C’è uno studio che spiega da dove arriva l’atteggiamento giocherellone dei nostri amati cani
La maggior parte degli studiosi pensa che si tratti di una caratteristica che si è sviluppata con l'addomesticazione
Mangiare, uscire e… giocare! Se dovessimo riassumere in breve quali sono le attività preferite dei nostri cani, potremmo sicuramente fare riferimento a queste. Il fatto di voler sempre giocare, poi, è davvero una caratteristica unica dei nostri cani: fosse per loro, potremmo giocare dall’alba al tramonto senza fermarci mai. Ma vi siete mai chiesti da dove provenga questa inclinazione? Vi siete mai chiesti come mai “i cugini del lupo” siano, in realtà, così attaccati all’attività ludica?
Questa domanda è oggetto di un recente studio di cui, per primo, ha parlato National Geographic. Ovviamente, per capire quale sia la motivazione cardine dell’inclinazione dei nostri cani al gioco, è stato necessario partire dalle origini. Secondo la teoria più accreditata, tra i lupi che per primi si sono avvicinati all’uomo, una parte avrebbe perso quell’atteggiamento ostile e di diffidenza (tipico di specie selvatiche abituate alla predazione) e lo avrebbe trasformato in un atteggiamento più positivo e amichevole.
Da qui, però, sorge un ulteriore domanda: è stato, quindi, questo gruppo di lupi a tramandare questi tratti ai cani, oppure l’uomo ha intenzionalmente allevato il cane perchè avesse queste caratteristiche?
Secondo Niclas Kolm, responsabile dello studio pubblicato su Biology Letters biologo dell’evoluzione presso l’Università di Stoccolma, il gioco potrebbe aver avuto un ruolo importante nel processo di domesticazione. Infatti, perchè venga addomesticato, il cane ha bisogno di un legame forte con il suo umano e il gioco, di certo può rafforzare questo legame.
In questo studio, il team svedese ha anche avuto modo di classificare alcuni cani come altamente giocosi. Nello specifico, sono risultati come più inclini al gioco, alcune razze più sportive. I cani, invece, di piccola taglia, quelli concepiti per essere, come afferma Kolm, “piccoli e portatili” non erano così inclini al gioco.
Cosa ne pensate? Immaginavate che alcuni cani potessero avere questa predisposizione? Fatecelo sapere nei commenti!