L’incubo di Coco, il cane prigioniero in un aeroporto argentino
Avreste mai avuto la forza di resistere da soli in un posto lontano da casa per tutto questo tempo? Coco ci è riuscito
L’odissea di questo cane prigioniero è diventata fra le principali tendenze sui social in Argentina dopo che si è diffusa la notizia che il servizio sanitario argentino è intenzionato a vietare l’ingresso all’animale che non è provvisto di una certificazione internazionale della vaccinazione antirabica. La vaccinazione antirabica è fondamentale oggi per i nostri cani e senza di essa è lecito da parte di un Paese bloccare gli animali.
“Fate entrare Coco in Argentina“. Questo è il motto che in queste ore si sta espandendo sui social per la storia di un cane prigioniero nel principale aeroporto argentino e che ha rischiato la deportazione nel Paese di provenienza perché sprovvisto della vaccinazione richiesta. Coco è un piccolo cagnolino nero di un anno e mezzo e insieme al suo padrone stavano tornando in Argentina dopo un viaggio.
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Il cane è in aeroporto a Ezeiza, arrivato dall’Ungheria mercoledì, con uno scalo in Colombia. Il suo proprietario, Franco Gavidia è un un giocatore argentino di pallavolo che ha fatto giocato in una squadra spagnola e poi in una ungherese. Il cane è della figlia e il giocatore ha precisato: “Coco è un componente della mia famiglia“. Il cucciolo lo hanno vaccinato nove giorni prima ma nella fretta, la documentazione era rimasta in Ungheria. Purtroppo si sa che senza vaccino gli animali non possono viaggiare e perciò il piccolo Coco ha dovuto aspettare.
Dopo oltre 36 ore di stallo, il Senasa ha riferito che l’animale ha l’autorizzazione per essere vaccinato e dovrà rimanere in quarantena per 10 giorni nelle strutture doganali all’interno dell’aeroporto. La decisione è stata presa in accordo con la Dogana e con il proprietario dell’animale. Ora finalmente Coco potrà tornare a casa tranquillo e vaccinato, sicuro di non dover più rimanere solo.
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