Rimadyl per cani: a cosa serve, dosaggio, quando si usa
In caso di infiammazioni a carico di ossa o muscoli, il veterinario può usare il Rimadyl per cani: ecco cosa sapere su questo farmaco
I nostri amici a quattro zampe sono creature meravigliose, che meritano tutto l’amore possibile ma soprattutto le nostre cure e le nostre attenzioni, anche in fatto di salute!
Il veterinario è il nostro miglior alleato in tal senso, un angelo custode a cui affidare la nostra tenera palla di pelo ogni volta che qualcosa non va.
Quando Fido ha dei forti dolori o soffre di patologie alle ossa, potrebbe essere necessario utilizzare un farmaco per cani chiamato Rimadyl. Vediamo nel dettaglio di che si tratta e come possiamo somministrarlo al nostro quattro zampe.
A cosa serve
Il Rimadyl è un farmaco a base di Carprofene che si usa per curare i cani che soffrono di infiammazioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico. Parliamo di patologie come l’osteoartrite, che provocano fortissimi dolori al quattro zampe e che lo debilitano al punto da impedirne il normale movimento.
Il Rimadyl, come da foglietto illustrativo, si può usare anche nel trattamento dei cani in fase post-operatoria. Quando si esaurisce l’effetto dell’anestesia, il povero Fido potrebbe sentire molto dolore nei punti del corpo in cui ha subito l’intervento. Con questo farmaco il veterinario può rendere il passaggio dall’anestesia al risveglio meno traumatico e Fido non sentirà alcun dolore.
In particolare è la soluzione iniettabile a tornare utile a tale scopo. Infatti questo formato del Rimadyl serve proprio per il controllo del dolore post-operatorio e dell’infiammazione dopo interventi di chirurgia ortopedica e dei tessuti molli, inclusa la chirurgia intraoculare.
Oltre alla soluzione iniettabile esistono altri due formati di Rimadyl per cani, ovvero compresse e tavolette masticabili. Vediamoli nel dettaglio.
Compresse: dosi e posologia
Il primo formato di Rimadyl per cani disponibile è quello in compresse, nello specifico:
- 20 compresse da 50 mg;
- 50 compresse da 50 mg;
- 50 compresse da 100 mg.
La dose raccomandata è di 2-4 mg di Carprofene per ogni kg di peso corporeo al giorno, divisa in due somministrazioni. Dopo 7 giorni di trattamento e in base all’effetto della terapia, la dose può essere ridotta a 2 mg per ogni kg peso di corporeo al giorno, questa volta in un’unica somministrazione.
La durata del trattamento dipende ovviamente dalla risposta ottenuta, ma in ogni caso dopo 14 giorni di terapia il veterinario dovrebbe visitare di nuovo il cane per valutarne le condizioni cliniche.
Tavolette masticabili: dosi e posologia
Il secondo formato di Rimadyl per cani disponibile in farmacia è quello sotto forma di tavolette masticabili (appetibili):
- 20 compresse appetibili da 20 mg;
- 20 compresse appetibili da 50 mg;
- 50 compresse appetibili da 50 mg;
- 50 compresse appetibili da 100 mg.
La dose raccomandata è, come per le compresse, di 2-4 mg di Carprofene per ogni kg peso di corporeo al giorno, divisa in due somministrazioni. Il trattamento poi si svolge esattamente come per le compresse, ovvero dopo 7 giorni si può ridurre la dose a 2 mg per ogni kg di peso corporeo al giorno, in un’unica somministrazione.
Anche in questo caso, la durata del trattamento dipende dalla risposta ottenuta ma il veterinario, in ogni caso, dovrà controllare ed esaminare le condizioni cliniche di Fido dopo 14 giorni di terapia. Essendo sotto forma di tavolette masticabili, il farmaco in genere viene ingerito dai cani senza problemi.
Soluzione iniettabile: dosi e posologia
Infine, l’ultimo formato di Rimadyl in commercio, ovvero la soluzione iniettabile:
- Flacone da 20ml.
Qui dosi e posologia cambiano leggermente: si consiglia di somministrare al cane 4 mg di Carprofene per ogni kg di peso corporeo pari a 1 ml di soluzione iniettabile ogni 12,5 kg di peso corporeo. L’iniezione si deve fare per via endovenosa o sottocutanea, mai per via intramuscolare.
Le prove cliniche effettuate sul farmaco iniettabile dimostrano che una sola dose è sufficiente nelle prime 24 ore. Tuttavia se non dovesse essere così (ogni cane può reagire in modo diverso), il veterinario può decidere di aggiungere un’altra metà della dose oppure un altro farmaco (analgesico oppiaceo).
Per far sì che l’effetto analgesico e antinfiammatorio si estenda al periodo post-operatorio, il veterinario può aggiungere alla dose iniettabile di Rimadyl per cani anche una piccola terapia di 5 giorni al massimo, somministrando il prodotto in compresse.
Avvertenze e controindicazioni
Nel foglietto illustrativo di Rimadyl per cani sono riportate le avvertenze speciali in merito all’uso del farmaco. Innanzitutto per i cani di età inferiore a 6 settimane e in quelli anziani può essere utile ridurre la dose. Poi per il trattamento delle malattie infiammatorie che derivano da infezioni batteriche si consiglia di affiancare una terapia antimicrobica. Attenzione anche al sovradosaggio del farmaco che in quantità eccessive può avere una tossicità dannosa per il quattro zampe. In questo caso il veterinario deve sospendere la terapia e procedere con un trattamento adeguato.
Il Rimedyl non si deve usare nei cani con malattie epatiche o renali, ulcere gastrointestinali, sindromi emorragiche o ipersensibilità al prodotto. Altra cosa importante, non si devono somministrare altri FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) contemporaneamente o a meno di 24 ore di distanza uno dall’altro.
Effetti indesiderati
Raramente le compresse di Rimadyl per cani possono provocare ulcere gastrointestinali oppure influire negativamente sulla funzionalità epatica, provocando anche sintomi come letargia, inappetenza, dermatite, vomito, diarrea e disturbi oculari. Stessa cosa vale per le tavolette masticabili, per lo più se vengono superate le dosi raccomandate. Alcuni cani, inoltre, possono reagire ai FANS presentando nausea e vomito. In questo caso è preferibile somministrare le compresse o le tavolette masticabili con del cibo, non a stomaco vuoto.
Per quanto riguarda la soluzione iniettabile, infine, anche in questo caso in casi molto rari si possono manifestare ulcere gastrointestinali e un’alterata funzionalità degli enzimi epatici. Queste eventualità sono comuni soprattutto quando vengono superate le dosi consigliate, ma affidando la somministrazione del farmaco al veterinario dovremmo essere sicuri che Fido stia bene e non corra alcun pericolo.
La soluzione iniettabile di Rimadyl per cani, però, potrebbe provocare degli effetti indesiderati piuttosto pesanti. Si va da emesi, ulcere ed erosioni duodenali, anche se raramente, fino a reazioni come dispnea, edema polmonare e perfino arresto cardio-respiratorio. Inoltre i cani potrebbero avere delle reazioni anomale nel punto di inoculo del farmaco come edema, dolore localizzato, necrosi, ascessi, noduli, dermatite e alopecia. In casi isolati (e anche qui rari) possono presentarsi effetti come letargia, anoressia, stomatiti e ulcere gastrointestinali, problemi respiratori, tremori, crisi epilettiche e necrosi cutanee.