Accarezzare il proprio cane: cosa pensa davvero Fido quando lo facciamo?
Quando accarezziamo il nostro cane, noi lo facciamo per dimostrargli il nostro amore e per tranquillizzarlo e fargli sentire la nostra presenza. Ma lui cosa pensa delle nostre coccole?
Gli esseri umani dimostrano il loro affetto, anche nei confronti dei pets, facendo carezze e coccole, dando baci, parlando con vocine smielose e dolci. Ma i nostri animali domestici come reagiscono a queste nostre dimostrazioni d’affetto tipicamente da bipedi? Ad esempio, mentre siamo intenti ad accarezzare il nostro cane, ci soffermiamo mai a pensare a cosa pensa Fido in quel momento?
Purtroppo non siamo ancora in grado di leggere nella mente dei nostri pets, anche se ci piacerebbe davvero tanto. Possiamo però capire quello che provano e sentono, emotivamente parlando, semplicemente notando la reazione che hanno di fronte ai nostri gesti. Quando accarezziamo il nostro cane possiamo voler dire loro che li amiamo, che vogliamo stare con loro o che vogliamo calmarli e tranquillizzarsi. Se, in questo caso, il corpo dell’animale è rilassato, la coda si muove lentamente o scodinzola di gioia, il cane emette dei vocalizzi di apprezzamento, allora vuol dire che è felice di ricevere delle attenzioni da parte nostra.
Questi sono, infatti, i segnali dell’apprezzamento da parte dei cani delle nostre coccole, della nostra presenza e del contatto fisico. I cani sono animali sociali che comunicano molto con il linguaggio del corpo, che diventa l’unico canale di comunicazione con gli esseri umani. Le carezze vengono percepite, dunque, come segnale di affetto, di amore, di gratitudine, di sicurezza, di senso di appartenenza. Quindi quando le facciamo, la reazione è assolutamente positiva.
Accarezzare il cane, dunque, è un’esperienza negativa per proprietario e animale domestico. Ci sono dei cagnolini, però, che potrebbero non amare troppo il contatto fisico: come con le persone, ognuno ha il suo carattere e il modo di approcciarsi con gli altri, animali o esseri viventi che siano. Meglio, dunque, saper cogliere i segnali che Fido ci manda e assecondarli, senza insistere quando non vuole qualcosa.