Pitosiosi del cane: caratteristiche e cure della malattia canina
Cosa è come riconoscere una pitosiosi del cane; alcune malattie sono ancora poco comuni ma comunque decisamente pericolose
A volte può capitare che il cane si senta male per ragioni apparentemente inspiegabili; è il caso della pitosiosi del cane.
Questa patologia non è sempre facile da diagnosticare ed è necessario un controllo accurato per riuscire a determinare sia il problema che la causa.
La malattia
La pitosiosi del cane è un’infezione causata da un batterio presente nell’acqua che prende il nome di Pythium insidiosum; questo organismo può colpire sia il tratto gastrointestinale che la pelle e generalmente i cani più a rischio sono quelli che hanno meno di sei anni.
Generalmente i cani soggetti a tale problematicità sono cani impiegati nelle attività di caccia sia dentro che fuori l’acqua. Riconoscere i segnali di tale patologia è determinante per riuscire a salvare la vita del cane.
Sintomi
La sintomatologia di questa malattia comprende:
- Inappetenza
- Perdita di peso
- Vomito nel cane
- Diarrea
- Blocco intestinale
Inoltre è possibile notare la comparsa di alcuni noduli ulceranti nella pelle del cane che possono creare bruciore e dolore; inoltre questi noduli sono davvero complicati da guarire. Solitamente questi sintomi non compaiono subito e il cane potrebbe avere contratto tale infezione e non mostrare, almeno all’inizio, alcun cambiamento.
Zone a rischio
Alcune aree sono più a rischio di altre per contrarre la pitosiosi del cane; tali aree includono le paludi e gli stagni, soprattutto quelli che confinano con il Golfo del Messico. Altri Stati tuttavia sono considerati più a rischio di altri e sono:
- Oklahoma
- Arkansas
- Missouri
- Kentucky
- Tennessee
- New Jersey
- Kentucky
- Columbia
- Tailandia
- Giappone
L’Europa sembra non essere inclusa tra gli stati a rischio per contrarre la pitosiosi del cane, ma il cambiamento climatico potrebbe influire sull’insorgenza e la comparsa di molte malattie che prima venivano considerate “estranee” all’Europa.
Trattamento
Per trattare la pitosiosi del cane è necessario cominciare con la rimozione di tutti i tessuti infetti presenti nel corpo, sia nella pelle che sul tratto gastrointestinale. Purtroppo nei casi in cui l’infezione dovesse sopraggiungere in un arto, l’unica soluzione è l’amputazione. Solitamente i cani infetti vengono ricoverati e nutriti con supporti liquidi; nutrire il cane infatti risulta indispensabile ed è necessario alimentarlo con dei cibi ad alto contenuto calorico, ma anche di alta digeribilità per cercare di andare contro l’inevitabile perdita di peso.
Finito il trattamento base, il cane affetto da tale infezione deve assumere dei farmaci antifungini che vengono somministrati per un periodo di tempo che può andare dai 3 ai 6 mesi; questo per evitare di andare incontro al rischio di una recidiva. Dopo qualche mese di cura, il veterinario preleverà dal sangue dal cane infettato ed eseguirà un test specifico per vedere come ha risposto il corpo alla terapia.
Il veterinario infine farà delle ecografie addominali e altri prelievi per monitorare la funzionalità degli organi del cane.
Riuscire a debellare la malattia non è semplice; una bassissima percentuale di cani affetti da tale infezione guariscono con il solo supporto dei farmaci; tutti gli altri invece necessitano di una rimozione chirurgica.
In definitiva la pitosiosi del cane è una malattia particolarmente invasiva che può compromettere la qualità di vita del peloso; anche se i nostri territori non sono coinvolti dalla presenza di questa infezioni, bisogna comunque prestare molta attenzione se decideste di viaggiare con il vostro cane. Per qualsiasi altra informazione è importante che chiediate il parere del veterinario che potrà rispondere a tutte le vostre domande.