Anemia megaloblastica nei cani: che cos’è? Che succede?
L’anemia megaloblastica nei cani fa sì che i globuli rossi non si dividano, diventando molto grandi. Vediamo gli effetti sull’organismo di Fido
L’anemia megaloblastica nei cani causa una crescita abnorme dei globuli rossi nel sangue, che non si dividono come dovrebbe accadere in una condizione di benessere e normalità. Queste cellule sono anche carenti del materiale necessario per la definizione del DNA.
Questi globuli rossi, con un nucleo sottosviluppato rispetto alla media, vengono definite megaloblasti, altrimenti dette cellule grandi. A essere colpiti sono principalmente loro, ma anche i globuli bianchi e le piastrine possono subire delle mutazioni dalle conseguenze importanti.
Predisposizione
È una malattia che colpisce sia i nostri fedeli amici a quattro zampe che i felini. Ci sono delle razze geneticamente predisposte all’anemia megaloblastica nei cani. Gli schnauzer giganti infatti sembrano avere una tendenza ereditaria.
La gravità di questa patologia (che non va confusa con l’anemia che colpisce la funzionalità del midollo osseo) può variare da lieve a grave. È genetica nei barboncini. A tal proposito potrebbe essere interessante approfondire cause, sintomi e cura della piastrinemia.
I principali sintomi
Ci sono dei segnali che devo metterci in allarme e chiedere la consulenza del veterinario, per una diagnosi tempestiva (vista la correlazione con altre patologie molto più gravi):
- Anoressia;
- Diarrea frequente, con conseguente disidratazione del cane;
- Pallore delle mucose;
- Debolezza generalizzata;
- Algie alla bocca e alla lingua.
Sono dei sintomi non tutti facilmente individuabili, ma abbastanza specifici (per la maggior parte). Niente paura: lo specialista ha tutti gli strumenti per giungere a una diagnosi di anemia megaloblastica nei cani, così da individuare il trattamento più idoneo al caso specifico.
Le cause
Le cause che possono provocare l’anemia megaloblastica nei cani possono essere molteplici, più o meno gravi. Se ci sono patologie correlate, è bene tenere sotto controllo il nostro amico a quattro zampe per intervenire tempestivamente e non peggiorare una situazione già potenzialmente critica:
- Carenza di vitamina B12 e acido folico;
- Leucemia;
- Disturbo del midollo osseo;
- Genetica;
- Farmaci chemioterapici.
Un’anamnesi dettagliata e degli esami ematologici specifici e completi sono un’arma indispensabile nelle sapienti mani di un veterinario esperto.
La diagnosi
Ci sono dei test creati ad hoc per individuare l’anemia megaloblasitica nei cani e per escludere tutte le forme di anemia non rigenerativa (da lievi a moderate), compresi le patologie infiammatorie, quelle renali e l’avvelenamento da piombo.
Verrà fatto un emocromo completo e un prelievo del midollo osseo, mediante aspirazione o biopsia. Insieme alle analisi delle urine, serviranno a comprendere se la forma di anemia è lieve o moderata; se è causata da cellule sovradimensionate, e se la loro quantità è anomala. In base ai risultati, il medico procederà con la prescrizione della cura più indicata.
Il trattamento
Una volta identificata la causa alla base dell’anemia megaloblastica nei cani, verrà pensato un piano di trattamento per sconfiggere questa malattia relativamente di lieve entità. La cura verrà somministrata su base ambulatoriale; ma bisogna monitorare, ed eventualmente segnalare, possibili segni di tossicità da farmaci. In casi del genere la cura verrà interrotta immediatamente.
Sarà importante anche integrare l’alimentazione del nostro amico a quattro zampe con acido folico o vitamina B12. Gli schnauzer giganti, nello specifico, dovrebbero essere sottoposti a iniezioni periodiche.