Portano un cane malato terminale al mare prima che muoia: è stato felice fino all’ultimo respiro
Questa storia ha davvero toccato i cuori di milioni di persone, commovente ed emozionante, leggiamola insieme
La storia di questo dolcissimo pelosetto ci deve far riflettere sull’importanza di far fare esperienze a chi, con le proprie zampette, non può farle da solo. Questo dolce pelosetto ha un destino davvero terribile. Ma grazie ai volontari del rifugio nel quale risiede ha vissuto gli ultimi mesi della sua esistenza su questa terra in maniera meravigliosa. Loro, infatti, sono la sua famiglia, l’unica che abbia mai avuto e che lo ha fatto sentire a casa e accolto, finalmente, tra le braccia di qualcuno che lo ama. Leggere queste righe ci fa rendere conto di come un’azione che per noi sembra banale, scontata, semplice, a volte può cambiare la vita di un pelosetto. Andiamo a leggere la storia di questo cane malato terminale che per la prima volta vede il mare, tutto ciò perché destinato a passare il ponte arcobaleno. I volontari vollero fargli collezionare un ricordo meraviglioso.
Questo cane stupendo si chiama Noah, e ora vive al rifugio di un’associazione che ha nome “Laika”. La stessa che lo ha portato via dalle strade di Culican, Sinaloa, in Messico. Il rifugio, che si trova in questa stessa città, si è subito adoperato per rendere la vita di Noah meravigliosa, ma qualcosa sembrava impedirglielo.
Scoprirono che aveva una malattia, aimé, incurabile e che loro non potevano fare nulla per decelerare il destino. Che correva per potersi portare via Noah da questa vita. Così, decisero che l’unica cosa che potevano fare era quella di far collezionare al piccolo pelosetto dei ricordi meravigliosi.
I quali avrebbero reso i suoi ultimi mesi di vita stupendi. Così, lo portano al mare per la prima volta. Pensate che quando lo salvarono era chiuso in una gabbia piccolissima, nella quale faceva i suoi bisogni ed era difficile muoversi. In tutto ciò, non gli veniva dato da mangiare e la sua vita stava per finire prima del tempo deciso dal destino.
La cosa che vorrei sottolineare è quanto Noah sia stato felice e di quanto, a volte, ci vuole poco per rendere felici chi più amiamo.