Questo è il motivo per cui i cani (se sono fortunati) vivono solo fino a 20 anni e non possono andare oltre

Quando decidiamo di condividere la nostra vita con un quattrozampe, sappiamo sin da subito che noi saremo al loro fianco tutta la vita, loro, invece, percorranno con noi solo una parte della nostra. Si, insomma, purtroppo arriva il momento in cui un quattrozampe, arrivato ad una certa soglia di età, attraversa il ponte dell’arcobaleno e a noi non resta che gestire l’immenso dolore che deriva dalla sua assenza. Ma vi siete mai chiesti come mai i cani riescano a vivere per circa 20 anni e difficilmente riescano ad andare oltre? Oggi ne parliamo.

Come spiega Focus, la risposta in questo caso è da ricercare nel DNA. Di recente, infatti, alcuni ricercatori hanno analizzato oltre 15 mila campioni di tessuto appartenente a dei mammiferi diversi tra loro. Perché lo hanno fatto? Per calcolare la loro età genetica.

Per farlo hanno utilizzato il metodo ideato da Steve Horvarth, meglio noto come metilazione del DNA. In buona sostanza, si va ad aggiungere al DNA il metile (una particolare molecola chimica) in alcuni punti specifici proprio del DNA. Questo metodo permette di calcolare l’età biologica di un individuo con un margine di errore di circa tre anni.

A seguito del recente esperimento condotto su 15 mila campioni di tessuto di mammiferi diversi, è stato possibile constatare e confermare che gli animali più grandi, con una gestazione più lunga (come umani ed elefanti) e periodi di sviluppo più estesi tendono ad essere più longevi.

Conseguentemente a questo, è stato possibile sviluppare un orologio epigenetico universale, ovvero una formula che permette di stimare l’età di tutti i mammiferi. Da questo, possiamo dedurne anche un’altra cosa fondamentale: i processi di invecchiamento si conservano nell’evoluzione e non si modificano nel tempo.

Cosa ne pensate? Immaginavate che fosse possibile definire con tale probabilità l’età dei mammiferi? Fatecelo sapere nei commenti!