Cane e gerarchia umana: cosa sapere per insegnargli le regole giuste
Cane e gerarchia umana: si tratta di un concetta cardine in cinofilia, ma che scatena opinioni contrastanti. Vediamo quali sono le diverse interpretazioni
Cane e gerarchia umana? La socializzazione è una fase molto delicata in tal senso ed è bene che cominci già delle prime settimane di vita. In questo modo il nostro amico a quattro zampe avrà la possibilità di interagire con il mondo che lo circonda nel rispetto di tutti gli attori in gioco.
Gli esemplari invadenti, un po’ aggressivi – a meno che non ci siano ragioni ben precise che li spingono a mutare il loro comportamento sottoposto a una educazione impeccabile – è facile che non riconoscano l’autorevolezza del padrone e non capiscano che ci sono delle regole che vanno rispettate. Fondamentale per risolvere eventuali problemi di leadership è farsi aiutare da professionisti del settore.
Come ristabilire la gerarchia con il cane
Il cane e la gerarchia umana vanno gestiti con attenzione. Sono tante ormai le tecniche messe a punto da esperti del settore. Prima di tutto bisogna fare in modo che il nostro adorato Fido ci comprenda, che ci sia una comunicazione vincente. A tal proposito ecco come parlare al cane per farlo sentire tranquillo e al sicuro e come interpretare correttamente il linguaggio del cane.
Insegnare al cane il comando “seduto” è molto importante, perché torna utile in diverse circostanze e con una frequenza possiamo dire anche giornaliera. Il controllo dei suoi movimenti, sapere che se siamo noi a chiederglielo non si muoverà dal luogo in cui si trova sono indispensabili per non avere spiacevoli sorprese dovute a un amico a quattro zampe ingestibile. In merito, può essere interessante sapere come funziona l’assicurazione per i cani e cosa copre.
Gerarchia tra cani
In qualsiasi addestramento, alla base devono esserci coerenza e organizzazione. La sessione non deve durare più di venti minuti e deve essere gestita all’insegna del relax e del divertimento. Per far sapere alla nostra piccola palla di pelo che si sta comportando bene e che tutto sta procendendo per il verso giusto, che siamo fieri di lei usiamo il clicker per il cane e premiamolo con il rinforzo positivo. Ebbene, sì: addestrare il cane con gli snack è possibile.
Le decisioni importanti in casa dobbiamo essere noi a prenderle, lo scandire del tempo è una nostra responsabilità: non può essere il cane a stabilire quando si esce per la passeggiata o quando è arrivato il momento di giocare. Ciò non toglie, però, che noi bipedi dobbiamo conoscere le sue esigenze e fare in modo di soddisfarle. Se sappiamo che non abbiamo il tempo e che lo trascureremo, pensiamoci bene prima di adottarlo. Non è un peluche che può essere lasciato in un angolo.
Come diventare il leader del cane
Ogni novità deve essere gestita nel modo migliore. Fido ha nel dna il concetto di branco e a casa si sente il cane alfa, colui che deve proteggere il territorio, la zona che ha conquistato con fatica. L’arrivo di una new entry in famiglia può sconvolgere le gerarchie ed essere destabilizzante. Ecco perché bisogna fare in modo che il nuovo cagnolino venga presentato gradualmente e seguendo determinati passaggi. In tal senso può tornare utile sapere come si comportano il cane adulto e il cucciolo di cane e come presentarli nel modo più corretto.
Un amico a quattro zampe che si avvicina all’adolescenza può avere problemi di natura gerarchica e manifestarli abbaiando, digrignando i denti fino a quando la questione non verrà risolta. Non c’è niente di insano e innaturale, si tratta solo di una fase che va affrontata in maniera consapevole.
Il problema maggiore è se tra i due cani presenti in casa ci sono scontri violenti. Chiamare un etologo esperto diventa un’urgenza. Tra le tecniche di separazione maggiormente usate c’è l’utilizzo della pompa dell’acqua. Un elemento di distrazione che non ci costringe a intervenire mettendo a rischio la nostra incolumità.
Non è detto che Fido I sia il capo e Fido II in un rapporto subordinato. Determinate gerarchie possono anche alternarsi o non essere sempre preponderanti in ogni caso. Non c’è nulla di male nella gerarchia, l’importante è essere certi che nessuno degli attori in gioco ne stia soffrendo. D’altra parte non tutti i quadrupedi sono nati per essere leader e non tutti si sentono in difetto a non essere i ‘numeri uno’.
Segnali di dominanza del cane
Cane e gerarchia umana: si tratta di un argomento complesso, sì, ma che necessita di fissare alcuni punti fermi. Il capobranco dobbiamo fare in modo di essere noi e che la nostra autorevolezza venga riconosciuta e rispettata, al di là che si abbiano uno o più amici a quattro zampe.
In ogni caso, se vediamo che Fido I è geloso di Fido II e tende a essere dominante, facciamogli sapere che nulla è cambiato e che avrà le stesse attenzioni di prima da parte nostra. Il momento della pappa in tal senso è indicativo: riflettiamo a chi dare da mangiare per primo a chi fare uscire da casa per primo. E poi, se non ci sono pericoli in vista, lasciamo che i rapporti se li gestiscano fra di loro senza interferire.
Come sottomettere un cane
Nel caso in cui gli animali in questione non siano della stessa specie, la situazione potrebbe complicarsi. Perché può entrare in gioco il concetto di preda. Non dimentichiamo, infatti, che il cane è prevalentemente carnivoro e la caccia ce l’ha nel dna, indipendentemente dall’addomesticamento. Tra cane e gatto ci sono delle precise regole di convivenza e, anche in questo caso, la fase delle presentazioni deve essere gestita in maniera graduale e nel rispetto della natura di tutti.
Il trucco, comunque, è far capire al nostro amico a quattro zampe che, se attacca, non ne trae vantaggio. Fondamentali in tal senso sono i comandi di base e il meccanismo del premio e del rinforzo positivo. Fido va preso per la gola!
Infine, alcune ricerche scientifiche sono riuscite a dimostrare come esistano degli esemplari in cui la gerarchia viene rispettata a tal punto che il rispetto delle regole avviene solo se a stabilirle è chi è al vertice della piramide. Il punto cruciale è fare in modo che il capobranco siamo noi proprietari, coloro che hanno anche la responsabilità legale del comportamento del cane.