Abbandonata per strada, la cagnolina è diventata così magra da riuscire a stento a reggersi in piedi – Youtube
Con l'abbandono subito aveva toccato il fondo
La vita da randagi non è adatta a nessuna creatura vivente. Di minacce se ne trovano innumerevoli, nascoste dietro l’angolo, pronte a presentarsi una volta abbassata la guardia. La cagnolina, di nome Giubileo, era diventata così magra da non riuscire a muovere due passi o ad alzare la testa. Pesava appena 30 kg e, condotta in ospedale, i progressi tardavano.
La sofferenza percepita aveva toccato i cuori dei soccorritori, che le hanno promesso di prendersi cura di lei da lì in avanti. I dolci aiutanti l’hanno, infine, condotta nel proprio rifugio per un trattamento a lungo termine. Benché di norma la sistemazione migliore sia una famiglia adottiva, pronta a ricoprire di ogni bene (e, perché no, magari concedere qualche piccolo vizietto!), le circostanze avevano convinto a definire un piano alternativo.
Le sofferenze del passato invitavano ad adottare la massima prudenza. Se portata in un ambiente adatto alle esigenze della dolce creatura, avrebbe potuto anche riprendersi. Nemmeno i medici avevano fornito un “borsino” delle chance di riuscita dell’intervento. Eppure, i buoni samaritani hanno sommerso di amore la cagnolina diventata magra magra. Il peso forma era lontano, ciononostante il personale l’ha seguita in continuazione.
L’impatto iniziale in rifugio è stato pieno di sfide e insidie. Le zampe di Giubileo erano molto bruciate, la pelle tendeva a staccarsi e le ferite infette. Al 5° giorno ha espulso i bisogni corporali: un ottimo segno, in quanto il corpo cominciava a guarire.
Portata a casa per la prima volta da tanto tempo a questa parte, la fedele amica a quattro ha dimostrato subito interesse per il gioco. A lungo, era rimasto un sogno nel cassetto, poi, però, ha cominciato a giocare con una foglia di magnolia e, al 30° giorno di terapia, è apparsa trasformata. Finalmente ha cominciato a soffiare aria fresca, di progresso e riscatto. Scoperta la sofferenza, la tenera ospite della struttura conoscerà l’altra faccia della società, quella compassionevole verso chi soffre.