Dogo Argentino: carattere, indole, consigli e curiosità su questa razza di cane
Il Dogo Argentino è un cane davvero speciale: grande, coraggioso e leale, se curato nel modo giusto è il compagno più fedele e amorevole che ci sia
Un cane grande, forte e meraviglioso. Non è semplice descrivere in poche parole il Dogo Argentino, creatura che spesso non viene compresa a fondo ed è vittima di pregiudizi assolutamente sbagliati.
Ritrovarsi davanti a un cane simile può di certo destabilizzare un po’, ma non saltiamo a conclusioni affrettate: il Dogo è un cane calmo, docile col suo padrone e capace di grandi dimostrazioni di affetto (oltre che un provetto giocherellone).
Prima di adottare un Dogo Argentino, però, è essenziale conoscerlo bene per comprendere quali sono le sue esigenze e come va gestito. Scoprirete un cane unico nel suo genere e capace di emozionarvi!
Indice
- Un po’ di storia
- Aspetto e caratteristiche del Dogo Argentino
- Carattere e temperamento
- Addestramento del Dogo Argentino
- Salute e cure
- Alimentazione
- Toelettatura e cura del pelo
Un po’ di storia
Il Dogo Argentino è nato nel 1947 nella provincia di Cordoba, in Argentina appunto, per iniziativa di Antonio Nores Martinez, un medico chirurgo grande appassionato di cani che iniziò un’opera di selezione al fine di ottenere un quattro zampe adatto alla caccia della grossa selvaggina come i cinghiali e i puma, che allora costituivano un pericolo per l’agricoltura e il bestiame.
Cordoba a quel tempo era caratterizzata da un panorama sociale incerto ed è in questo particolare contesto che nacque una delle razze canine più famose del mondo. Ma andiamo per ordine.
Il Dr. Martinez e il Perro de Pelea
A Cordova convivevano due diverse realtà, diametralmente opposte tra loro. Da una parte una società nobile e signorile, che derivava dal colonialismo spagnolo, dall’altra invece c’era una fetta di popolo più povera e che aveva una particolare predilezione per la lotta. Soprattutto per quella tra cani.
Moltissime persone allevavano i cani per partecipare a queste competizioni cruente, che purtroppo mettevano in conto che i quattro zampe potessero anche morire. Per questo era diffusissimo il cosiddetto Perro de Pelea, un cane che era stato selezionato nel tempo proprio per essere una macchina da guerra. Era muscoloso, forte e agilissimo, nonché portato al combattimento al punto che non smetteva di lottare finché l’avversario non moriva.
Per fortuna a un certo punto fece capolino il Dr. Antonio Nores Martinez, una persona colta di professione chirurgo con una particolare passione per i cani e la caccia. Per Martinez era impensabile che un cane tanto meraviglioso fosse sfruttato da persone cattive per essere letteralmente mandato al macello. Così decise di avviare un’opera di selezione per trasformare il Perro de Pelea in un cane diverso, che mettesse a frutto le sue qualità per la caccia al cinghiale e alla grossa selvaggina che viveva in Argentina.
L’inizio della selezione
Il Perro de Pelea era un cane forte, coraggioso ma anche aggressivo, perciò il Dr. Martinez cercò di incrociarlo con delle razze canine che gli trasmettessero delle buoni doti da cacciatore. Un perfetto cane da caccia non doveva essere soltanto forte e resistente, ma anche un quattro zampe dall’ottimo olfatto che non si distraesse durante la ricerca e la cattura della preda. Perciò non poteva far altro che scegliere il Pointer, il cane da caccia per antonomasia.
Per questa opera di selezione il Dr. Martinez si fece aiutare dal fratello, anche lui grande appassionato di cani. Pian piano ottennero degli ottimi risultati, ma non bastava incrociare il Perro de Pelea col Pointer: serviva un passo in più. Ecco allora che decisero di utilizzare anche l’Alano, per aumentarne la taglia, e il Levriero Irlandese, per donargli velocità.
Altri incroci
I primi esemplari che ottenne il Dr. Martinez non erano esattamente “perfetti”. I risultati erano buoni ma l’opera era ancora da perfezionare, motivo per il quale decise di avviare nuovi incroci tra gli esemplari ottenuti e altre razze canine, come il Bulldog Inglese e il Boxer. Questi cani conferirono al “nuovo cane” del Dr. Martinez una struttura fisica più ampia e massiccia, un morso più grande e forte e anche una maggiore addestrabilità.
A queste razze canine aggiunse, poi, il Cane dei Pirenei, per stabilizzare i tratti del mantello e quindi trasmettendogli un aspetto più rustico, oltre che una grande capacità di adattarsi anche ai climi più freddi, e il Bull Terrier, per la sua resistenza al dolore e il suo grande coraggio. A completare l’opera ci pensarono, infine, il Dogue de Bordeaux e il Mastiff, per dare maggiore potenza al morso.
Neanche a dirlo, i primi incroci non diedero sempre i risultati sperati, ma del resto in una selezione così lunga e articolata è assolutamente normale. Ci volle molto tempo per ottenere finalmente un cane che fosse coraggioso, forte, intelligente e tenace ma al contempo docile.
Quando il Dogo Argentino rischiò di scomparire
Finalmente nel 1928 il Dr. Martinez stilò il primo standard di razza del Dogo Argentino, per poi presentarlo ufficialmente al Club de Cazadores di Buenos Aires nel 1946. Ma ci fu un momento in cui il Dogo Argentino rischiò di scomparire per sempre.
Il Dr. Martinez morì tragicamente durante una battuta di caccia, assassinato insieme a un suo amico, mentre il fratello fu imprigionato per aver partecipato a una rivolta. Gli anni in prigione, però, non cancellarono il suo amore per i cani e soprattutto l’amore per il fratello defunto, così nel 1956 decise non solo di riprendere l’allevamento del Dogo Argentino ma anche di lottare per il riconoscimento ufficiale della razza.
Nel 1964 il Dogo venne riconosciuto dalla FCI per la prima volta, l’unico molossoide ad essere mai stato inserito nella categoria dei segugi da caccia. Lo standard depositato nel 1975, però, è stato modificato in tempi recenti (nel 1999).
Aspetto e caratteristiche del Dogo Argentino
Il Dogo Argentino è un cane semplicemente meraviglioso, molto particolare e che vale davvero la pena conoscere a fondo. Il suo aspetto salta subito agli occhi di chi lo incrocia ed è incredibile come un quattro zampe tanto forte e muscoloso sia comunque molto equilibrato e armonioso. Le sue proporzioni non sono affatto esagerate e questo fisico gli consente di essere veloce e agile ma allo stesso tempo potente ed energico.
Una delle caratteristiche evidenti del Dogo Argentino è il colore bianco, nel quale è ammessa soltanto una macchia scura sulla testa, non di più. Per il resto ha un muso davvero unico nel suo genere, con un’espressione docile e mansueta che è nettamente in contrasto con la sua grande forza fisica. Proprio il muso fa la differenza tra il Dogo e il resto dei cani: è mesocefalo, significa cioè che il muso ha la stessa lunghezza del cranio.
Quanto è grande un Dogo Argentino
Quando sentiamo parlare di cani come il Dogo Argentino ci aspettiamo dei giganteschi bestioni, forzuti e cattivissimi, che fanno paura. Ma cerchiamo di ridimensionare questa immagine alquanto “fantasiosa”: il Dogo non è un cane cattivo (non esistono cani cattivi!) ed è meno grande di quanto ci si potrebbe aspettare.
Il cane è di taglia medio-grande, quindi più piccolo rispetto a molte altre razze canine. Ha una struttura armoniosa ma potente, con zampe muscolose ma non troppo massicce, che gli consentono di correre velocemente. In genere il peso di un esemplare maschio è compreso tra i 45 e i 50 kg, mentre le femmine sono un po’ più piccole (tra i 40 e i 50 kg). Stessa cosa vale per l’altezza al garrese che nei maschi oscilla tra i 62 e i 68 cm e nelle femmine tra i 60 e i 65 cm.
La particolare testa del Dogo Argentino
La testa probabilmente è la parte del corpo più caratteristica del Dogo Argentino. È di tipo mesocefalo, cioè deve avere un profilo convesso-concavo: il cranio è convesso per via dell’inserimento dei muscoli masticatori mentre il muso è leggermente concavo, come è consueto nei cani di grande olfatto. Il muso è della stessa lunghezza del cranio, con una mascella vigorosa e un grande tartufo sporgente e di colore nero. Gli occhi del Dogo sono piccoli e ben distanziati, di colore scuro o nocciola, mentre le orecchie sono piccole e appuntite, ben erette sulla testa e di forma triangolare (vengono tagliate).
Un corpo robusto ma armonioso
Il Dogo Argentino è un cane molto muscoloso e di certo non passa inosservato. La testa di per sé è imponente, anche per via della sua forma squadrata, ma risalta anche il grosso collo che, nonostante sia massiccio, resta agile ed elastico. Il petto è ampio e profondo perché, trattandosi di un cane da lavoro, è necessario che il Dogo abbia un’ottima capacità polmonare. Le zampe sono muscolose, specialmente le cosce che devono sostenere grandi sforzi e anche grandi velocità in corsa. Il Dogo Argentino ha una coda di media lunghezza, molto spessa e portata sempre bassa.
Mantello
Altro elemento caratteristico di questo meraviglioso cane è il mantello, costituito da un pelo corto e morbido di colore rigorosamente bianco. Come da standard, non è ammesso nessun altro colore a parte un’unica eccezione: il cane può avere delle macchie più scure sulla testa.
Carattere e temperamento
Abbiamo visto nel dettaglio l’aspetto e le caratteristiche fisiche di un Dogo Argentino. Ma per quanto riguarda il carattere, cosa dobbiamo aspettarci da questo splendido e robusto cane? Di sicuro è doverosa una premessa: non è un cane adatto proprio a chiunque e dobbiamo conoscerlo bene prima di decidere di adottarne uno.
Il Dogo di base è un cane silenzioso e docile, quindi non aspettatevi di ritrovarvi davanti a un diavoletto che non riesce a frenarsi. Parliamo di un cane intelligente e non solo forte, perciò sa comportarsi bene (naturalmente a fronte di un padroncino che sappia ben addestrarlo). Questo quattro zampe è coraggioso e forte anche nel carattere, ha un’ottima capacità di affrontare e adattarsi a ogni situazione ed è molto determinato: se gli viene assegnato un compito, farà di tutto per portarlo a termine.
Un cane territoriale
Data la storia del Dogo, spesso si è portati a pensare che si tratti di un cane aggressivo a prescindere. Ma non è così, e ciò vale non solo per questo cane ma per qualsiasi esemplare, di razza o meno. L’aggressività non è una caratteristica “naturale” del cane e se è spinto ad attaccare qualcosa o qualcuno c’è sempre una ragione. E in genere il motivo è un padrone che gli insegna a comportarsi in questo modo.
Il Dogo non è un cane aggressivo, tuttavia ha una spiccata territorialità che lo porta in modo del tutto naturale a proteggere la casa e le persone che la abitano. Perciò non è un cane particolarmente propenso ad avere contatti con gli estranei, se sono persone che non conosce, né con i propri simili, soprattutto quelli di sesso maschile. Un comportamento che non è così insolito per molte razze canine e che dobbiamo conoscere e imparare a gestire nel migliore dei modi.
Ciò rende il Dogo Argentino un ottimo cane da guardia, equilibrato e capace di capire quando e come agire. Non dovete immaginare che sia un cane che parte all’attacco senza motivo o in modo eccessivo, perché non è affatto vero: il Dogo sa mantenere il controllo e dimostra una grande capacità di valutazione.
Il rapporto con il padrone e la famiglia
Il Dogo Argentino ha un gran carattere, su questo non ci sono dubbi. È naturalmente portato per la guardia e la protezione della casa e ciò include le persone che vivono al suo interno. E questo si traduce in un profondo attaccamento al suo padrone e agli altri membri della famiglia, per i quali darebbe davvero la vita. Il Dogo si affeziona tantissimo alle persone che si prendono cura di lui ed è capace di dimostrare un affetto senza eguali, con dolcezza e gentilezza, sia con gli adulti che con i bambini.
Naturalmente è necessario che il padrone sia qualcuno che conosce bene la razza e le sue caratteristiche, che sappia come educarlo e addestrarlo nel migliore dei modi. E occorre anche che, specialmente in presenza di bambini piccoli, il Dogo venga introdotto gradualmente e abituato pian piano al contatto con essi. I bambini sono molto affettuosi con i cani, eppure talvolta sono irruenti e tendono a trattarli come dei “peluche”. Dobbiamo educarli a trattare i cani con il rispetto che meritano e soltanto così potremo garantire la pace in famiglia, evitando spiacevoli incidenti.
Come abbiamo detto, il Dogo non è affatto un cane aggressivo, anzi è molto affettuoso. Ma ciò non toglie che non possiamo lasciare che i nostri bambini lo strattonino, lo spingano o gli tirino coda e orecchie, né tanto meno salirgli in groppa come fosse un cavallo. Facciamo attenzione perché a quel punto è naturale che il Dogo potrebbe reagire in modo brusco.
Il Dogo e gli altri animali
Arriviamo a un altro punto importante: il Dogo Argentino è in grado di convivere pacificamente con altri animali? La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo. Tendenzialmente parliamo di un cane territoriale che tiene moltissimo alla difesa dei propri “confini”, cosa che lo porta a respingere gli estranei, inclusi cani e altri animali.
Non è facile che un Dogo riesca a convivere tranquillamente con un cane maschio, proprio per via di questo aspetto del suo carattere. Tuttavia non possiamo escludere a priori che ciò possa accadere, specialmente se è cresciuto sin da cucciolo con i propri simili. Ci sono molti fattori che entrano in gioco, quando si parla di Dogo e altri cani, persino la taglia dell’altro quadrupede. Diciamo pure che il Dogo non gradisce la presenza di cani di piccola taglia, proprio come non accetta quella di animali come i gatti.
Addestramento del Dogo Argentino
Di base il Dogo è un cane calmo ed equilibrato, fedele al padrone e molto attento alle sue esigenze. Ma se vogliamo davvero far emergere queste naturali caratteristiche del quattro zampe, dobbiamo essere preparati per fornirgli un’educazione corretta. Se da una parte l’allevatore compie buona parte del lavoro con la sua accurata opera di selezione, dall’altra chi decide di adottare o acquistare un Dogo deve farlo con consapevolezza.
Il Dogo Argentino ha bisogno di un padrone che sia dolce e amorevole ma allo stesso tempo fermo e deciso, che rispetti i suoi tempi di crescita e lo educhi al meglio sin da cucciolo, nel rispetto della sua natura. Fondamentalmente il padrone ideale dovrebbe avere la capacità di farsi percepire dal cane come capobranco, quindi come la persona a cui fare riferimento e a cui “sottostare”. Non è un mero gioco di potere, ma una condizione necessaria per far rispettare la gerarchia all’interno della famiglia-branco.
Non è giusto mettersi a tu per tu con il Dogo, in modo aggressivo e prepotente. Questo non fa altro che scatenare la sua (naturale) reazione, ottenendo soltanto un cane arrabbiato che non vuole avere a che fare con il proprio padrone. Ci vuole un addestramento mirato, basato sul rinforzo positivo e mai sulla punizione e con un umano che instaura un rapporto di fiducia e rispetto reciproco con il proprio quattro zampe.
Salute e cure
Adottare e accudire un cane significa prima di tutto prendersene cura, e per farlo dobbiamo conoscerne carattere, caratteristiche fisiche ma anche i possibili problemi di salute a cui potrebbe andare incontro. Come tutte le razze canine, anche il Dogo Argentino è predisposto per sua natura a determinati malattie e disturbi, nonostante il suo fisico possente e muscoloso.
Cominciamo ad esempio dalle orecchie, che sono un punto debole del Dogo. Molti esemplari vanno incontro a sordità, che può coinvolgere un solo orecchio o anche entrambe, secondo uno schema puramente “genetico” che si ripete anche in altri cani di razza di colore bianco, come i Dalmata o i Boxer bianchi tanto per fare due esempi.
Per via della taglia, poi, il Dogo Argentino può andare incontro alla torsione gastrica, un problema che si manifesta in genere quando il cane mangia o beve troppo velocemente, specialmente in seguito a un allenamento troppo intenso. Anche la displasia dell’anca è un problema legato alla “stazza” degli esemplari di questa razza, purtroppo non del tutto evitabile ma che possiamo tenere sotto controllo evitando che si sforzino troppo e mettano su peso. Nel tempo la displasia dell’anca può degenerare in artrite e diventare causa di zoppia e forti dolori.
Il bel mantello bianco del Dogo ha anche un risvolto negativo. Non è raro che i cani di questa razza manifestino problemi alla pelle, soprattutto dermatiti e piodermiti, con prurito e arrossamenti. Hanno una pelle molto delicata ed è importante proteggerla e trattarla usando prodotti specifici. Tra gli altri problemi di salute tipici del Dogo Argentino possiamo, infine, elencare ipotiroidismo, glaucoma e paralisi laringea.
Alimentazione
Il Dogo Argentino è un cane grande, robusto e forte ma per mantenersi in salute ed esprimere al meglio le sue innate doti ha bisogno di un’alimentazione adeguata. Come sempre non possiamo generalizzare: ogni cane deve seguire una dieta adatta alla sua stazza, alle sue condizioni fisiche e al suo stile di vita. Per questo è importante parlarne col veterinario o con l’allevatore, in modo da esser certi di fargli mangiare una pappa che sia buona ma soprattutto ricca di tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
Naturalmente alla base dei pasti deve esserci il giusto apporto di proteine, essenziali per sviluppare e mantenere vigorosa la massa muscolare, per la riparazione dei tessuti e anche per la crescita di pelle, pelo e unghie. A queste dobbiamo aggiungere una minima quantità di grassi, senza eccedere né in eccesso né in difetto: non dimentichiamo che i grassi sono il “carburante” che dona energia al cane e sono necessari per svolgere qualsiasi tipo di attività. I pasti devono assicurare inoltre, il giusto apporto di vitamine e minerali che possiamo trovare sia nel cibo confezionato che in alimenti freschi come frutta e verdura.
Toelettatura e cura del pelo
Il Dogo è un cane a pelo raso, morbido e assolutamente gestibile anche per una mano non troppo esperta. L’unica difficoltà che potremmo incontrare quando abbiamo intenzione di spazzolare il cane è legata alla sua stazza. Pertanto è sempre meglio abituarlo sin da cucciolo alla toelettatura, in modo che si lasci maneggiare senza troppi problemi una volta diventato adulto.
Fortunatamente al Dogo Argentino non servono cure particolari. Basta spazzolarlo una volta alla settimana, più volte nei periodi di muta, quando perde quantità maggiori di pelo. Anche i bagnetti non devono essere troppo frequenti, soprattutto se lo spazzoliamo regolarmente eliminando polvere e sporco. In alternativa alla spazzola, poi, possiamo anche servirci di un guanto in silicone, più semplice da usare e perfetto per un cane a pelo corto come il Dogo.