54 cani chiusi in gabbia, i soccorritori li hanno salvati dal primo all’ultimo
Alcuni esseri umani non ricambiano affatto l’amore e l’affetto che un cane può provare per loro, anzi, fanno di tutto per rendere la vita degli animali un vero inferno. Purtroppo ciò accade troppo spesso e non sempre si riesce ad intervenire in tempo.
Fortunatamente questo non è il caso di oggi. Ogni giorno, centinaia di organizzazioni in tutto il mondo come RSPCA si trovano a far fronte a storie devastanti. Situazioni nelle quali molti cani innocenti devono soffrire per un singolo uomo.
Uno dei casi più recenti, che ha lasciato il mondo indignato, riguarda Kilmany O’Connor, un 57enne di Morecambe, nel Regno Unito. Reclami e segnalazioni si sono susseguiti nel corso del tempo fino a quando gli agenti, accompagnati da dei volontari, sono intervenuti.
Ciò che hanno trovato i soccorritori all’interno della casa è stato scioccante. Ben 54 cani chiusi in delle gabbie minuscole, senza acqua o cibo, sporche e, a volte, anche taglienti. Un vero inferno in terra per quei poveri cuccioli.
Il signor O’Connor ha tenuto per moltissimo tempo quei cani in condizioni assurde, senza che nessuno se ne accorgesse prima. Uno dei volontari ha raccontato che in 12 anni di servizio nell’organizzazione non ha mai visto nulla di così sconcertante.
Fortunatamente sono arrivati in tempo; delle auto predisposte hanno accompagnato tutti e 54 i cani dal veterinario. Tutti sono sopravvissuti a quell’inferno e la maggior parte di loro ha già trovato casa.
Tutti questi cani probabilmente staranno vivendo una vita nuova, mai sperimentata prima, dopo mesi, se non anni, di vera reclusione. Reclusione che invece aspetta il signor O’Connor, 16 settimane dietro le sbarre.
Inoltre il colpevole deve pagare tutte le spese mediche per tutti i cani da lui imprigionati. Come ciliegina sulla torta, gli è stato severamente proibito il possesso di qualsiasi animale domestico per il resto della sua vita.
Ora, ognuno di quei 54 cani, sarà felice di dimenticare ciò che è stato il loro passato, per guardare ad un radioso futuro.