5 cani salvati dai maltrattamenti a Genova: altrettante persone indagate dagli agenti
I cani, anche di razza, vivevano in condizioni davvero terribili. Le guardie zoofile dell'Oipa, intervenute in seguito alla segnalazione, non potevano credere ai loro occhi
Le guardie zoofile dell’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, della Liguria sono dovute intervenire in seguito a una segnalazione in una casa del capoluogo. 5 cani sono stati salvati dai maltrattamenti a Genova. Vivevano in condizioni disperate, tra la sporcizia, gli escrementi, i rifiuti, in un’abitazione fatiscente. Cinque le persone indagate dagli agenti.
I cani vivevano in una vera e propria casa degli orrori, tra cumuli di sporcizia, oggetti ammassati ovunque, avanzi di cibo e i loro stessi escrementi. I proprietari erano cinque persone di origine maghrebina, che ora sono indagati per detenzione di animali incompatibile, secondo quanto previsto dall’articolo 727 comma 2 del Codice Penale.
In seguito a una segnalazione, sono intervenute una pattuglia della Polizia di Stato, una Pattuglia dei Carabinieri, le guardie zoofile dell’Associazione Amici Animali Abbandonati. In tutto hanno portato in salvo un Rottweiler, un Amstaff, due Corsi e un Pastore belga Malinois.
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I cani ora si trovano in custodia presso il canile comunale Monte Contessa di Genova, finalmente al sicuro, dopo aver vissuto un incubo. Gerardo Latina, vicecoordinatore delle guardie zoofile Oipa di Genova, spiega:
Lo stato e il contesto in cui abbiamo trovato gli animali erano drammatici. Non è stato un sopralluogo facile. I detentori dei cani hanno subito manifestato una forte ostilità nei nostri confronti. E la stessa azione del sequestro ha avuto molti ostacoli data la mancanza di collaborazione di coloro che gli agenti hanno già identificato, cinque persone di origine tunisina.
I 5 cani salvati dai maltrattamenti a Genova erano impauriti, abusati e in condizioni di salute critiche. I veterinari hanno già iniziato le prime cure. Nella speranza di poterli riabilitare velocemente e darli in affido temporaneo. Così da avere una vera casa in cui vivere e in cui crescere lontano dagli orrori vissuti finora sulla loro pelle.
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