Google Street View per trovare i cani randagi: l’esperimento in Perù
Come usare Google Street View per trovare i cani randagi? Lo scopriremo grazie all'esperimento che si sta svolgendo in Perù
Il randagismo è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Ci sono Paesi che stanno affrontando una crisi per la mancata gestione in passato degli animali che vivono per le strade della città. E se Google Street View potesse aiutarci a trovare i cani randagi? In Perù si sta conducendo un esperimento per utilizzare questa tecnologia al fine di salvare cani senza fissa dimora e dar loro una nuova opportunità.
Su un preprint su bioRxiv, alcuni scienziati hanno raccontato di aver usato Google Street View in Perù per trovare i cani randagi, che spesso nel Paese sono veicolo di rabbia. Hanno analizzato 26 aree di Arequipa, una città che si trova nel sud del Perù. Qui negli ultimi due anni le autorità hanno registrato 78 degli 81 casi di rabbia canina rinvenuti. Ogni anno nel Paese 59mila persone muoiono per questa malattia e il 99% la contrae per il morso di un cane infetto. I ricercatori, però, potrebbero aver trovato un nuovo sistema per rintracciare questi animali. Si possono conteggiare in modo preciso per mettere in campo azioni utili a contenere il fenomeno.
Ricardo Castillo-Neyra, direttore scientifico del Laboratorio di ricerca sulle malattie zoonotiche dell’Università della Pennsylvania, ha spiegato: “Quando la rabbia canina colpiva i Paesi ad alto reddito, c’era uno sforzo globale e finanziamenti significativi per combatterla, ma da quando ha smesso di essere un problema globale, ha perso attenzione“. A essere colpiti maggiormente sono i Paesi dell’America Latina, dell’Asia e dell’Africa. “Lì la rabbia non riceve i finanziamenti o l’attenzione politica che dovrebbe. Un veterinario può vaccinare fino a 200 cani in un giorno e noi puntiamo a vaccinare almeno l’80% dei cani. Se abbiamo una buona stima del numero totale di cani, possiamo determinare quanti vaccini dobbiamo somministrare“.
Usare Google Street View per tenere sotto monitoraggio i cani randagi potrebbe essere la svolta. “Il nostro monitoraggio è stato più accurato di altri sforzi in America Latina che hanno utilizzato droni o osservazioni dirette, in cui il numero di cani è stato spesso sottostimato”, concludono gli studiosi.