Cane sfrattato dal cucciolo appena arrivato in casa, perché non vanno d’accordo
Amos è un cane che ha dovuto lasciare la casa dove viveva, perché la famiglia aveva adottato un nuovo cucciolo. I due non andavano d'accordo e i suoi umani lo hanno sacrificatod
Hanno scaricato Amos come un oggetto vecchio, come un telefonino obsoleto sostituito dal modello più nuovo. Il cane è stato sfrattato dal cucciolo appena arrivato in casa. La famiglia aveva deciso di adottare un piccolo Pit Bull, che però non andava d’accordo con il mix tra un Husky e un Malamute. E a farne le spese è stato il nonnino di casa, finito in un rifugio.
Dopo quattro anni di convivenza, la famiglia ha abbandonato l’incrocio tra un Husy e un Malamute. La figlia più piccola desiderata un cucciolo di Pit Bull. I genitori l’hanno accontentata, ma il nuovo arrivato non andava d’accordo con Amos.
E cosa ha deciso la famiglia? Di sbarazzarsi di quel cane “anziano”, il primo ad essere arrivato in famiglia, il più dolce e il più amorevole. Lo hanno sacrificato per accogliere il nuovo arrivato. I suoi umani lo hanno tradito. E pensare che lui avrebbe dato la vita per loro.
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Attualmente Amos si trova accudito dalle volontarie del Rifugio Via Olmi di Pietrasanta, in provincia di Lucca, in Toscana. Nei sei mesi precedenti aveva vissuto in una pensione per animali della vicina Pisa. Le volontarie hanno raccontato la sua triste storia su Facebook.
“Amos è stato mollato dalla sua famiglia per un cucciolo nuovo. Vi prego, aiutiamolo a uscire dal box, ha solo quattro anni…”. L’appello è servito a trovare una nuova casa, come afferma Monica Chiodini, volontaria e curatrice della pagina Facebook Cuori Nordici & Husky Rescue.
“C’è una famiglia che è più di una candidata seria per la sua adozione. Famiglia che da tempo frequenta puntualmente il cane, in rifugio. Le cose stanno andando bene. Tocchiamo ferro ma, forse, siamo vicini alla soluzione ideale per Amos, che è poi quella che merita, visto e considerato ciò che ha dovuto subire e sopportare per un capriccio, una grave sottovalutazione della realtà”.