Luoghi comuni sui cani: tutti i miti da sfatare
Storie e leggende, ma qual è la verità? Ecco una serie di luoghi comuni sui cani da sfatare e di verità da conoscere per capire meglio Fido
Chiamateli “leggende”, chiamateli se volete “racconti della nonna”. Sono innumerevoli i luoghi comuni sui cani che ci vengono raccontati sin da piccoli: ma qual è la verità a proposito?
In realtà la gran parte di queste storie sono semplici credenze trasmesse di generazione in generazione e da talmente tanto tempo da essere davvero dure a morire. Ecco alcuni di questi “miti” da sfatare a proposito dei nostri fidi amici a quattro zampe.
Un naso caldo o umido indica che il cane sta male
Questo probabilmente tra i luoghi comuni sui cani è il più diffuso e sono tante le persone convinte che un naso asciutto e freddo sia indice di salute, mentre un naso caldo o umido indichi la presenza di una malattia.
Un fondo di verità, in effetti, c’è: esiste una malattia virale chiamata cimurro (o Morva Canina), infettiva e contagiosa, che presenta tra i sintomi principali l’ispessimento del naso e dei cuscinetti delle zampe, provocandone l’aumento della temperatura e rendendoli umidi al tatto.
Perciò ai tempi, quando ancora non erano disponibili le vaccinazioni (le stesse che oggi fanno sì che il cimurro e altre malattie non siano più così diffuse), si credeva che un naso freddo e asciutto fosse indice di salute nel cane.
Credenza diffusa, ma non veritiera: la temperatura e l’umidità del naso non ci consentono di sapere con certezza se il nostro cane sia malato o meno (il naso è più caldo e umido, ad esempio, quando si è appena svegliato da un sonnellino) tuttavia, se i sintomi dovessero persistere, è sempre consigliato rivolgersi al proprio veterinario di fiducia.
La bocca del cane è più pulita della bocca umana
Chi da piccolo non ha sentito dire almeno una volta la frase «non preoccuparti se il cane ti lecca, la sua bocca è più pulita della tua»?
Un “mito” che probabilmente trae linfa dal fatto che si crede che i cani guariscano prima dalle proprie ferite leccandole, appunto. In realtà questo spesso causa più danni che altro, perché tramite la lingua possono trasmettere tanti batteri nocivi o irritare la ferita.
Basti pensare alle cose con cui la bocca del cane entra a contatto, a cominciare da tutto ciò che raccoglie da terra quando lo portiamo a passeggiare. Pensiamo poi che, in fondo, il nostro amico a quattro zampe di certo non cura l’igiene dentale come facciamo noi, lavando i denti regolarmente.
La notizia positiva è che la gran parte di questi germi canini non colpiscono gli umani, ed è difficile che possano causarci dei danni effettivi. Ciò che possiamo fare è prestare più attenzione alla salute dei denti del nostro cane, evitando che ingerisca cose potenzialmente pericolose per la sua salute.
I cani vedono in bianco e nero
Fino a non molto tempo fa (e c’è chi erroneamente lo crede ancora) si pensava che i cani potessero vedere soltanto in bianco e nero, percependo alcune sfumature di grigio, convinzione ereditata dai primissimi studi scientifici.
Quando la scienza ha finalmente scoperto la funzione dei coni all’interno degli occhi, a proposito dei cani si è scoperto che questi possono vedere i colori ma non nello stesso modo in cui li percepiamo noi.
In base alla forma e al funzionamento dei coni nella retina, infatti, si è giunti alla conclusione che i cani percepiscono principalmente lo spettro blu dei colori con qualche sfumatura di giallo, verdastro e grigio.
I cani mangiano l’erba per provocarsi il vomito
In genere i cani mangiano l’erba e spesso, quando esagerano con le quantità, la rigettano. Questo comportamento nel tempo ha fatto sì che i padroni si convincessero del fatto che i propri amici a quattro zampe si inducessero il vomito volutamente per segnalare un malessere.
Niente di più sbagliato, anche questo rientra tra i luoghi comuni sui cani più diffusi: in realtà i cani mangiano l’erba semplicemente perché la adorano! L’inconveniente è che, quando ne accumulano troppa nello stomaco, questa provoca delle irritazioni e quindi ne causa il vomito.
Si contano sette anni canini per ogni anno umano
Da bambini una delle prime cose che si imparano a proposito dei cani è contarne gli anni, e la “leggenda” narra da tempo immemore che a ogni anno umano corrispondano sette anni canini. Così un cane di 15 anni umani avrebbe in realtà ben 105 anni canini, quando in realtà vediamo cani che a questa età stanno bene e sono in perfetta salute.
Un modo molto semplicistico di affrontare la questione-età: è vero che i cani invecchiano più rapidamente degli umani, ma questo dato rallenta con il passare degli anni. Quindi se un cane a un anno è come un teenager umano, un cane di otto anni in realtà è come se fosse un uomo di mezza età.
Un calcolo che in ogni caso deve tener conto di altri fattori, come le dimensioni e la razza del cane, che influiscono sull’invecchiamento e sulla durata della vita.
Non puoi insegnare nuovi giochi a un cane vecchio
Non puoi insegnare a un cane vecchio dei nuovi giochini, così come un uomo adulto non può imparare come farebbe un giovane: falso. Sappiamo per certo che se un uomo adulto non impara è perché semplicemente non vuole farlo.
Purtroppo però questa convinzione che a una certa età si smetta di imparare è stata estesa anche ai nostri amici a quattro zampe. È di certo più facile insegnare a un cucciolo, ma non è del tutto impossibile con i cani più grandi.
Per prima cosa si deve essere in grado di attirare l’attenzione del cane. Poi serve concentrarsi su attività che non siano per lui troppo stancanti. Infine basta servirsi dei suoi giocattoli preferiti.
Un cane che scodinzola è felice
È risaputo che un cane che scodinzola è un cane felice. Ma è meglio non lasciarsi ingannare da questa convinzione: a volte le ragioni potrebbero essere altre e si potrebbe incappare in un inaspettato e doloroso morso.
Il linguaggio canino del corpo non è così semplice da decifrare e il movimento della coda è solo uno dei tanti segni di cui il cane si serve per comunicare le proprie emozioni.
Se in genere un cane scodinzola per manifestare gioia, a volte può essere segno di paura, ansia o il preludio di un’imminente aggressione. Si consiglia sempre di osservare bene il proprio amico a quattro zampe prima di arrivare a conclusioni affrettate.
Almeno una cucciolata prima della sterilizzazione
Castrazione e sterilizzazione sono degli argomenti molto controversi e sono diverse le scuole di pensiero al riguardo: c’è chi ritiene sia una ovvia tappa nella vita del proprio cane, chi invece non lo ritiene necessario.
In ogni caso tra i luoghi comuni sui cani più diffusi c’è quello secondo il quale una femmina debba necessariamente fare una cucciolata prima di essere sterilizzata.
La sterilizzazione è raccomandata per mantenere un controllo sulle nascite, e ovviare al sempre crescente fenomeno del randagismo. Di certo il fatto che la femmina possa sviluppare una sorta di “vuoto” qualora non provasse l’esperienza della gravidanza è assolutamente infondato.
È semplicemente l’ennesima forma di “antropomorfizzazione” dell’animale, che porta spesso noi umani a credere che i nostri amici a quattro zampe pensino come noi. Niente di più sbagliato: un cane non sente un “vuoto” se non fa dei cuccioli.
Il tiro alla fune può provocare aggressività
Anche qui, sono diverse le scuole di pensiero riguardo a quello che è uno dei giochi più diffusi tra umani e cani: c’è chi crede che il tiro alla fune sia divertente e costruttivo, chi invece non lo pratica mai temendo che possa causare un eccesso di aggressività nel proprio amico a quattro zampe.
Probabilmente a spaventare molti umani sono alcuni atteggiamenti dei cani durante il gioco, come abbaiare o ringhiare. Ma in realtà non c’è niente di male nel giocare al tiro alla fune, anzi sono molti i benefici.
Intanto mostra la vera natura da predatore del proprio cane, che possiamo vedere in azione in tutto il suo vigore, e poi è un ottimo modo sia per allenare il corpo e la mente che per rafforzare il rapporto cane-padrone.