. Ci sono però delle condizioni e delle situazioni in cui l’interpretazione c’entra poco. Inoltre ricordiamoci sempre che dentro casa è un conto fuori un altro, e che i due ambienti si condizionano a vicenda. Il cane può salire sul nostro letto, se glielo permettiamo, ma certamente non su quello dei nostri amici che andiamo a trovare. Si tratta di rispetto e buona educazione.
Il termine “viziato” viene quasi sempre usato con una connotazione negativa. Si utilizza quando al parco si osserva un proprietario che le dà tutte vinte al suo cane e se pare che il rapporto di subordinazione sia capovolto. Attenzione, perché al di là del giudizio altrui – che lascia il tempo che trova – non si pensa al bene della palla di pelo in questione in casi come questo.
I segnali tipici
Oltre al nostro personale metro di giudizio, ci sono dei segnali che indicano chiaramente il grado di coccole che vengono destinate a Fido, e se sono troppe si rischia di rovinarlo quasi in maniera irreversibile. Per fare un esempio emblematico, se è il nostro amico a quattro zampe a portare a spasso noi e non il contrario, qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Se Fido è un po’ troppo in carne e non riusciamo più a gestire un’alimentazione che sia sana e bilanciata – al di là che sia naturale o industriale – forse stiamo esagerando con i premi e i rinforzi positivi. In questo caso, inoltre, è bene fare attenzione alle patologie correlate che porta l’obesità. Non si tratta solo di qualche critica di gestione, stiamo mettendo in pericolo la salute del nostro compagno di avventure quadrupede.
L’ansia da separazione
Che al nostro fedele amico non piaccia rimanere molto tempo da solo, è un dato di fatto in quasi la totalità dei casi esistenti al mondo. Sono rare le razze che si dimostrano un po’ meno dipendenti dal legame con il padrone. Spesso ci sono dei traumi pregressi che spiegano l’ansia da separazione, ma alcune volte succede che il cane è troppo viziato e non è stato abituato a gestire i momenti di solitudine.
Fermo restando che non si può vivere 24 ore su 24 insieme, che si deve lavorare e portare avanti la propria vita, si deve anche valutare – prima dell’adozione – se si hanno le risorse economiche ed emotive per prendersi cura di Fido “finché morte non ci separi”. E il tempo è un aspetto da non prendere assolutamente sottogamba.
Le regole prima di tutto
Se il nostro amico a quattro zampe non ha idea di che cosa siano le regole, non è stato abituato a una sorta di routine e a una gerarchia in cui siamo noi a comandare, le conseguenze possono essere anche parecchio difficili da gestire. Il sonno, le passeggiate all’esterno, le pappe: tutto deve essere scandito con una regolarità di fondo. Non viene richiesto nulla di particolarmente rigido, ma l’anarchia non fa bene a nessuno degli attori in gioco.
Se Fido non conosce limiti reali e crede di poter fare tutto ciò che vuole, abbiamo un gran bel problema da risolvere. E il più delle volte, a meno che l’adozione non avvenga in età adulta e il cane si porta dietro i retaggi del passato, dipende dalla nostra incapacità di dire di no. Un segnale tipico è quello che vede il pet fare i bisogni dove capita e in qualsiasi momento gli passi per il cervello.
Eccessiva protezione
Il cane è troppo viziato, per esempio, se dimostra una possessività eccessiva nei confronti di chi considera parte della famiglia. La territorialità è una caratteristica di cani e gatti, ma se diventa preponderante ci sono dei meccanismi poco virtuosi che vanno sdoganati. Mai pensato ai corsi di addestramento e a gestire come si deve la socializzazione, magari quando siamo ancora in tempo?
Alcune razze sono per natura molto leali ed estremamente protettive. Ma un bravo veterinario o un etologo esperto sono in grado di distinguere se si tratta di cattiva educazione o di indole. Il punto cruciale è proprio questo.
Possibili strategie virtuose
Se il cane è troppo viziato dobbiamo correre ai ripari, altrimenti siamo ancora in tempo per evitare che lo diventi. Il problema è proprio capire qual è il nostro punto di partenza e come è meglio procedere. Si tratta comunque di un percorso da concludere e prevede delle fasi:
- La formazione iniziale;
- La socializzazione sin dai primi mesi di vita;
- Bandita quantità eccessive di pappa;
- Rinforzi positivi solo quando sono meritati;
- Il padrone è l’unico leader;
- Coerenza, pazienza e perseveranza.
Non si arriva a questo punto dall’oggi al domani, ci vuole metodo e il supporto di professionisti esperti e certificati. Non continuiamo ad affidarci al fai da te, se il cane è troppo viziato vuol dire che non ha funzionato come speravamo.
L’importanza dell’addestramento
Se il cane è troppo viziato, dobbiamo cominciare ad apparire autorevoli ai suoi occhi. Questo processo può richiedere giorni, ma anche settimane o mesi. Da cosa dipende? Ovviamente da quanto è radicato nella sua mente il comportamento sbagliato.
Oltretutto, non si deve rimproverare il nostro amico a quattro zampe quando si comporta male, ma premiarlo quando assistiamo a un comportamento virtuoso. Può sembrare un’impresa ardua, ma lo è meno di quanto si possa immaginare. Ripetere con costanza e pazienza il comando che vogliamo venga automatizzato, ci farà raggiungere l’obiettivo finale: un amico a quattro zampe obbediente.
Conclusioni
Educazione e addestramento non sono sinonimi di cattiveria e maltrattamenti. Le coccole, le attenzioni e le cure sono importanti tanto quanto. Il segreto è trovare il giusto equilibrio e riuscire a instaurare un rapporto tra bipede e quadrupede che sia bilanciato e che faccia stare bene tutti gli attori in gioco.
Anche se potremmo sentirci tristi oppure in colpa per essere severi con il nostro amico a quattro zampe, ricordiamoci che lo stiamo facendo per il suo bene. La vita di entrambi non sarà soltanto più rilassata e più serena, ma Fido saprà come comportarsi nel mondo fuori dalle quattro mura domestiche.