Komondor, il “cane mocio”: cosa sapere su questa razza particolare
Il Komondor è il "cane mocio" per antonomasia, un amico a quattro zampe molto particolare nell'aspetto (e non solo)
Avrete sicuramente sentito parlare del Komondor, il celebre “cane mocio” dall’aspetto inconfondibile. Ma siete proprio sicuri di conoscere tutto su questa razza canina?
Sapevate che, ad esempio, proviene dall’Ungheria? E che in origine si trattava di un cane da pastore? Ci sono tante cose da scoprire su questo amico a quattro zampe unico nel suo genere, un cane dalla storia affascinante e che riserva molte sorprese.
Ma vediamo nel dettaglio le origini del “cane mocio” e perché il Komondor ha questo mantello tanto particolare, insieme al suo carattere e ad altre curiosità.
Indice
- Perché il Komondor è soprannominato “cane mocio”
- Komondor, carattere e temperamento
- Come si fa la toelettatura di un Komondor
- Quanto costa un cucciolo di Komondor
- Le altre razze di “cane mocio”
Perché il Komondor è soprannominato “cane mocio”
Beh, a questa domanda non è difficile rispondere. Basta guardare un Komondor per capire perché viene soprannominato “cane mocio”: il suo pelo è attorcigliato come a formare delle piccole strisce di tessuto dalla consistenza particolare. Diciamo pure che il mantello in generale appare infeltrito, quasi scombinato.
Ma c’è una ragione in questo pelo così insolito. Per comprenderla dobbiamo fare un passo indietro, fino alle antichissime origini del Komondor. I suoi antenati provengono niente meno che dall’Asia centrale, dove le popolazioni nomadi di pastori risiedevano centinaia di anni fa. Queste persone si spostarono verso l’Europa e in particolare le comunità che approdarono nell’attuale Ungheria portarono con sé i propri amici a quattro zampe. Erano proprio dei Komondor che devono il loro aspetto a una selezione molto speciale: dovevano somigliare a delle pecore per confondersi nel gregge!
Komondor, carattere e temperamento
Il Komondor è, dunque, un cane da pastore originario dell’Ungheria, dove la razza canina è considerata un vero e proprio patrimonio nazionale. Ciò lo ha spinto a sviluppare un carattere decisamente particolare ma con tratti tipici dei cani da lavoro di questo tipo: si tratta di un quattro zampe estremamente fedele al proprio padroncino, rispettoso e obbediente ma con un piglio indipendente che non lo abbandona mai.
Alla fedeltà corrisponde anche un forte istinto protettivo nei confronti dell’umano che se ne prende cura e della casa, nel caso in cui viva insieme a una famiglia. Queste persone sono dal suo punto di vista proprio come un gregge da proteggere, tenendole lontane da ogni potenziale pericolo o minaccia.
Vigile e coraggioso, ciò lo rende un po’ diffidente con chi non conosce ed è per questo che bisogna educarlo sin da cucciolo ad avere contatti sani con gli estranei o gli altri animali. Il Komondor ha bisogno di un padroncino che sappia imporsi come capo branco, che faccia rispettare la propria autorità e faccia sì che il “cane mocio” sia propenso all’ascolto. Non è sicuramente un cane adatto a chi non ha esperienza!
Come si fa la toelettatura di un Komondor
Il Komondor non è il classico cane giocoso e propenso alle grandi dimostrazioni di affetto, ma ciò lo rende ancor più affascinante. Proprio come il suo mantello così particolare, intrecciato come in tanti brandelli di stoffa infeltrita che lo fanno somigliare a una pecorella scompigliata. E non è mica semplice prendersene cura!
Chi decide di adottare un Komondor deve esser consapevole che la sua toelettatura non è come quella di tutti gli altri cani. È un cane piuttosto impegnativo che richiede le cure di una persona esperta e che sappia muoversi nel modo giusto, ovviamente con gli accessori e gli strumenti adatti. In generale sarebbe opportuno affidarsi a un bravo professionista.
Sappiate, però, che deve essere spazzolato regolarmente e adeguatamente pulito con prodotti non aggressivi sul pelo e sulla cute. Mai strappare le ciocche né tantomeno tagliarle o districarle: non faremmo altro che sconvolgere la sua natura, mettendolo anche a rischio di sviluppare problemi. Data la consistenza del mantello è bene prestare molta attenzione agli attacchi di parassiti e insetti che potrebbero facilmente insinuarsi tra i brandelli di “mocio”.
Quanto costa un cucciolo di Komondor
Se siete rimasti affascinati dal “cane mocio”, sappiate che non ha un prezzo proprio agevole. Non è facile trovarne degli esemplari e non solo in Italia: anche in Ungheria è diventato piuttosto raro e gli unici allevamenti attivi da più tempo si trovano per lo più negli Stati Uniti d’America. Lì questi cani sono stati importati all’inizio del Novecento e, grazie agli allevatori, continuano a esistere e a mantenere l’aspetto originario.
Un cucciolo di Komondor può costare mediamente 1.200 euro, ma per avere informazioni più precise e dettagliate rivolgetevi agli enti ufficiali. Adottare un cane è una scelta importante da cui dipende non solo la nostra vita, ma anche (se non soprattutto) quella dell’animale. Il “cane mocio” non ha soltanto un pelo particolare e dobbiamo considerare il suo temperamento, le sue esigenze di spazio nonché la stazza, che non è affatto a misura di appartamento.
Le altre razze di “cane mocio”
Eh no, il Komondor non è proprio l’unico cane che ricorda un “mocio”. Esistono altre razze canine con un mantello particolare quanto il suo, una delle quali proveniente proprio dall’Ungheria: il Puli. Di taglia più piccola, anche questo adorabile quattro zampe ha il pelo intrecciato in piccole corde e, come il Komondor, viene usato per la guardia delle greggi e del bestiame.
Poi c’è il Pastore Bergamasco, anche lui con una storia antichissima e perfetto per la guardia al bestiame. Questo cane da pastore ha il pelo cordato come il Komondor e possiede la tipica “visiera” di pelo che protegge gli occhi dall’accecante riflesso del sole sulla neve. Infine possiamo citare il Bichon Havanais, soprannominato “cane velcro” ma dal carattere decisamente più allegro e giocoso rispetto al classico cane da pastore. In questo caso l’aspetto infeltrito viene accentuato anche da una particolare lavorazione del mantello in fase di toelettatura e, in ogni caso, non è naturalmente spesso e ruvido come quello del pastore ungherese. Stesso discorso vale per il Cão de água português, un quattro zampe praticamente idrorepellente che in acqua riesce a trovare qualsiasi cosa (non è un caso che sia considerato un eccellente cane da salvataggio).