Il cane ti mangerebbe, se ne avesse l’opportunità?
Il cane ti mangerebbe, se le condizioni fossero favorevoli? Una domanda che può sembrare bizzarra ma che merita attenzione. Il parere degli esperti
Il cane ti mangerebbe? Si tratta di una questione macabra ma che merita di essere approfondita, visti alcuni accadimenti che nel corso degli anni hanno fatto sorgere alcuni dubbi in merito. Siamo abituati a immaginare Fido come il migliore amico dell’uomo, e nella maggior parte dei casi di dimostra tale, ma ce ne sono altri in cui la sua aggressività è stata di proporzioni notevoli.
Perché gli istinti più pericolosi non assalgano il nostro amico a quattro zampe è necessario che segua, sin dalle prime settimane di vita, una socializzazione adeguata che gli insegni a interagire correttamente con il mondo che lo circonda e nel rispetto di tutti gli attori in gioco. Si tratta pur sempre di un animale. Ma siamo sicuri sulle ragioni che lo spingerebbero ad agire così?
I cani avvertono la morte del padrone
Risale al ’97 il caso di un 31enne che, una volta tornato a casa, si è suicidato con un colpo di pistola in bocca. Un addio in piena regola, con tanto di messaggio diretto alle persone care. Ma quello che ha stupito gli inquirenti, e che interessa noi oggi, è che insieme ai segni tipici dello sparo sono stati trovati anche quelli di denti attorno ai bordi delle ferite. Il dubbio è che il suo cane, un pastore tedesco si sia cibato dei suoi resti.
Secondo questo racconto, il cane ti mangerebbe. Non è detto che succeda, ci sono tanti esemplari che vegliano il loro compagno di avventure morto e che lo vanno a trovare al cimitero con la tristezza negli occhi, ma pare che l’epilogo non debba essere per forza questo.
Un dettaglio da non sottovalutare è che il Pastore Tedesco in questione aveva la ciotola del cibo piena e risultava essere calmo, rispettoso dei comandi della polizia. Tuttavia, lungo la strada verso il canile, ha rigettato alcuni resti del suo proprietario. Non si tratta di un caso isolato, le riviste scientifiche spesso trattano di episodi come questo.
I cani si rendono conto della morte, lo studio scientifico
Una ventina di questi casi e una ricerca scientifica che risale al 2015 che ne ha analizzato altri 63, ci danno interessanti chiavi di lettura circa il comportamento del nostro amico a quattro zampe. Pare, infatti, che le lesioni interessino principalmente il viso, la bocca e il naso (nel 73,1% dei casi); la regione del collo (nel 43,1%) e il braccio nel 56% dei casi.
Inoltre, va sottolineato come ci siano stati dei falsi miti che hanno portato a non analizzare con chiarezza le varie situazioni che hanno visto delle lesioni su cadaveri compatibili con i morsi di animali. Ad avere una brutta reputazione, per esempio, sono i gatti. Alcuni soccorritori, infatti, raccontano essere comune che sia un felino a comportarsi in questo modo quando il suo proprietario viene a mancare.
Un altro caso, risalente al 2010, vede ancora una volta protagonista una donna morta e il suo cane. È stata ritrovata sul pavimento del bagno, a ucciderla un aneurisma. Quello che sorprende è che quello che fino a un attimo prima si era dimostrato il suo migliore amico abbia consumato gran parte del suo viso. Al contrario, però, i due felini non si erano nemmeno avvicinati.
Comportamento del cane prima della morte
Il cane ti mangerebbe forse per fame. Questa è una delle ipotesi prese in esame dagli studiosi. I nostri amici a quattro zampe, infatti, discendono dai lupi. Nel caso in cui non avessero altra fonte di sostentamento potrebbero optare per i resti del loro proprietario morto per cause indipendenti.
In un rapporto del 2007 si legge che un incrocio fra un Chow Chow e un Labrador è sopravvissuto per circa un mese dopo il decesso del padrone. Tuttavia, la ricerca del 2015 ha portato alla luce come nel 24% dei casi fosse passato meno di un giorno dal ritrovamento del corpo da parte delle autorità, inoltre alcuni dei cani coinvolti non erano rimasti senza cibo alternativo.
Diverso pare essere il comportamento degli esemplari che vivono per strada. Sembra infatti che vadano dritti al torace per trarre il maggiore nutrimento possibile. Soltanto il 10% di loro si è diretto al volto, non dimostrando il disagio della fame.
Fido è cattivo?
Il cane ti mangerebbe: è una eventualità. Ma perché? La psiche del cane non appare sempre così netta, non sempre dipende dal fatto di aver subito maltrattamenti in passato. Una possibile spiegazione è che un pet cerchi di aiutare il suo amico bipede a livello inconscio prima leccandolo o spingendolo. Ma se questo non porta ad alcun risultato il suo atteggiamento può mutare e risultare più frenetico.
Uno stato di ansia lo può spindere a morderlo. A tal proposito, ecco come e perché l’attacco di panico nel cane è possibile. Quindi non è detto che l’intenzione iniziale sia quello di mangiarlo, ma che poi possa ritrovarsi a farlo perché spinto dall’odore del sangue.
Dipende dalla razza?
Pare non esserci una correlazione tra determinati tipi di razze ed episodi del genere. Nei rapporti della polizia compaiono anche i Labrador e i Golden Retriever, che normalmente vengono impiegati nella caneterapia. Possono essere meticci, cani da lavoro o da caccia. In genere la stazza più frequentemente riscontrata è medio-grande, anche perché le capacità di lesionare parti del corpo sono maggiori rispetto a quelle di un Chihuahua.
Ci sono stati tre casi che hanno coinvolto tre Pastori tedeschi diversi e che hanno riportato una certa componente macabra. Pare infatti che il loro operato abbia portato alla decapitazione dei proprietari morti. Questo fa pensare che a incidere non sia il temperamento tipico della razza, ma quello specifico di un singolo esemplare.
Il cane ti mangerebbe se fosse insicuro e intimorito, affetto da ansia da separazione: il passaggio dalle leccate ai morsi frenetici dovuti alla presa di coscienza che non ha nessun poter per aiutarci è plausibile.
Non possiamo avere garanzie che, se morissimo e fossimo da soli in casa con il nostro amico a quattro zampe, lui non possa reagire in un modo simile. Quello che possiamo fare è predisporre una rete di ricerche che si innesca quando non diamo notizie per un determinato lasso di tempo. Insomma, per quanto ci possa apparire assurdo, pare che anche in questo caso Fido voglia bene al suo compagno di avventure oppure sia talmente affamato da non avere alternative.