Il cane randagio investito giaceva sul ciglio della strada: sperava in un aiuto che non arrivava mai – Video

Un pirata della strada lo ha travolto senza fermarsi: ogni minuto era cruciale

Piegato su sé stesso, il pelo incollato dalla pioggia, il respiro affannato. Invisibile agli occhi di chi passava, si stava consumando il dramma di un povero cane randagio investito. Nessuno si fermava. Nessuno ascoltava quel silenzioso grido d’aiuto. Poi, un’auto rallenta. Un uomo scende, si avvicina. Il piccolo non reagisce. Non può. È troppo esausto, troppo ferito per scappare. Il sangue gli cola dalla bocca, il dolore lo paralizza. Mosso da un forte senso di dispiacere per il crudele destino del quadrupede, l’uomo lo solleva con delicatezza, lo avvolge in un asciugamano e lo porta con sé.

Veterinario si occupa di un cagnolino investito

Durante il tragitto verso la clinica veterinaria, il cane randagio investito non si muove. Solo quando la vettura si ferma, prova a reagire. Un movimento incerto, un piccolo morso di autodifesa. Ha paura, non sa cosa aspettarsi. Ma non c’è più pericolo. Solo mani gentili che lo portano dentro, sotto la luce fredda dell’ambulatorio. La visita conferma la gravità della situazione. Pesa poco più di cinque chili, è debole, malnutrito. E la cosa peggiore? La vista è compromessa. Forse in modo irreversibile.

Cagnolino investito in clinica

Il giorno dopo, il buon samaritano torna a trovarlo. Il cucciolo sembra riconoscerlo. Scodinzola appena, si appoggia a lui. Il veterinario dice che sta reagendo bene ai fluidi endovenosi, ma la pressione sugli occhi è ancora alta. Non sanno se tornerà a vedere. Forse no. Forse vivrà per sempre nel buio. Ma non sarà più solo.

Nei giorni successivi, il legame tra i due si rafforza. Il cucciolo inizia a fidarsi, a lasciarsi accarezzare. Quando sente la voce dell’uomo, alza la testa, cerca la sua presenza. E poi arriva la conferma. È cieco. Il mondo resterà per sempre un’ombra indistinta. L’uomo non si sorprende, ma sente un peso nel cuore. Lo guarda, poi prende una decisione. Non lo lascerà mai più. Lo porta a casa. Il piccolo è incerto, cammina piano, studia ogni passo. Ma non è solo: un corgi e un gatto lo accolgono, lo annusano, lo guidano. È cieco, sì. Ma ha una famiglia.

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