Il cane è stato investito due volte, ma nessuno si è fermato per prendersi cura di lui – Video

Era allarme, un vero allarme. Il cane, investito ben due volte, era ridotto in condizioni spaventose. Purtroppo, ha trovato un pirata della strada, pronto a battere in ritirata come il peggiore dei vigliacchi dopo averlo centrato in pieno con la macchina. E, forse cosa ancora peggiore, nessun altro si è fermato per prendersene cura.

Interessati solo al proprio tornaconto personale, i conducenti andavano avanti. Nei folli ritmi della società attuale, l’unico loro pensiero era di raggiungere la destinazione prefissata il prima possibile. Senza ammettere fuori programma, hanno trascurato il quadrupede, una fotocopia sbiadita di chi era in passato.

Cane randagio investito

A dire il vero, il destino era stato avaro di gioie nei suoi confronti. Seppur avesse un grande cuore, non aveva fino ad allora incontrato le persone giuste, pronte a occuparsene in maniera adeguata. Abituato a condurre un’esistenza da randagio, il Fido sembrava sul punto di lasciare questo mondo. Nel tentativo di aiutarlo, i passanti lo avevano trascinato, e ciò ha peggiorato un già delicato quadro.

Cane in gabbia

Le laceranti ferite presenti sul corpo richiedevano l’immediato intervento di personale sanitario specializzato negli animali. Di conseguenza, lo hanno trasferito in una clinica veterinaria, dove lo staff ne avrebbe tracciato una diagnosi accurata. Anche il più piccolo dettaglio poteva avere un impatto determinante sulle chance di guarigione. E siccome, oltre agli strumenti, servono la preparazione e le competenze apposite, tirare conclusioni affrettate sarebbe stato controproducente.

Le scansioni effettuate dalla squadra hanno accertato la radicata presenza di vermi sul corpo del cane investito, rei di peggiorare il quadro clinico generale. A quel punto, gli aiutanti hanno pensato di eliminare i piccoli organismi mediante i raggi UV. Certo, c’erano questioni peggiori da trattare, ma da qualcosa bisognava pur cominciare.

Complice lo spirito collaborativo del dolce paziente, il trattamento è avvenuto nella maniera migliore. Nei giorni successivi, Mitchell (così lo hanno chiamato) ha mostrato dei progressi, ricominciando a mangiare. Si teme che abbia la poliomielite, ma, comunque vada, non verrà più lasciato solo.

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