Allevatore condannato per maltrattamento su cani: 4 mesi di carcere e maxi multa
4 mesi di carcere e una multa a molti zeri per un allevatore di Grosseto condannato per maltrattamento sui cani. Questa le decisione dei giudici nella sentenza di primo grado
Il caso risale al 2019, quando gli agenti dei Carabinieri Forestali hanno compiuto il sequestro di 33 animali in un allevamento di Ribolla, in provincia di Grosseto, in Toscana. I giudici del tribunale nella sentenza di primo grado non hanno avuto dubbi. Il loro allevatore è stato condannato per maltrattamento su cani. Dovrà scontare 4 mesi di carcere e pagare anche una maxi multa per i reati commessi.
A novembre del 2019 i Carabinieri Forestali avevano sequestrato 33 cani dal suo allevamento a Ribolla, in provincia di Grosseto. Le condizioni in cui li teneva non erano compatibili con il loro benessere. C’erano molti cani di razza Corso e di Labrador, di diverse età, che hanno trovato ospitalità nel canile convenzionato di Roccastrada, dopo essere stati dati in custodia giudiziaria. Per il loro allevatore era iniziato l’iter che ha portato i giudici alla prima condanna.
La sezione locale di LNCD Animal Protection ha subito deciso di sporgere denuncia contro l’uomo, seguendo da vicino le sorti dei cani che si trovavano ospiti del rifugio locale. La sentenza di primo grado nei confronti di questo allevatore ha tenuto in considerazione il reato di maltrattamento di animali. I giudici lo hanno, infatti, condannato a quattro mesi di reclusione e al pagamento di quattromila euro, una multa che prevede anche il risarcimento danni alle parti civili e il pagamento di tutte le spese legali e processuali. I cani hanno subito una confisca e i giudici hanno deciso la distruzione dei box dove vivevano.
Per il caso dell’allevatore condannato per maltrattamento su cani, i giudici hanno sentenziato la colpevolezza. La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ora segue con apprensione le sorti degli animali. Cani che hanno subito traumi davvero forti. Dovranno essere curati non solo nel corpo, ma anche nell’anima. Lo scopo è quello di far loro ritrovare un po’ di serenità. E anche famiglie amorevoli che possano prendersi cura di loro in modo consapevole.