Cani randagi salvano un uomo picchiato e sepolto vivo
Alcuni cani randagi hanno permesso a un uomo di sopravvivere. Lo avevano picchiato e sepolto vivo per una disputa territoriale
Ci sono tantissimi animali che sono costretti a vivere in strada. Animali che non hanno la possibilità di chiamare un posto casa e persone da considerare famiglia. Spesso vengono trattati male, allontanati, soppressi solo perché sono soli al mondo. Chissà cosa ne pensano le persone che li scansano della storia dei cani randagi che hanno salvato un uomo picchiato e sepolto vivo da alcuni nemici.
Siamo ad Agra, in India. Un uomo di 30 anni, Roop Kishore, ha raccontato di essere vivo per miracolo. Quattro uomini lo avevano affrontato per una disputa territoriale. Lo avevano picchiato, strangolato e poi sepolto vivo. Un branco di cani randagi che viveva in quella zona, però, è riuscito a salvarlo, dissotterrandolo e permettendogli di ricevere le cure necessarie. La vicenda ha avuto luogo lo scorso 18 luglio, nella zona di Artoni, ad Agra. Roop Kishore ha raccontato alle autorità di essere stato aggredito e strangolato dai suoi aggressori. Questi uomini, poi, hanno deciso di seppellirlo nella loro fattoria, credendolo morto.
Roop Kishore, però, non era morto. Lui è riuscito a uscire da quella tomba che gli avevano scavato grazie a un branco di cani randagi, che erano in cerca di cibo. Sentendo il suo odore e l’odore del suo sangue, i cani hanno iniziato a scavare e a morderlo, permettendogli di risvegliarsi. Per merito loro, anche se non era il loro intento, Roop Kishore è riuscito a liberarsi dalla terra. Lui è riuscito poi a camminare fino a un villaggio vicino. Qui per fortuna gli abitanti, che lo conoscevano, lo hanno aiutato, portandolo in ospedale, dove si trova ancora ricoverato per le ferite riportato.
I cani randagi hanno compiuto un miracolo per l’uomo picchiato e sotterrato. Neeraj Sharma, agente di polizia della stazione di polizia di Sikandra, ha confermato che hanno presentato una denuncia contro i quattro uomini accusati. Denuncia fatta ai sensi delle sezioni 109 (tentativo di omicidio), 115 (ferimento volontario) e 351 (intimidazione criminale).