Il cane era in condizioni pessime, ma non si sono tirati indietro: il suo salvataggio è pura magia
La caparbietà dei soccorritori ha avuto degli effetti straordinari
Al parco, un uomo di buon cuore si è imbattuto in un cane ferito. Tentava di chiamarlo, invano. Il piccolo “batuffolo di pelo” giaceva immobile a terra. Seppur flebilmente, respirava ancora. Allora il soccorritore ha provato a chiedere informazioni in giro. Nessuno sapeva chi era né perché fosse apparso lì.
Fatto sta che ricostruirne la storia era un compito secondario. In condizioni terribili, il cane emanava un forte odore acre. Gli mancavano persino le forze di rimettersi in piedi. Sul suo adorabile musino si era stagliata un’espressione spenta e svogliata. Ricoperto di evidenti ferite, era cieco da un lato. Secondo il custode del parco era bloccato nello stesso punto da diversi randagi. Un randagio respinto da chiunque, eccetto il salvatore appena incontrato.
Dopo aver ricevuto l’ok dalla guardia, lo ha portato via, nel caso in cui il proprietario lo avesse reclamato. Il soccorritore ha acquistato una salsiccia da un chiosco, nella speranza di invogliare il trovatello a mangiare. Eppure, il quadrupede continuava a rifiutarsi, perciò si è reso necessario ospitarlo a casa, dove gli scudi difensivi messi dalla povera anima sperduta non volevano saperne di abbassarsi. Nemmeno l’acqua lo attirava, preoccupato che celasse dei secondi, malevoli, fini.
Al risveglio la mattina seguente, il buon samaritano ha portato il cane in una clinica veterinaria, affinché il medico gli eseguisse degli esami approfonditi. Purtroppo, da un occhio aveva perso completamente la vista, in modo irreversibile. Rasato il pelo intorno alla ferita, è emersa una verità ancora più grave: metà muso era marcito.
Dati gli elevati costi dell’operazione e le basse probabilità di sopravvivenza, il dottore ha raccomandato di rinunciare all’uomo. Che, però, toccato dalla scena strappalacrime, ha pregato il veterinario di eseguirgli l’intervento chirurgico, venendo accontentato.
Il trattamento è stata un successo e lo spirito collaborativo del Fido era di buon auspicio. Non si lamentava mai, nemmeno quando veniva dimenticato. A quanto pare, aveva capito che il lavoro dello staff era per il suo bene. A una settimana dai soccorsi, il soccorritore lo ha preso con sé per un lieto fine da incorniciare. Oggi Kang Kang, un cane di 8 anni, ha un tetto, del cibo ed è circondato di amici: che chiedere di più?