Circondata dal fango e con catene pesanti, la povera cagnolina non sapeva più cosa fare – Video

Tutti gli indizi lasciavano pensare a una fine prematura: fortunatamente, qualcosa di magnifico è accaduto

Circondata dal fango e dalle catene, la povera cagnolina Athena giaceva inerme, un monumento alla crudeltà umana. Le sue zampe, mozzate e sanguinanti, raccontavano una storia di sofferenza indicibile. Camminando lasciava dietro di sé una scia sanguinante, ma nessuno dei passanti si fermava. Assurdo e inquietante. Se episodi del genere accadono, forse, anziché puntare il dito solo contro gli aguzzini, dovremmo guardarci allo specchio. Chiederci ciò che in molti casi siamo diventati. Scene del genere sono inammissibili, dettate da una “fame di distruzione” o da un generale menefreghismo.

Cagnolina triste

Spesso il problema non è tanto chi commette determinate azioni (comunque da mettere per primo sulla graticola), ma la riluttanza delle presunte “brave persone” dall’assistere le dolci anime sofferenti. In un certo senso, il filmato (condiviso verso la fine dell’articolo) funge da promemoria circa le imperfezioni della società attuale, talvolta incapace di provare empatia.

Sguardo cane

Su segnalazione di un uomo della zona, i volontari sono accorsi sul luogo dell’accaduto, determinati a fare la differenza. Dopo aver preso la povera cagnolina, l’hanno affidata a una clinica veterinaria. In situazioni del genere lasciarsi guidare dall’improvvisazione è pura follia. Significa aumentare in misura esponenziale il rischio di una triste fine per la quadrupede in difficoltà. Senza badare a esseri senza cuore, che invitavano a lasciar perdere Athena, definendola “un peso”, i soccorritori le sono rimasti accanto.

Se nel leggere certe parole provate un moto di rabbia, beh, non siete i soli. È sconcertante sentire dichiarazioni del genere, espressione di un’aridità alla radice. Comunque, i volontari intendevano garantirle una chance e i giorni seguenti sembravano ricompensarne la tenacia.

Prima Athena ha ripreso a mangiare, dunque a camminare: piccoli, grandi passi verso una completa guarigione. Nel giro di due settimane è diventata irriconoscibile. Mentre i dottori hanno continuato a lavorare affinché crescesse la pelle in modo da chiuderne le ferite, un’azienda si è offerta di propria spontanea volontà di costruire un carrello personalizzato. A due mesi dal ritrovamento Athena è un piacere per gli occhi: lei sì che ama la vita!

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