Pastore Australiano: carattere, particolarità, storia, consigli e curiosità su questa razza
Dolce, gentile e anche bellissimo: il Pastore Australiano è un cane meraviglioso che vale la pena scoprire. Ecco cosa sapere!
Si chiama Pastore Australiano, eppure viene dal Nord America. Basterebbe questo per catturare la vostra curiosità nei riguardi di questo cane, ma sappiate che c’è molto di più da scoprire sul suo conto.
Un ottimo cane da lavoro e da compagnia, con un bellissimo carattere e una particolare predilezione per i bambini, per cui va matto. E poi ci sono il suo splendido mantello in tante varianti di colore, lo sguardo buono e i modi gentili e sempre molto posati.
Il Pastore Australiano è un cane davvero meraviglioso e accudirne uno è un’esperienza fantastica. Ma per farlo dobbiamo conoscerlo a fondo e rispettare i suoi bisogni e le sue esigenze. Scopriamo nel dettaglio cosa è importante sapere.
Indice
- Un po’ di storia
- Aspetto e caratteristiche del Pastore Australiano
- Carattere e temperamento
- Addestramento del Pastore Australiano
- Salute e cure
- Alimentazione
- Toelettatura e cura del pelo
Un po’ di storia
Le origini del Pastore Australiano non sono così chiare come si possa pensare. Sappiamo che la razza, per come la conosciamo oggi, non fu riconosciuta fino al 1957, quando cioè venne fondato l’Australian Shepherd Club of America (sì, avete capito bene: America). Lo standard vero e proprio fu definito soltanto negli anni Settanta del secolo scorso, mentre l’American Kennel Club lo ha riconosciuto ufficialmente nel 1993, quindi pochissimi anni fa se facciamo il paragone con la maggior parte delle razze canine.
Ma cosa è successo prima degli anni Cinquanta? Come è nato davvero il Pastore Australiano? La maggior parte delle versioni concordano sul fatto che questo cane sia stato sviluppato durante le corse alla terra della fine del 1800, quando i coloni di tutta Europa, compresi i pastori della Gran Bretagna, della Scozia e della Spagna, nonché dell’Australia e dell’America Latina, emigrarono in Nord America.
I primi incroci
Molti di questi pastori portarono con sé i cani da lavoro, perché appunto gli servivano per gestire le greggi di pecore, e una buona parte di questi (sia cani che pastori) provenivano dall’Australia. Nonostante ciò gli antenati veri e propri di questi cani erano i classici cani da pastore della regione dei Pirenei e della Germania, ma anche su questo c’è qualche dubbio che ancora non è stato sciolto.
I cani da pastore spagnoli, ad esempio, erano più piccoli e magri e il mantello non era bianco. Perciò è molto probabile che il “giro” sia stato molto più lungo e articolato: i cani da pastore spagnoli e tedeschi giunsero in Australia, dove si incrociarono con cani locali per poi dare origine a un cane molto simile al tipico Pastore Australiano che conosciamo oggi.
Uno di questi è sicuramente il Koolie, un cane da pastore originario dell’Australia caratterizzato dal tipico mantello merle nelle varianti blu, rosso e tricolore. Anche gli occhi sono un tratto che poi si è trasmesso nel Pastore Australiano: il Koolie li ha nocciola, neri oppure blu, spesso di due colori diversi. Nel mix che ha dato origine al Pastore Australiano comunque non è da escludere che siano entrati in gioco anche cani provenienti da Scozia e Inghilterra come il Border Collie e il Pastore Inglese.
Dall’Australia all’America
Se quel che è accaduto prima degli anni Cinquanta in Australia non è del tutto certo, sappiamo che una volta arrivato in Nord America il Pastore Australiano ebbe un incredibile successo. Anzi, possiamo dire che la razza vera e propria per come la conosciamo si sia sviluppata e definita proprio negli USA, dove prese il nome di Little Blue Dog.
A cosa si deve questo grande successo? Al tempo il Pastore Australiano si dimostrò un cane perfetto per la cura delle greggi, un provetto cane da lavoro in fattoria che si adattava bene a qualsiasi tipo di condizione climatica o ambientale. Gli allevatori americani selezionarono gli esemplari non tanto in base al loro aspetto, piuttosto per esaltarne le qualità: istinto di guardia, intelligenza, resistenza e grande forza ed energia.
Alla luce di tutto ciò appare strano che un cane del genere si chiami Pastore Australiano, che di australiano ha ben poco. La razza canina è americana, sviluppata in Nord America e lì riconosciuta per la prima volta. Anzi, pensate che in Australia lo standard del Pastore Australiano non è nemmeno riconosciuto!
Standard e riconoscimenti
La prima associazione dedicata al Pastore Australiano fu fondata nel 1957, mentre nel 1976 la razza venne riconosciuta ufficialmente dalla FCI – Federazione Cinologica Internazionale. Troverete in giro diversi nomi per questo cane: oltre ad Australian Shepherd (cioè Pastore Australiano), viene chiamato Cane da Pastore Australiano o anche abbreviato teneramente in Aussie.
La variante “mini”
Esiste anche una variante più piccola del classico Pastore Australiano, creata da una donna di nome Doris Cordova in California nel 1968. L’allevatrice volle dar vita a un cane che mantenesse in tutto e per tutto le sue caratteristiche fisiche e il suo aspetto, ma concentrati in un animale più compatto che potesse vivere senza problemi anche in ambienti piccoli. Inizialmente questa variante del Pastore Australiano fu chiamata Miniature Australian Shepherd, poi per differenziarla (perché in fondo si tratta di razze canine diverse) si preferì Pastore Nordamericano (in miniatura).
Aspetto e caratteristiche del Pastore Australiano
Il Pastore Australiano è un cane da pastore di taglia media, dalle proporzioni ben bilanciate e dal fisico forte e resistente. In generale è un quattro zampe dal portamento fiero ed elegante, solido ma mai appesantito. Insomma, possiamo dire che sia un vero e proprio “modello” tra i cani da pastore! Come da standard l’altezza al garrese è compresa tra i 51 e i 58 cm per i maschi e 46-53 cm per le femmine, che sono un po’ più piccole.
Mantello
Una delle caratteristiche più belle del Pastore Australiano è il mantello, che non è mai uguale tra un esemplare e l’altro! Lo standard stabilisce dei colori ben precisi ma sono davvero variegati, perciò è molto difficile trovare dei cani di questa razza che siano del tutto identici. Il Pastore Australiano può essere nero, nero tricolore, blue merle, rosso, rosso tricolore e red merle. Possiamo trovare delle tracce di bianco ma solo su alcune parti del corpo specifiche come petto, arti, muso e testa.
Il mantello è particolare non solo per i suoi colori, ma anche per il tipo di pelo che è forte e resistente, un po’ ondulato e di media lunghezza su tutto il corpo, mentre è più corto e liscio sulla testa, sulle orecchie, nella parte anteriore degli arti. Grazie a questo strato folto esterno e al sottopelo (che cresce in inverno), il Pastore Australiano gode di una protezione continua dall’acqua e dalle intemperie. Insomma, è come se indossasse sempre un bel cappotto!
Testa
Il Pastore Australiano ha una testa ben proporzionata al resto del corpo, con elementi che si incastonano e convivono alla perfezione. Le orecchie sono triangolari e ben aderenti alla testa, mentre gli occhi sono leggermente a mandorla e possono variare tra marrone, blu, ambra o anche con combinazioni di questi colori, incluse punteggiature e marmorizzazioni. Tanto per fare un esempio, in genere gli esemplari merle non hanno occhi di un unico colore.
Carattere e temperamento
Che dire del fantastico Aussie? Si tratta di un cane davvero buonissimo e tranquillo, sempre moderato e mai esagerato. Il Pastore Australiano ha un buon carattere e racchiude nella sua anima bella delle caratteristiche che lo rendono a tutti gli effetti un ottimo cane per la famiglia, oltre che per il lavoro. È attento e vigile, vivace e giocherellone quando occorre e anche estremamente intelligente, cosa che lo rende predisposto ad imparare qualsiasi cosa. Possiamo addestrarlo senza troppi problemi anche nelle discipline sportive come l’agility, il freestyle e l’obedience, ma non solo.
Anche se negli Stati Uniti è impiegato ancora oggi per il lavoro in fattoria, tutti hanno ben compreso quanto il Pastore Australiano possa essere bravo in altri ambiti. Oltre agli sport, si mostra versatile e ottiene ottimi risultati come cane anti droga, cane guida per non vedenti e persino per il salvataggio e la pet therapy. Alla luce di tutto ciò appare chiaro come mai negli ultimi anni si stia diffondendo moltissimo anche in Italia!
Vita in famiglia
C’è poco da girarci attorno: il Pastore Australiano è un ottimo cane per la famiglia, tenero e affettuoso come pochi e capace di un amore immenso nei confronti delle persone che si prendono cura di lui. Il suo carattere buono e gentile lo rende perfetto per i bambini, ai quali si affeziona moltissimo al punto da diventare una vera e propria baby sitter! Nulla sfugge al Pastore Australiano quando si parla di bambini: li segue ovunque e sta attento che non gli accada nulla di male.
Se in famiglia è tanto affettuoso, il discorso cambia leggermente per quanto riguarda le persone che non conosce. Non fraintendete, il Pastore Australiano non è un cane aggressivo né diffidente, solo che per legare con gli estranei ha bisogno di un po’ di tempo in più e, almeno all’inizio, si mostra timido. Superata questa timidezza, però, state certi che lo vedrete al suo meglio, pronto a dare e ricevere coccole e a lanciarsi nelle sue tanto amate sessioni di gioco!
Pastore Australiano e altri animali
Per quanto un cane possa essere di per sé docile e dall’indole buona e tranquilla, non dimentichiamo che molto dipende dal nostro modo di educarlo e trattarlo sin da quando è cucciolo. Anche per un Pastore Australiano, che di base è un cane tranquillo, vale la prima esperienza: devono essere momenti felici quelli che vive il cucciolo, sia con le persone che con eventuali animali che vivono in casa. Il buon caro Aussie non ha problemi a vivere in “branco”, anzi più siamo meglio è. Può trattarsi di altri cani o persino di gatti, poco importa: riesce a convivere tranquillamente con loro e ad accettarli come membri della famiglia, specialmente se vive e cresce con essi sin da quando è piccino.
Il “cane che sorride”
Una piccola curiosità sul Pastore Australiano che di sicuro vi farà felici. Molti lo definiscono il “cane che sorride”, non tanto per il suo temperamento buono e propenso ai legami familiari (e alle coccole), quanto per una caratteristica che lo rende unico nel suo genere. Questo cane ha una particolare attitudine ad alzare le labbra mostrando i denti…e sembra proprio che sorrida!
L’ambiente ideale
Il Pastore Australiano non è esattamente un cane d’appartamento, o meglio sarebbe opportuno garantirgli un grande spazio (possibilmente all’aperto) per muoversi e giocare. Si tratta di un cane con molta energia e non possiamo di certo costringerlo a stare seduto sul divano…si annoierebbe!
E poi è un cane da lavoro, perciò da bravi padroncini dobbiamo pensare al suo benessere psicofisico. Significa dargli uno scopo, tenerlo impegnato con giochi e attività (come lo sport) e assicurarsi che durante la giornata riceva gli stimoli necessari per essere davvero felice e soddisfatto. Perciò se volete adottare un Pastore Australiano ricordate che non bastano le semplici passeggiate per un cane del genere.
Addestramento del Pastore Australiano
Se c’è una cosa davvero facile è l’addestramento del Pastore Australiano, sempre che si abbiano le basi per dei corretti insegnamenti ovviamente. L’Aussy adora avere qualcosa da fare, soprattutto se si tratta di attività in compagnia del proprio padrone, a cui vuole un grandissimo bene. E poi è un cane tanto intelligente che impiega pochissimo tempo a memorizzare i comandi o le azioni che gli insegniamo. L’importante è che l’addestramento inizi sin dalla tenera età e che sia costante e coerente.
Il cucciolo di Pastore Australiano è, come tutti i piccoli, molto energico e giocherellone, perciò è importante insegnargli ad ascoltarci, mantenendo la concentrazione e senza distrarsi troppo. L’aspetto positivo dell’addestramento di questo cane è che adora legare con il proprio padrone e in tal senso esercizi e giochi diventano un ottimo pretesto per farlo! Se non siete tanto esperti di quattro zampe, meglio affidarsi a un educatore cinofilo o comunque a una persona che ne sappia di più.
Neanche a dirlo, usate sempre le tecniche di rinforzo positivo, quelle cioè che si basano sul binomio azione-ricompensa. Il Pastore Australiano è un cane intelligente e docile, ma anche sensibile e non sopporterebbe di essere trattato bruscamente dalla persona che considera come il proprio punto di riferimento. Senza contare, poi, che comportandoci col cane in modo inappropriato (e aggressivo) non facciamo altro che alimentare il suo risentimento nei nostri confronti, rischiando di perdere per sempre la possibilità di legare con lui.
Il padrone ideale
E allora come deve essere il padroncino ideale per un Pastore Australiano? Fondamentalmente deve trattarsi di una persona devota al proprio quattro zampe, proprio come lui lo è nei confronti del proprio umano del cuore. Deve essere qualcuno disposto a spendere tanto tempo in sua compagnia, coinvolgendolo in attività e giochi all’aria aperta, senza accontentarsi delle solite passeggiate. Meglio ancora se si tratta di una persona che vive in case con grandi giardini o in ambienti rurali, come le fattorie, dove il Pastore Australiano non solo ha la possibilità di fare movimento, ma anche di mettersi all’opera nei lavori giornalieri.
Salute e cure
Un Pastore Australiano ben curato vive mediamente tra i 12 e i 15 anni. Sostanzialmente parliamo di un cane forte e resistente, con un fisico che ben si adatta a vivere nelle condizioni climatiche e ambientali più disparate, anche tra le intemperie. Ciò non esclude, come ben sappiamo, che il Pastore Australiano sia predisposto ad alcune malattie e disturbi in particolare, propri del corredo genetico che porta con sé.
Gli esemplari di questa razza canina spesso sviluppano la displasia dell’anca, ovvero una malformazione dell’articolazione della zampa che nel tempo degenera in artrite e brutte e dolorose infiammazioni. Possono sviluppare anche problemi agli occhi come la cataratta ed è stato notato che dai tre anni in su sono inclini a sviluppare epilessia.
In tutto questo gioca un ruolo importante il padrone, che deve tenere il proprio Pastore Australiano sempre sotto controllo con visite regolari dal veterinario e buone abitudini di prevenzione, oltre che naturalmente con attività ed esercizio che lo mantengano in forma. Ma ad avere un peso è anche l’allevatore che deve stare molto attento agli incroci. Ad esempio accoppiare due soggetti merle è assolutamente sconsigliato, perché potrebbe dare origine a malformazioni dell’apparato uditivo (perfino sordità) e del bulbo oculare.
Bisogna prestare attenzione anche farmaci e antiparassitari. Il Pastore Australiano può presentare una mutazione genetica che lo rende particolarmente sensibile ad alcune molecole contenute nei farmaci, portando a gravissime reazioni.
Alimentazione
Originariamente allevato come cane da pastore intelligente e capace, il Pastore Australiano è un quattro zampe attivo che adora muoversi e giocare. E abbiamo visto come, per stare bene, è essenziale garantirgli la giusta dose di “lavoro” e movimento. Da questo dipende anche la sua alimentazione, insieme a fattori essenziali come l’età, eventuali problemi di salute o disturbi. Dobbiamo assicurarci di dargli la giusta quantità di cibo, senza mai esagerare né per eccesso né per difetto.
Possiamo tranquillamente dargli le classiche crocchette, a patto che siano adatte alle esigenze della sua età (Puppy per i cuccioli, Senior per gli adulti), così come le scatolette di umido. C’è chi preferisce una dieta “naturale” a base di prodotti freschi e pasti fatti in casa, ma per questo tipo di alimentazione occorre la supervisione del veterinario. Ricordiamo sempre che la pappa per il cane non è solo una questione di gusto, ma prima di tutto di salute!
Toelettatura e cura del pelo
Il Pastore Australiano è un cane meraviglioso, con un mantello che si lascia ammirare da chiunque. Soprattutto se viene ben curato, ovviamente!
Essendo un cane “rustico”, non richiede una manutenzione particolare e basta spazzolarlo con regolarità una o due volte alla settimana. L’importante è usare una spazzola adatta al suo tipo di pelo (meglio un cardatore), che elimini pelo in eccesso ed eventuali nodi. La quantità di spazzolate deve aumentare ovviamente nei periodi di muta, quando il Pastore Australiano perde più pelo del solito. Se i nodi e i grovigli sono troppo “difficili”, possiamo servirci di un pettine a denti lunghi e, nei casi estremi, di un taglianodi.
Non occorrono bagni troppo frequenti per un Pastore Australiano e bastano due o tre volte all’anno, nei periodi di muta. Con il suo bel mantello di media lunghezza è un cane un tantino impegnativo, perciò meglio affidarsi a un toelettatore esperto per ottenere un risultato impeccabile. Così ci assicuriamo non solo che il cane sia ben pulito, ma che venga trattato con i prodotti giusti!
Il mantello del Pastore Australiano funziona come una sorta di impermeabile, per questo motivo non occorre lavarlo tantissime volte. Quando si rotola nel fango o corre sotto la pioggia, basta una scrollatina e torna come nuovo!