Mangiare la carne di cane, dove è legale nel mondo?
Nel mondo dove è legale mangiare la carne di cane? Quali sono quei paesi che stanno ponendo un limite a un'usanza considerata in molte cultura una vera e propria barbaria?
Per alcune culture è una barbaria e una forma di tortura. Mentre per altre è una prelibatezza, un’usanza da non abbandonare mai. Ci sono Paesi nel mondo in cui è ancora legale mangiare la carne di cane. Con tutte le conseguenze che questa abitudine ha sulla salute e il benessere di povere bestioline trattate nel peggiore dei modi. Per fortuna ci sono Paesi in cui, invece, l’usanza è stata abbandonata.
Per molte culture sparse per il mondo, la carne di cane fa parte della dieta usuale e quotidiana. La pratica è totalmente assente nelle culture ebraica e islamica, perché le leggi della cucina Kosher e della Sunna lo impediscono. Nelle società occidentali il consumo di carne di cane è considerato come una violazione di un diritto sacrosanto, visto che Fido è un nostro amico peloso, un vero e proprio membro della famiglia. Eppure ci sono Paesi in Occidente in cui i cani vengono mangiati, oltre alle popolazioni asiatiche dove è consuetudine portare in tavola questo tipo di carne.
Se ci sono dei luoghi che stanno pensando di abbandonare la tradizione, come la Corea del Sud, che vuole vietare la carne di cane per il consumo umano, ci sono altri Paesi nel mondo in cui è legale, soprattutto in Africa e in Asia. Ma ci sono anche qui delle eccezioni. Ad esempio in Canada non è vietato l’allevamento, la macellazione o il consumo, come in Russia dove una legislazione è assente. Mentre in Australia, Austria, Francia, Germania e Regno Unito sono vietate la vendita e la macellazione, ma non il consumo. Consumo di carne di cane che, invece, è perfettamente legale in Paesi come il Ruanda, la Nigeria, la Namibia, il Vietnam, l’Indonesia, lo stato indiano del Nagaland, in Cina.
Mangiare la carne di cane, dunque, è un’abitudine ancora molto in voga. E in diverse parti del mondo. Mentre in alcune non esistono divieti. Anche se dubitiamo che ci sia qualcuno che la consumi. O, almeno, lo speriamo.