Novara: arriva il cane antiveleno. É addestrato a fiutare le esche avvelenate

A Novara, seguendo le iniziative di altre città italiane, è stato messo a disposizione un cane antiveleno per fiutare le esche avvelenate

Quante volte al parco avete avuto paura che il vostro cane mangiasse qualche boccone avvelenato? Oppure quante volte è addirittura capitato a voi o qualche vostro conoscente? A Novara, da oggi si potrà essere più tranquilli, grazie all’impiego di un cane antiveleno.

esca con veleno per cani

La pratica di nascondere esche avvelenate nei parchi è ancora oggi tristemente diffusa; quale che sia la logica malata dietro questo ignobile gesto, non riesce sicuramente a giustificare coloro che lo attuano. Credere di poter decidere chi ha il diritto di utilizzare un parco, o ancora peggio chi non deve più vivere, non dovrebbe essere nell’ideale di nessuno ma purtroppo non è così.

A Novara, seguendo l’iniziativa di altre città italiane, come ad esempio Torino, si è deciso di ricorrere all’utilizzo di un cane antiveleno per cercare di contenere il fenomeno. L’abile segugio ha il compito di fiutare le esche avvelenate, così che possano essere rimosse. Questa pratica potrebbe rivelarsi un punto di svolta per salvaguardare la sicurezza di tutti i nostri amici a quattro zampe.

 “Siamo venuti a conoscenza dell’utilizzo di cani per la ricerca di veleno e abbiamo pensato di mettere questa risorsa a disposizione dei colleghi del Comune di Novara per compiere una ricerca mirata. Nelle prossime settimane il Nucleo cinofilo bellunese sarà in città con un cane per compiere le verifiche in diversi parchi e aree verdi cittadini.” ha spiegato il consigliere provinciale Andrea Bricco.

esca con veleno per cani

L’iniziativa si è resa necessaria dopo le incessanti segnalazioni da parte dei cittadini così si è deciso di intervenire a livello sia comunale che provinciale. Speriamo che questo progetto sia davvero utile per la salvaguardia del benessere dei pelosi di Novara e che possa presto estendersi a tutti i centri Italiani.

Non ci spieghiamo come questa barbara pratica possa ancora essere così diffusa, ma non smetteremo mai di lottare per contrastarla.

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