Cane torturato con l’olio bollente nel salernitano trova una casa per sempre

Il cane che era stato torturato con l'olio bollente in provincia di Salerno è stato adottato da una famiglia amorevole

In tanti ricorderanno il triste caso di Blanco, il cane torturato con l’olio bollente a Sala Consolina, città in provincia di Salerno, in Campania. I medici e i volontari hanno fatto di tutto per farlo stare meglio e adesso hanno compiuto anche un miracolo. Blanco ha trovato una nuova casa per sempre, grazie a una famiglia che ha deciso di adottarlo e di concedergli una vita piena di amore.

Cane adottato

A novembre del 2024 a Sala Consilina, nel salernitano, Blanco è stato brutalmente ustionato con olio bollente. Il cane randagio, noto ai viaggiatori del terminal bus per la sua dolcezza, ha vissuto un incubo che ha commosso tutta l’Italia. Dopo settimane di cure, oggi ha finalmente trovato una famiglia a Roma, pronto a ricominciare con amore e serenità. Blanco era un piccolo cane affettuoso, sempre in cerca di carezze tra le persone in attesa al terminal. Un giorno, incuriosito, si è allontanato verso i campi vicini, dove qualcuno lo ha colpito con olio bollente. Ferito in modo gravissimo, ha vagato per giorni prima di ricomparire in condizioni disperate. Le sue ustioni raccontavano una sofferenza indicibile.

Marika, una ragazza che si prendeva cura di lui, ha allertato l’OIPA di Vallo di Diano. I volontari sono intervenuti subito, avviando un lungo percorso di cure. Le medicazioni erano dolorose, ma Blanco non si è mai arreso. Un medico salernitano, che ha scelto di restare anonimo, ha finanziato le spese necessarie. “Le sue ferite erano gravi, ma la sua voglia di vivere era incredibile“, ha raccontato la veterinaria Doris Salluzzi. La storia di Blanco ha mobilitato centinaia di persone.

Cane abbraccio

Dopo due mesi di cure, i volontari dell’OIPA hanno selezionato con attenzione la sua nuova famiglia. Ora vive a Roma, accolto da una coppia amorevole. Ha una casa sicura, giochi e coccole. Il suo percorso di sofferenza si è trasformato in una seconda possibilità, dimostrando quanto la solidarietà possa cambiare una vita.

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