Lesioni del tendine d’Achille del cane: cosa bisogna fare
Le lesioni del tendine d'Achille del cane sono di natura traumatica o degenerativa. Riconoscerle e richiedere un intervento tempestivo è importantissimo
Le lesioni del tendine d’Achille del cane possono essere classificate come traumatiche – per esempio a seguito di un urto o di una lacerazione – o degenerative. Il veterinario si avvarrà dei raggi X e degli ultrasuoni per confermare la diagnosi.
La chirurgia è la terapia più utilizzata per consentire al nostro amico a quattro zampe il pieno recupero. Questa problematica è molto grave, va risolta nel più breve tempo possibile.
Le cause
Il disturbo può presentarsi in forma acuta o cronica. Quest’ultima è di solito la più difficile da riparare e non è facile da individuare con la contrattura, la fibrosi e l’apposizione.
Le lesioni acute possono essere il risultato di un trauma più o meno recente e – a seconda della gravità del danno – l’intervento dello specialista può essere molto più efficace.
I sintomi
Nel caso delle lesioni del tendine d’Achille del cane i sintomi possono essere molteplici e saperli interpretare fa la differenza:
- Rifiuto di spostare o aggiungere peso a una zampa posteriore;
- Assunzione della posizione del piede piatto;
- Dita piegate verso il basso;
- Gonfiore e/o calore.
A essere coinvolti sono cinque muscoli differenti. Esistono tre diversi tipi di lesione: un’interruzione completa dell’apparato tendineo (questo significa che non c’è tensione sul tendine d’Achille quando il garretto è flesso); un sistema tendineo allungato; un’infiammazione senza lesione.
La diagnosi
Per confermare i sospetti, il veterinario inizierà con un esame fisico completo. Una volta arrivato nell’area in questione, la manipolerà in diversi modi e sottoporrà Fido a una serie di esercizi per determinare l’entità della lesione. Cercherà di scoprire l’estensione del danno.
Dopodiché passerà a testi diagnostici con il supporto delle radiografie per escludere eventuali fratture associate o danni muscolari; successivamente farà una ecografia per analizzare i tendini e i legamenti. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più sullo strappo muscolare.
Per un check-up completo potrebbe raccomandare anche degli esami del sangue di routine, soprattutto se la causa è riconducibile a un trauma. Dovrà, infatti, escludere eventuali emorragie interne e disfunzioni di altro tipo.
La cura
Nel caso delle lesioni del tendine d’Achille del cane, l’intervento chirurgico è quello che dà i risultati migliori. Servirà il supporto di un veterinario specializzato a seconda del tipo di problema. Una volta completata l’operazione, è fondamentale che il tarsale sia immobilizzato e supportato correttamente. Altrimenti la riparazione non regge. Il nostro amico a quattro zampe avrà una sorta di stabilizzazione esterna, come una stecca, che manterrà il tarso in posizione e leggermente esteso, ma in posizione portante.
Gli ultrasuoni poi serviranno a monitorare la situazione. Il processo di guarigione completo può richiedere anni. Sarà necessaria una terapia riabilitativa a 360 gradi; per cominciare, si potrebbe pensare al nuoto o al tapis roulant in acqua per evitare di gravare troppo con il peso. Questo incoraggerà Fido a riprendere a camminare come prima dell’incidente. Successivamente si può pensare anche alla laserterapia, che aumenta il flusso sanguigno, facilita il recupero e ha un effetto analgesico.
Il recupero
La maggior parte degli esemplari che subiscono una lesione del genere è in grado di riprendersi abbastanza da poter tornare alla vita di tutti i giorni.
Diverso è se il nostro amico a quattro zampe è un atleta. Il recupero è difficile che sia tale da consentirgli di ritornare a competere. Anche se il tendine guarisce, le algie e le disfunzioni possono presentarsi anche giornalmente.